
Scuola e Università
Al salone nautico la barca più bella è Made in Gravina
Menzione d'onore per Giuseppe Calculli e Francesco Longo
Gravina - domenica 19 giugno 2016
Un sogno diventato realtà e che ora sperano diventi un lavoro.
E' la bella storia di Giuseppe Calculli e dell'amico Francesco Longo, il primo prossimo laureato il secondo ha completato lo scorso anno il percorso di studi in designer di interni e attrezzature industriali, vincitori di una menzione d'onore al Premio Nazionale di Design Nautico celebrato nel corso del Salone nautico di Pescara, il regno delle innovazioni del mondo navale.
Due le sezioni di concorso, la prima destinata ai professionisti e l'altra riservata agli studenti a cui è stato chiesto di progettare una barca da natante ovvero entro i 10 metri di lunghezza e nell'ambito della quale il progetto Hibrid_Line si è distinto per bellezza e innovazione.
"Si tratta di un ibrido che riesce a racchiudere le forme sinuose di una barca a vela e la praticità di un'imbarcazione standard da pesca, nel perfetto connubio tra dinamicità ed eleganza – spiega a Gravinalife, Giuseppe Calculli che condivide il premio con Francesco Longo.
In sintesi il progetto: lo scafo infatti è formato da tre pattini idrostatici atti a ridurre al minimo la resistenza all'acqua e presenta inoltre, assieme alla chiglia, una forma a ''V'' che vi garantirà alte prestazioni. A disegnare la barca è, invece, la linea in acciaio inox che congiunge tuga e guscio lungo tutta la murata esterna, spezzata da ampie prese d'aria che daranno allo scafo maggiore aerodinamicità. Gli spazi a bordo sono pensati per facilitare la pesca ma anche per godere a pieno della navigazione. Si accede a poppa da una porta che sarà d'aiuto per salpare pesci di più grandi dimensioni mentre il paiolato rimarrà il più pulito e asciutto possibile grazie ai tre diversi livelli su cui è disegnato fino a prua. Sempre sul lato posteriore dell'imbarcazione è possibile attrezzare una dinette a scomparsa, ovvero una zona pranzo, da utilizzare se poi si cerca uno spazio più ampio per la pesca o per il passeggio. Per assicurare le migliori condizioni di guida la seduta è completa di schienale, creato con innesti di acciaio che assieme a due colonne portili, perfettamente integrate con la forma dello scafo, sorreggono il tettuccio. Su quest'ultimo sono state disposte quattro porta canne che insieme alle altre sei disposte lungo tutta la murata, offrono la possibilità di pescare con serenità. Il tettuccio inoltre potrebbe essere facilmente attrezzato di pannelli solari capaci di rendere gli sprechi pari a 0. Nella parte antistante la pilotina sono state create delle vasche per deporre il pesce vivo, mentre nella parte sottostante troviamo dei vani per i vari accessori. Elemento finale è la seduta in più creata sulla pilotina stessa, rivolta verso prua per offrire la possibilità di godere degli spettacoli naturali regalati dalla navigazione in mare".
Un progetto studiato nei minimi dettagli e che è riuscito a sorprendere l'intera giuria del concorso nautico.
Ora, completati gli ultimi dettagli del nuovo progetto a cui Giuseppe sta lavorando, una nuova barca da natante da presentare come tesi di laurea, la speranza è di continuare la collaborazione con l'amico Francesco e di poter realizzare insieme tanti progetti.
"Francesco è un designer di automobili. Io invece amo progettare le barche, insieme lavoriamo bene e la speranza è di replicare per le aziende del settore, il lavoro svolto per il concorso".
Le premesse, del resto, ci sono tutte.
E' la bella storia di Giuseppe Calculli e dell'amico Francesco Longo, il primo prossimo laureato il secondo ha completato lo scorso anno il percorso di studi in designer di interni e attrezzature industriali, vincitori di una menzione d'onore al Premio Nazionale di Design Nautico celebrato nel corso del Salone nautico di Pescara, il regno delle innovazioni del mondo navale.
Due le sezioni di concorso, la prima destinata ai professionisti e l'altra riservata agli studenti a cui è stato chiesto di progettare una barca da natante ovvero entro i 10 metri di lunghezza e nell'ambito della quale il progetto Hibrid_Line si è distinto per bellezza e innovazione.
"Si tratta di un ibrido che riesce a racchiudere le forme sinuose di una barca a vela e la praticità di un'imbarcazione standard da pesca, nel perfetto connubio tra dinamicità ed eleganza – spiega a Gravinalife, Giuseppe Calculli che condivide il premio con Francesco Longo.
In sintesi il progetto: lo scafo infatti è formato da tre pattini idrostatici atti a ridurre al minimo la resistenza all'acqua e presenta inoltre, assieme alla chiglia, una forma a ''V'' che vi garantirà alte prestazioni. A disegnare la barca è, invece, la linea in acciaio inox che congiunge tuga e guscio lungo tutta la murata esterna, spezzata da ampie prese d'aria che daranno allo scafo maggiore aerodinamicità. Gli spazi a bordo sono pensati per facilitare la pesca ma anche per godere a pieno della navigazione. Si accede a poppa da una porta che sarà d'aiuto per salpare pesci di più grandi dimensioni mentre il paiolato rimarrà il più pulito e asciutto possibile grazie ai tre diversi livelli su cui è disegnato fino a prua. Sempre sul lato posteriore dell'imbarcazione è possibile attrezzare una dinette a scomparsa, ovvero una zona pranzo, da utilizzare se poi si cerca uno spazio più ampio per la pesca o per il passeggio. Per assicurare le migliori condizioni di guida la seduta è completa di schienale, creato con innesti di acciaio che assieme a due colonne portili, perfettamente integrate con la forma dello scafo, sorreggono il tettuccio. Su quest'ultimo sono state disposte quattro porta canne che insieme alle altre sei disposte lungo tutta la murata, offrono la possibilità di pescare con serenità. Il tettuccio inoltre potrebbe essere facilmente attrezzato di pannelli solari capaci di rendere gli sprechi pari a 0. Nella parte antistante la pilotina sono state create delle vasche per deporre il pesce vivo, mentre nella parte sottostante troviamo dei vani per i vari accessori. Elemento finale è la seduta in più creata sulla pilotina stessa, rivolta verso prua per offrire la possibilità di godere degli spettacoli naturali regalati dalla navigazione in mare".
Un progetto studiato nei minimi dettagli e che è riuscito a sorprendere l'intera giuria del concorso nautico.
Ora, completati gli ultimi dettagli del nuovo progetto a cui Giuseppe sta lavorando, una nuova barca da natante da presentare come tesi di laurea, la speranza è di continuare la collaborazione con l'amico Francesco e di poter realizzare insieme tanti progetti.
"Francesco è un designer di automobili. Io invece amo progettare le barche, insieme lavoriamo bene e la speranza è di replicare per le aziende del settore, il lavoro svolto per il concorso".
Le premesse, del resto, ci sono tutte.