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Scuola e Università
A lezione in Biblioteca Finia
L'esperienza raccontata dagli studendi della scuola Benedetto XIII
Gravina - venerdì 5 dicembre 2014
10.05
Riceviamo e volentieri pubblichiamo dalla professoressa Maddalena Dolce e dagli alunni della scuola media Benedetto XIII un articolo giornalistico redatto a margine di una lezione nei saloni della Biblioteca Finia:
"Il giorno 27 novembre c. a. è toccato alla classe 1^D della scuola secondaria di I grado "Benedetto XIII" di Gravina in Puglia vivere un'esperienza didattica indimenticabile e coinvolgente grazie alla prestazione professionale di giovani laureate e dottoresse di ricerca (Lorena Calculli, Marica Clemente, Bruna Giorgio, Rosa Grassi, Annamaria Strippoli), ciascuna con la propria peculiarità, che collaborano alla valorizzazione e alla fruizione della Biblioteca Capitolare Finia .
I ragazzi, accompagnati dalla professoressa Maddalena Dolce, sono stati guidati nella scoperta di "La storia del libro e della scrittura" con slide e modalità interattive che hanno calamitato l'attenzione e stimolato la partecipazione attiva di tutti i presenti. Il resto della mattinata è volato nel laboratorio, accogliente e ben attrezzato, una volta carcere dell' Universitas locale. Prima , però, la curiosità ha trattenuto gli alunni ad osservare manoscritti, incunaboli, cinquecentine, …custoditi presso la biblioteca, scrigno dal valore inestimabile. I ragazzi hanno apprezzato la straordinaria ricchezza sotto i loro occhi e, vantandosi della valenza storica che un tempo evidentemente ha avuto la città di Gravina, hanno mostrato un forte senso di appartenenza al territorio.
Riprodurre le modalità di fabbricazione dei principali manoscritti insieme all'esercizio della scrittura ha caratterizzato la seconda parte del progetto. In questa fase gli alunni hanno creato codex personali e personalizzati sulle ali della loro fantasia. Un giorno di scuola sicuramente fuori dagli schemi in cui "le risorse" del territorio sono stati i banchi del sapere e del saper fare e la parola d'ordine è stata apprendimento in rima con divertimento. Riconoscenti tutti, un grazie di cuore alle giovani menti che hanno curato le attività. Esse, fortemente legate alle proprie radici, sono la speranza di un futuro migliore per questo Paese, nel passato snodo culturale e commerciale oggi caduto nell'oblio per amministrazioni, di volta in volta, sfilacciate e poco sensibili alle vere emergenze della comunità.
( a cura di M. Maddalena Dolce)
"Il giorno 27 novembre c. a. è toccato alla classe 1^D della scuola secondaria di I grado "Benedetto XIII" di Gravina in Puglia vivere un'esperienza didattica indimenticabile e coinvolgente grazie alla prestazione professionale di giovani laureate e dottoresse di ricerca (Lorena Calculli, Marica Clemente, Bruna Giorgio, Rosa Grassi, Annamaria Strippoli), ciascuna con la propria peculiarità, che collaborano alla valorizzazione e alla fruizione della Biblioteca Capitolare Finia .
I ragazzi, accompagnati dalla professoressa Maddalena Dolce, sono stati guidati nella scoperta di "La storia del libro e della scrittura" con slide e modalità interattive che hanno calamitato l'attenzione e stimolato la partecipazione attiva di tutti i presenti. Il resto della mattinata è volato nel laboratorio, accogliente e ben attrezzato, una volta carcere dell' Universitas locale. Prima , però, la curiosità ha trattenuto gli alunni ad osservare manoscritti, incunaboli, cinquecentine, …custoditi presso la biblioteca, scrigno dal valore inestimabile. I ragazzi hanno apprezzato la straordinaria ricchezza sotto i loro occhi e, vantandosi della valenza storica che un tempo evidentemente ha avuto la città di Gravina, hanno mostrato un forte senso di appartenenza al territorio.
Riprodurre le modalità di fabbricazione dei principali manoscritti insieme all'esercizio della scrittura ha caratterizzato la seconda parte del progetto. In questa fase gli alunni hanno creato codex personali e personalizzati sulle ali della loro fantasia. Un giorno di scuola sicuramente fuori dagli schemi in cui "le risorse" del territorio sono stati i banchi del sapere e del saper fare e la parola d'ordine è stata apprendimento in rima con divertimento. Riconoscenti tutti, un grazie di cuore alle giovani menti che hanno curato le attività. Esse, fortemente legate alle proprie radici, sono la speranza di un futuro migliore per questo Paese, nel passato snodo culturale e commerciale oggi caduto nell'oblio per amministrazioni, di volta in volta, sfilacciate e poco sensibili alle vere emergenze della comunità.
( a cura di M. Maddalena Dolce)