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Turismo

Accoglienza e cultura dell’ospitalità: componenti principali dell’offerta turistica di una destinazione

Come si sarà comportata la nostra città?

Riprendiamo oggi il filo del discorso legato al "turismo". Nella scorsa puntata avevamo tastato il polso, anche se in maniera sommaria, delle presenze nelle settimane di del ferragosto. Oggi affrontiamo la tematica legata all'accoglienza.
L'atteggiamento di accoglienza e la cultura dell'ospitalità sono una delle componenti principali dell'offerta turistica di una destinazione, ma non costituiscono un elemento fisso o, scomodando la matematica, una variabile indipendente dello sviluppo turistico. Piuttosto, la cultura dell'accoglienza di un luogo influenza ed è a sua volta influenzata dalle modalità con cui si evolve il fenomeno turistico, in un interagire complesso tra cultura e stile di vita dei residenti, dimensione e provenienza dei flussi turistici, tipologie di turismo e comportamento dei turisti, caratteristiche dell'ambiente fisico e naturale del luogo, decisioni economiche degli operatori coinvolti, politiche intraprese dagli Enti e dalle organizzazioni competenti.

In un territorio come il nostro, dove le attività legate al turismo potrebbero rappresentare un elemento di rilievo del sistema sociale ed economico, il tema dell'ospitalità risulta oggi molto importante. Il fattore ospitalità è la somma di elementi che riguardano tutte le relazioni che il turista stabilisce nel periodo di permanenza.
È necessario oggi che si affermi nelle nostre città una "cultura dell'ospitalità", che inizia sempre dagli operatori turistici.

Dai dati diffusi sul turismo in Italia lo scorso anno il 56% delle insoddisfazioni segnalate dagli operatori si concentra sul tema degli standard dei servizi al turista che vengono in media percepiti come di livello medio basso. Il restante 44% degli operatori segnala che la maggiore fonte di insoddisfazione dei turisti proviene dalla difficoltà di movimento, dalla ricerca delle informazioni (che spesso non sono aggiornate), lo stato di conservazione dei luoghi e la scarsa valorizzazione degli stessi.

Dal feedback da noi realizzato nella settimana di ferragosto nelle città di Altamura e Gravina e dalle indicazioni emerse sia con gli operatori turistici e sia analizzando le recensioni rilasciate sui principali portali online dedicate al turismo e alla ricettività, è emerso che anche quest'anno le negatività riscontrate e percepite dai turisti sono quasi le stesse in entrambe le città.

Per prima è la mancanza di valorizzazione dei luoghi di pregio, i cosiddetti luoghi "turistici", che spingono un turista a recarsi nelle nostre città. Una mancanza di valorizzazione che si traduce in cattiva manutenzione, degrado e sporcizia che caratterizza da sempre alcuni luoghi, primi fra tutti quelli esterni e periferici. Come altra criticità sono le informazioni, non sempre corrette ed esaustive, o l'assenza di informazioni condivise (ad Altamura non ho info su Gravina e viceversa) questo perché le due comunità non dialogano e non hanno un progetto/programma condiviso di turismo o legato alla gestione del turista, e la mancanza di alcuni servizi base negli orari di maggiore criticità: dalle ore 14.00 alle ore 16.00. Un "buco" difficile da colmare con difficoltà dovute alla chiusura di molti siti, dei luoghi degli operatori e della maggior parte delle attività commerciali, soprattutto nelle giornate da bollino rosso, come il 14 e 15 agosto. Altra feedback negativo perviene da una quasi assenza di trasporto da e per le città vicine. O si ha una macchina o è quasi nell'impossibilità di raggiungerle con treno e pullman.

Certo di aspetti positivi ne si sono riscontrati tanti e tutti meritevoli di attenzione e sui cui costruire i successi futuri, ma prima di tutti vi è la necessità di correggere alcuni aspetti della nostra ospitalità turistica per offrire un paniere di vere eccellenze.
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