
società
Al via il “Reddito di dignità per l’area penale minorile”
Partono le attività per dare futuro ai giovani sottoposti a misure penali
Gravina - venerdì 12 settembre 2025
Le attività del nuovo ReD per l'area penale minorile sono state presentate nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella Sala al V Piano del plesso Assessorati della Regione Puglia, a Bari. L'iniziativa nasce dall'accordo di collaborazione tra il Dipartimento Welfare della Regione Puglia e il Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata e prevede un investimento complessivo di 1,5 milioni di euro.
Con l'avvio concreto delle attività, il progetto entra nella fase operativa: circa 200 giovani sottoposti a provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria Minorile saranno coinvolti in percorsi di inclusione, formazione e rieducazione, con l'obiettivo di trasformare l'errore in opportunità e costruire un futuro alternativo alla recidiva.
Il ReD per l'area penale minorile è destinato a minori e giovani fino a 25 anni, in carico ai Servizi Sociali della Giustizia Minorile o collocati in comunità, spesso con storie familiari complesse, assenza di riferimenti adulti e fragilità psicologiche. Ogni beneficiario sarà inserito in un progetto personalizzato, che potrà includere: tirocini, corsi di formazione, supporto psicologico, tutoraggio, attività culturali e sportive, dotazioni tecnologiche e accompagnamento all'autonomia.
Il progetto sarà gestito in collaborazione con gli Ambiti territoriali sociali, gli Uffici di Servizio Sociale per Minorenni (USSM) e l'Istituto Penale Minorile di Bari, con l'obiettivo di costruire una rete territoriale di supporto stabile. Ogni giovane sarà accompagnato da un case manager e sarà al centro di un progetto individuale di vita, definito sulla base delle sue fragilità e potenzialità. La frequenza del percorso formativo e di inserimento lavorativo dovrà essere supportata da una serie di servizi complementari, da attivare caso per caso, tra cui, a mero titolo esemplificativo percorsi di insegnamento della lingua italiana per minori/giovani adulti stranieri e servizi culturali, ludici e ricreativi funzionali al raggiungimento degli obiettivi di inclusione definiti nel Patto. Il percorso sanzionatorio è così trasformato in un'opportunità di crescita, riscatto e partecipazione attiva alla vita sociale.
Grazie ai primi fondi regionali, sono già stati coinvolti circa 40 ragazzi in un programma multidimensionale che prevede: accoglienza, orientamento, continuità scolastica e formativa, tirocini e attività lavorative, servizi di supporto (insegnamento dell'italiano, attività culturali e ricreative, spese di trasporto e attrezzature), e prestazioni specialistiche con psicologi, psicoterapeuti ed educatori.
L'accordo tra il Dipartimento Welfare della Regione Puglia e il Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata rappresenta una delle prime esperienze in Italia di integrazione strutturale tra il sistema del welfare regionale e quello della giustizia minorile. Un modello che non sostituisce la pena, ma le dà senso e direzione, trasformandola in uno strumento di crescita individuale e sicurezza collettiva.
Con l'avvio concreto delle attività, il progetto entra nella fase operativa: circa 200 giovani sottoposti a provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria Minorile saranno coinvolti in percorsi di inclusione, formazione e rieducazione, con l'obiettivo di trasformare l'errore in opportunità e costruire un futuro alternativo alla recidiva.
Il ReD per l'area penale minorile è destinato a minori e giovani fino a 25 anni, in carico ai Servizi Sociali della Giustizia Minorile o collocati in comunità, spesso con storie familiari complesse, assenza di riferimenti adulti e fragilità psicologiche. Ogni beneficiario sarà inserito in un progetto personalizzato, che potrà includere: tirocini, corsi di formazione, supporto psicologico, tutoraggio, attività culturali e sportive, dotazioni tecnologiche e accompagnamento all'autonomia.
Il progetto sarà gestito in collaborazione con gli Ambiti territoriali sociali, gli Uffici di Servizio Sociale per Minorenni (USSM) e l'Istituto Penale Minorile di Bari, con l'obiettivo di costruire una rete territoriale di supporto stabile. Ogni giovane sarà accompagnato da un case manager e sarà al centro di un progetto individuale di vita, definito sulla base delle sue fragilità e potenzialità. La frequenza del percorso formativo e di inserimento lavorativo dovrà essere supportata da una serie di servizi complementari, da attivare caso per caso, tra cui, a mero titolo esemplificativo percorsi di insegnamento della lingua italiana per minori/giovani adulti stranieri e servizi culturali, ludici e ricreativi funzionali al raggiungimento degli obiettivi di inclusione definiti nel Patto. Il percorso sanzionatorio è così trasformato in un'opportunità di crescita, riscatto e partecipazione attiva alla vita sociale.
Grazie ai primi fondi regionali, sono già stati coinvolti circa 40 ragazzi in un programma multidimensionale che prevede: accoglienza, orientamento, continuità scolastica e formativa, tirocini e attività lavorative, servizi di supporto (insegnamento dell'italiano, attività culturali e ricreative, spese di trasporto e attrezzature), e prestazioni specialistiche con psicologi, psicoterapeuti ed educatori.
L'accordo tra il Dipartimento Welfare della Regione Puglia e il Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata rappresenta una delle prime esperienze in Italia di integrazione strutturale tra il sistema del welfare regionale e quello della giustizia minorile. Un modello che non sostituisce la pena, ma le dà senso e direzione, trasformandola in uno strumento di crescita individuale e sicurezza collettiva.