
cultura
A Roma concerto di musica sacra: "Messa a 16 voci per Papa Benedetto XIII"
Musiche di Giuseppe Ottavio Pitoni, dirige il Maestro Michele Gasbarro
Gravina - mercoledì 16 aprile 2025
9.32
Nell'ambito delle Giornate Orsiniane: dai Monti Frumentari al Giubileo 2025 "Profezia e attualità di un pontificato", indette dai Principi Orsini di Roma, Domenico Napoleone e sua moglie Martine Bernheim, diretti discendenti del loro congiunto Pierfrancesco Orsini, poi frà Vincenzo Maria e Papa col nome di Benedetto XIII, i cui incontri si sono svolti nei giorni precedenti, con le relazioni dei: Prof. Massimo Pampaloni, SJ Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale Sez. San Luigi, sul tema: "Paesaggi dell'anima" Aspetti spirituali dalla vita di Benedetto XIII; Prof. Gabriele Sani Primario di Psichiatria, Ospedale Gemelli e Docente Università Cattolica del Sacro Cuore, svolgendo il tema:"Che fine hanno fatto i poveri pazzerelli? Dalla modernità di Benedetto XIII al Medioevo di oggi"; S.Ecc.za Rev.ma Mons. Mario Delpini Arcivescovo di Milano, cui svolse il suo intervento con la seguente relazione: "Come asciugherai le lacrime?" – La carità di fronte al soffrire: compassione, rivelazione, relazione, organizzazione.
Martedì 29 aprile 2025, alle ore 20.00, Concerto Solenne di Musica Classica, che si terrà, con il beneplacito della Provvidenza, nella veneranda cornice della Basilica di San Lorenzo in Damaso, a Roma, Piazza della Cancelleria, 1. In tale occasione sarà proposta, in prima esecuzione assoluta, la Messa a 16 voci per Papa Benedetto XIII del Maestro Giuseppe Ottavio Pitoni, composta nel 1724l'anno in cui fu eletto al Soglio Pontificio il papa gravinese, in omaggio al Sommo Pontefice Benedetto XIII Orsini, e mai eseguita sino ad oggi. La Direzione sarà affidata al Maestro Michele Gasbarro, illustre Direttore del Roma Festival Barocco, il quale avrà l'onore di riportare alla luce questa gemma del patrimonio musicale sacro romano.
Qualche breve cenno biografico sull'autore dello spartito musicale. "Giuseppe Ottavio Pitoni nacque il 18 marzo 1657 a Rieti, primogenito del reatino Vincenzo Pitoni, di famiglia agiata, e di Lucrezia Tedeschi. Ebbe una sorella, Isabella, e due fratelli, il prelato Francesco Maria, poi confessore di Benedetto XIII, e Flavio, pittore. A cinque anni il ragazzo fu avviato allo studio della musica dal noto didatta Pompeo Natali; nel 1665 divenne puer cantus in S. Giovanni de' Fiorentini, e in seguito nella basilica dei SS. Apostoli. Dopo la muta della voce, intorno al 1670, passò alla scuola di Francesco Foggia, in casa del quale abitava tutta la famiglia Pitoni.
Nel 1673 risulta maestro di cappella a Monterotondo, nel 1674 ad Assisi, dove si diede a studiare e a trascrivere le opere di Giovanni Pierluigi da Palestrina. Prestato servizio per un certo periodo come maestro di cappella nella cattedrale di Rieti (non senza tenere contatti con le confraternite locali), nel 1676-77 fu chiamato a S. Marco a Roma (in palazzo Venezia); fu anche organista a S. Girolamo della Carità (fino al 1679) e a S. Giacomo e Ildefonso della nazione spagnola. Diresse pure musiche in S. Apollinare e nel Collegio germanico, dove abitò (dal 1686 alla morte), in S. Lorenzo in Damaso (1692-1721), in S. Agostino (1708-33).
Ebbe altri offici di maestro di cappella in S. Maria della Pace (1694), S. Stefano del Cacco, S. Maria in Via Lata, S. Maria in Campitelli, S. Carlo ai Catinari e nell'Arciconfraternita degli Angeli custodi. Dal 1708 al 1719 diresse la Cappella Pia in S. Giovanni in Laterano, mentre nel 1709 declinò l'invito a succedere ad Alessandro Scarlatti in S. Maria Maggiore. Nel 1719 divenne maestro di cappella in S. Pietro in Vaticano, ufficio che tenne fino alla morte. Dal 1694 al 1721 lavorò inoltre per il Capitolo di S. Lorenzo in Damaso, dove dal 1696 al 1731 curò le esecuzioni musicali del cardinale Pietro Ottoboni.
(Alla luce della sua permanenza in questa basilica minore romana, si può ben dire che la scelta di eseguire la sua Messa in questo luogo non è stata una scelta occasionale). Fu incaricato di comporre e dirigere anche «musiche straordinarie» in diverse chiese e oratorii. Ebbe per allievi, tra gli altri, Francesco Antonio Bonporti, Girolamo Chiti, Francesco Feo, Francesco Durante. Nel tracciarne il profilo biografico (1744), Girolamo Chiti vantò in Pitoni, oltre l'erudizione e lo zelo, anche il carattere umanissimo di quello ch'egli chiamò «l'oracolo di Roma» in materia di musica. Dal 1676 fu affiliato alla Compagni dei musici di S. Cecilia di Roma ed ebbe spesso l'incarico " di primo guardiano dei maestri". Morì a Roma il 1° febbraio 1743. Fu tumulato nella tomba di famiglia in S. Marco"
Martedì 29 aprile 2025, alle ore 20.00, Concerto Solenne di Musica Classica, che si terrà, con il beneplacito della Provvidenza, nella veneranda cornice della Basilica di San Lorenzo in Damaso, a Roma, Piazza della Cancelleria, 1. In tale occasione sarà proposta, in prima esecuzione assoluta, la Messa a 16 voci per Papa Benedetto XIII del Maestro Giuseppe Ottavio Pitoni, composta nel 1724l'anno in cui fu eletto al Soglio Pontificio il papa gravinese, in omaggio al Sommo Pontefice Benedetto XIII Orsini, e mai eseguita sino ad oggi. La Direzione sarà affidata al Maestro Michele Gasbarro, illustre Direttore del Roma Festival Barocco, il quale avrà l'onore di riportare alla luce questa gemma del patrimonio musicale sacro romano.
Qualche breve cenno biografico sull'autore dello spartito musicale. "Giuseppe Ottavio Pitoni nacque il 18 marzo 1657 a Rieti, primogenito del reatino Vincenzo Pitoni, di famiglia agiata, e di Lucrezia Tedeschi. Ebbe una sorella, Isabella, e due fratelli, il prelato Francesco Maria, poi confessore di Benedetto XIII, e Flavio, pittore. A cinque anni il ragazzo fu avviato allo studio della musica dal noto didatta Pompeo Natali; nel 1665 divenne puer cantus in S. Giovanni de' Fiorentini, e in seguito nella basilica dei SS. Apostoli. Dopo la muta della voce, intorno al 1670, passò alla scuola di Francesco Foggia, in casa del quale abitava tutta la famiglia Pitoni.
Nel 1673 risulta maestro di cappella a Monterotondo, nel 1674 ad Assisi, dove si diede a studiare e a trascrivere le opere di Giovanni Pierluigi da Palestrina. Prestato servizio per un certo periodo come maestro di cappella nella cattedrale di Rieti (non senza tenere contatti con le confraternite locali), nel 1676-77 fu chiamato a S. Marco a Roma (in palazzo Venezia); fu anche organista a S. Girolamo della Carità (fino al 1679) e a S. Giacomo e Ildefonso della nazione spagnola. Diresse pure musiche in S. Apollinare e nel Collegio germanico, dove abitò (dal 1686 alla morte), in S. Lorenzo in Damaso (1692-1721), in S. Agostino (1708-33).
Ebbe altri offici di maestro di cappella in S. Maria della Pace (1694), S. Stefano del Cacco, S. Maria in Via Lata, S. Maria in Campitelli, S. Carlo ai Catinari e nell'Arciconfraternita degli Angeli custodi. Dal 1708 al 1719 diresse la Cappella Pia in S. Giovanni in Laterano, mentre nel 1709 declinò l'invito a succedere ad Alessandro Scarlatti in S. Maria Maggiore. Nel 1719 divenne maestro di cappella in S. Pietro in Vaticano, ufficio che tenne fino alla morte. Dal 1694 al 1721 lavorò inoltre per il Capitolo di S. Lorenzo in Damaso, dove dal 1696 al 1731 curò le esecuzioni musicali del cardinale Pietro Ottoboni.
(Alla luce della sua permanenza in questa basilica minore romana, si può ben dire che la scelta di eseguire la sua Messa in questo luogo non è stata una scelta occasionale). Fu incaricato di comporre e dirigere anche «musiche straordinarie» in diverse chiese e oratorii. Ebbe per allievi, tra gli altri, Francesco Antonio Bonporti, Girolamo Chiti, Francesco Feo, Francesco Durante. Nel tracciarne il profilo biografico (1744), Girolamo Chiti vantò in Pitoni, oltre l'erudizione e lo zelo, anche il carattere umanissimo di quello ch'egli chiamò «l'oracolo di Roma» in materia di musica. Dal 1676 fu affiliato alla Compagni dei musici di S. Cecilia di Roma ed ebbe spesso l'incarico " di primo guardiano dei maestri". Morì a Roma il 1° febbraio 1743. Fu tumulato nella tomba di famiglia in S. Marco"