
La città
731 fiera San Giorgio, Laddaga risponde alle polemiche
Per il presidente di GravinaInMurgia “I numeri parlano chiaro”
Gravina - mercoledì 30 aprile 2025
13.01 Comunicato Stampa
Dopo le numerose polemiche attorno all'organizzazione della 731esima edizione della Fiera San Giorgio, affidata quest'anno al consorzio GravinainMurgia, è il presidente del consorzio Michele Laddaga a rispondere alle critiche. Ecco di seguito il comunicato stampa
"Organizzare la 731ª edizione della Fiera San Giorgio è stata una delle sfide più ardue e più belle della mia vita. Alcune fatiche non gravano sulle spalle, ma scaldano il cuore. La Fiera è una tradizione che mi accompagna da quando ho memoria: da bambino, correvo tra i colori e i profumi di quelle bancarelle; da uomo, l'ho vista ogni anno dalla mia finestra, perché da oltre cinquant'anni la Fiera è il mio vicino di casa; da amministratore comunale quando, con responsabilità, si è iniziato a fare emergere le potenzialità di una comunità. Quest'anno, col supporto e la fiducia dei soci del Consorzio Gravina in Murgia, ho accettato la sfida. Rispetto alle edizioni precedenti, i fondi non erano tanti, 200.000,00 euro circa, ma la volontà, trasvolando qualsiasi difficoltà, ha perseguito un unico intento: riportare la Fiera alle sue origini che vanno ben aldilà del 1294 e affondano le radici nelle nundinae, di romana memoria, con alla base l'agricoltura, la zootecnia, i sapori della nostra terra; da qui la felice intuizione di inserire la mostra degli ovini, caprini e dei giochi equestri.
I numeri parlano chiaro e li voglio snocciolare con orgoglio, senza gonfiarli di retorica:
Gravina ha respirato la sua storia e la Fiera continua ad offrirsi a cittadini e forestieri. Le difficoltà, gli imprevisti, compresa la morte di Francesco, un santo e grande Papa, hanno, comunque, consentito, a tanti, di rivedere volti conosciuti, di stringere mani ad amici e parenti, lo scambio di un sorriso mentre si girava tra gli stands, con serenità, ordine, pacatezza e gioia; la fiera è un momento di festa e di allegria e, poi, di commercio e affari.
Non tutto è stato perfetto e mai potrà esserlo. Ma chi semina, con sincerità, riesce sempre a tracciare un segno indelebile che alcun vento potrà mai spazzare, mentre chi semina solo polemiche non ama la città e la infanga, rendendola avversa a qualsiasi rinascita.
Ai tanti profeti di sventura dico:
Gravina merita mani che sappiano costruire.
È una triste tradizione che ci accompagna da secoli mentre sarebbe auspicabile che gli opportunisti del momento, mostrassero più amore verso le tradizioni delle quali la fiera è la più antica e, più che criticare, potrebbero collaborare. C'è bisogno di sostenere, partecipare, amare, Condividere. Il contadino, col sacco sulle spalle, semina perché ama, ma ama la fatica, la propria terra e produce avendo di vista il bene supremo: la propria famiglia.
Il mio grazie con l'emozione e la consapevolezza di avere voluto offrire qualcosa di diverso e un nuovo germoglio di crescita, va ai soci del consorzio, al sindaco e all'amministrazione comunale, che hanno sagacemente, creduto in questa nuova formula organizzativa, ai tanti collaboratori, ai dipendenti comunali, alle società che, con noi, si sono prodigate per la realizzazione dell'ennesima rassegna fieristica. È stato faticoso, ma abbiamo vissuto una magnifica avventura.
Anima, esperienza, ostinazione che consentono di guardare tutti negli occhi e dire grazie. Questa è la Fiera di tutti, non di un singolo uomo, di una singola associazione, ma dell'intera comunità che, ancora una volta, ha scelto di crederci. Con sincera emozione e gratitudine".
MICHELE LADDAGA
"Organizzare la 731ª edizione della Fiera San Giorgio è stata una delle sfide più ardue e più belle della mia vita. Alcune fatiche non gravano sulle spalle, ma scaldano il cuore. La Fiera è una tradizione che mi accompagna da quando ho memoria: da bambino, correvo tra i colori e i profumi di quelle bancarelle; da uomo, l'ho vista ogni anno dalla mia finestra, perché da oltre cinquant'anni la Fiera è il mio vicino di casa; da amministratore comunale quando, con responsabilità, si è iniziato a fare emergere le potenzialità di una comunità. Quest'anno, col supporto e la fiducia dei soci del Consorzio Gravina in Murgia, ho accettato la sfida. Rispetto alle edizioni precedenti, i fondi non erano tanti, 200.000,00 euro circa, ma la volontà, trasvolando qualsiasi difficoltà, ha perseguito un unico intento: riportare la Fiera alle sue origini che vanno ben aldilà del 1294 e affondano le radici nelle nundinae, di romana memoria, con alla base l'agricoltura, la zootecnia, i sapori della nostra terra; da qui la felice intuizione di inserire la mostra degli ovini, caprini e dei giochi equestri.
I numeri parlano chiaro e li voglio snocciolare con orgoglio, senza gonfiarli di retorica:
- 215 sono state le richieste di partecipazione ricevute.
- 173 quelle accolte, mentre 42 sono state le respinte, per mancanza di spazio.
- 22.600 sono stati i visitatori paganti che hanno potuto, serenamente, passeggiare tra i padiglioni, ai quali devono aggiungersi bambini, disabili, anziani over 70 ed omaggi, che fanno presumere la presenza reale di oltre 30.000 visitatori. Sono numeri che vanno aldilà delle più rosee previsioni che mai, in percentuale, sono stati raggiunti negli ultimi dieci anni! Essi consentono, alla Fiera, di continuare, nonostante la sua veneranda età, a vivere e a esserci.
Gravina ha respirato la sua storia e la Fiera continua ad offrirsi a cittadini e forestieri. Le difficoltà, gli imprevisti, compresa la morte di Francesco, un santo e grande Papa, hanno, comunque, consentito, a tanti, di rivedere volti conosciuti, di stringere mani ad amici e parenti, lo scambio di un sorriso mentre si girava tra gli stands, con serenità, ordine, pacatezza e gioia; la fiera è un momento di festa e di allegria e, poi, di commercio e affari.
Non tutto è stato perfetto e mai potrà esserlo. Ma chi semina, con sincerità, riesce sempre a tracciare un segno indelebile che alcun vento potrà mai spazzare, mentre chi semina solo polemiche non ama la città e la infanga, rendendola avversa a qualsiasi rinascita.
Ai tanti profeti di sventura dico:
Gravina merita mani che sappiano costruire.
È una triste tradizione che ci accompagna da secoli mentre sarebbe auspicabile che gli opportunisti del momento, mostrassero più amore verso le tradizioni delle quali la fiera è la più antica e, più che criticare, potrebbero collaborare. C'è bisogno di sostenere, partecipare, amare, Condividere. Il contadino, col sacco sulle spalle, semina perché ama, ma ama la fatica, la propria terra e produce avendo di vista il bene supremo: la propria famiglia.
Il mio grazie con l'emozione e la consapevolezza di avere voluto offrire qualcosa di diverso e un nuovo germoglio di crescita, va ai soci del consorzio, al sindaco e all'amministrazione comunale, che hanno sagacemente, creduto in questa nuova formula organizzativa, ai tanti collaboratori, ai dipendenti comunali, alle società che, con noi, si sono prodigate per la realizzazione dell'ennesima rassegna fieristica. È stato faticoso, ma abbiamo vissuto una magnifica avventura.
Anima, esperienza, ostinazione che consentono di guardare tutti negli occhi e dire grazie. Questa è la Fiera di tutti, non di un singolo uomo, di una singola associazione, ma dell'intera comunità che, ancora una volta, ha scelto di crederci. Con sincera emozione e gratitudine".
MICHELE LADDAGA