Palazzo della Provincia di Bari
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Addio Provincia di Bari

Celebrato l'ultimo consiglio provinciale tra l'amarezza di Schittulli e la preoccupazione di Romita

La provincia di Bari chiude i battenti. È stato celebrato questa mattina l'ultimo consiglio che ha sancito la fine dell'Istituzione provinciale fondata nel 1861, lasciando spazio alla piena attuazione della riforma Delrio che ha ridefinito il sistema e le competenze delle Province e istituito le Città metropolitane. Per tutta la giornata di oggi, "Una data storica" l'ha definita il presidente Francesco Schittulli, il palazzo della provincia si riempie di eventi per celebrare in grande stila la sua fine.
In mattinata, dopo l'approvazione e l'adozione degli ultimi atti amministrativi, la seduta di congedo del consiglio provinciale si è conclusa con gli interventi dei capigruppo, del Presidente del Consiglio, Piero Longo e con la relazione del Presidente, Francesco Schittulli che in questi giorni ha più volte ribadito la sua amarezza.

"E' l'ultimo atto – ha affermato Schittulli - di un'amministrazione che, a detta di tutti i componenti del consiglio provinciale, ha dato molto al territorio e alla sua comunità in termini di servizi essenziali e di attenzione alle problematiche sociali. Per questo, rivolgo un sentito ringraziamento a tutti i consiglieri provinciali di tutte le forze politiche, agli assessori, ai dirigenti, ai dipendenti che hanno consentito di realizzare importanti progetti ed opere per il territorio; penso agli undici nuovi istituti scolastici costruiti ex novo. Quando sono arrivato alla Provincia di Bari – prosegue - ho trovato una macchina estremamente burocratizzata e lenta. Una struttura che abbiamo snellito dimezzando i servizi e riscrivendo l'organizzazione degli uffici in un'ottica di funzionalità e di riconoscimento del merito per un modello di gestione trasparente, partecipato e moderno. Nei prossimi mesi ci attende una nuova sfida: quella di accompagnare la nascita della Città metropolitana" ha concluso il presidente annunciando la creazione di una task force composta da tutti i consiglieri provinciali, referenti dei territori "affinché, ognuno di loro, possa offrire il proprio contributo alla realizzazione della Città metropolitana".

E proprio tra i referenti del territorio che si respira la maggiore delusione. Assente per motivi personali il consigliere Fedele Lagreca, ha invece preso parte alla cerimonia finale il dottore Mimmo Romita che non nasconde la sua delusione oltre alla sua preoccupazione.
"E' stata un'esperienza interessante durante la quale abbiamo dato risposte ai cittadini e cercato di soddisfare i loro bisogni e le loro esigente ed è questo che, con la nascita delle città metropolitane, mi preoccupa di più. Temo che questo grande Comune, così come diventerà Bari, non sia capace di aiutare i cittadini dei comuni più lontani. Comunque staremo a vedere" conclude Romita che al momento sembra voler mettere da parte la carriere politica: " Per ora resto in standby, non so cosa farò e cosa deciderò. Per ora continuo a portare avanti il progetto politico avviato con il presidente Schittulli. Poi chissà".

Adesso toccherà al nuovo sindaco di Bari indire le elezioni per la scelta dei 18 componenti della Conferenza statutaria, che si scioglierà dopo l'approvazione della bozza di statuto da scrivere e approvare entro il 30 settembre, e dei 18 componenti il Consiglio metropolitano che è un organismo di secondo livello eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali dei 41 Comuni che corrispondono all'attuale territorio provinciale.
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