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La città
Abuso di suolo pubblico in via Domenico Nardone, la denuncia di Gravina 5 Stelle
Dopo il cipresso, sono state rimosse anche le tre Thuje occidentali
Gravina - martedì 15 novembre 2016
12.08
Risale allo scorso Aprile, la segnalazione che in tanti ricorderanno, sottoscritta dall'Associazione gravinese "Bosco-Città" e con la quale si denunciava l'abbattimento di un cipresso alto 20 metri che si ergeva da oltre 20 anni in via Domenico Nardone a seguito di una specifica disposizione della Polizia Municipale.
L'intervento fu disposto con urgenza per tutelare l'incolumità dei residenti della zona sebbene, denunciava "Bosco-Città" il robusto albero non mostrava alcun segno di cedimento.
Un evento che venne segnalato all'Amministrazione mediante una interpellanza dal Movimento 5 Stelle, insospettito dalla celerità con cui si era decisa la rimozione dell'albero, quando in diverse zone della città sono presenti alberi pericolanti che andrebbero sostituiti con nuovi esemplari. Un sospetto, sollevato dai residenti della zona, per via della presenza di due box auto privati.
Intanto il 10 aprile 2016, proprio nel punto dov'era il cipresso, gli attivisti pentastellati piantarono tre Thuje occidentali per ridare vigore al verde pubblico della zona. Tre alberelli che a sei mesi di distanza sembrano svaniti nel nulla. L'ipotesi avanzata dagli stessi attivisti è che probabilmente la rimozione sia avvenuta per mano di chi già aveva richiesto l'eliminazione del cipresso.
I 5 stelle pertanto richiedono all'Amministrazione e agli organi preposti alla vigilanza, di effettuare i dovuti controlli e di ripristinare lo stato dei luoghi, "perché il bene pubblico non può essere utilizzato per i propri scopi personali, ma - come dice la parola stessa - appartiene alla cittadinanza".
L'intervento fu disposto con urgenza per tutelare l'incolumità dei residenti della zona sebbene, denunciava "Bosco-Città" il robusto albero non mostrava alcun segno di cedimento.
Un evento che venne segnalato all'Amministrazione mediante una interpellanza dal Movimento 5 Stelle, insospettito dalla celerità con cui si era decisa la rimozione dell'albero, quando in diverse zone della città sono presenti alberi pericolanti che andrebbero sostituiti con nuovi esemplari. Un sospetto, sollevato dai residenti della zona, per via della presenza di due box auto privati.
Intanto il 10 aprile 2016, proprio nel punto dov'era il cipresso, gli attivisti pentastellati piantarono tre Thuje occidentali per ridare vigore al verde pubblico della zona. Tre alberelli che a sei mesi di distanza sembrano svaniti nel nulla. L'ipotesi avanzata dagli stessi attivisti è che probabilmente la rimozione sia avvenuta per mano di chi già aveva richiesto l'eliminazione del cipresso.
I 5 stelle pertanto richiedono all'Amministrazione e agli organi preposti alla vigilanza, di effettuare i dovuti controlli e di ripristinare lo stato dei luoghi, "perché il bene pubblico non può essere utilizzato per i propri scopi personali, ma - come dice la parola stessa - appartiene alla cittadinanza".