
La città
Allarme randagismo: aumenta il numero di cani in strada
In paese malcontento, paura e ingiustificabili gesti di crudeltà.
Gravina - giovedì 11 giugno 2015
8.43
La si può definire ormai emergenza randagismo. Cresce sensibilmente il numero di cani in strada, soprattutto se si guarda alle periferie della città: la paura tra i cittadini si moltiplica, il malcontento cresce. Intanto sui social rimbalzano notizie di episodi di aggressioni e purtroppo giungono anche i primi gesti di viltà nei confronti dei randagi.
Ultimo quello accaduto proprio ieri alle porte della zona industriale gravinese, dove due cani sono stati colpiti da diversi colpi di pistola. Nulla da fare per uno di loro, l'altro è ora ricoverato presso un ambulatorio veterinario privato. Dopo l'intervento sul posto dei vigili urbani, le volontarie della Lega del cane hanno anticipato che presenteranno formale denuncia alle Forze dell'Ordine. Non meno crudeli sono i casi di avvelenamento dei cani che spesso sfuggono agli onori della cronaca.
Appare evidente che la situazione randagi stia sfuggendo di mano. Nelle ultime settimane ci sono state diverse segnalazioni di cucciolate all'ingresso della città, su strade ad alta percorrenza. Ciò oltre a mettere a repentaglio la vita degli animali, rappresenta naturalmente un pericolo per gli automobilisti oltre al fatto che in cronaca sono già finiti un paio di episodi di aggressione di un branco di randagi ai danni di alcuni pedoni, il primo in via Quasimodo nei pressi del Liceo Scientifico l'altro in pieno centro. E sono tanti i cuccioli recuperati da cittadini volontari: solo nelle ultime due settimane se ne contano una trentina, ma tanti sono quelli che per mancanza di strutture idonee, restano in strada.
L'affidamento per la gestione del canile sanitario è scaduto da poco più di un mese. Ricordiamo però che il canile resta chiuso ormai da settembre dello scorso anno, quando la Lega del cane, affidataria del servizio, a causa di inadempienze da parte dell'ente comunale, si è vista costretta ad inviare disdetta a Palazzo di città e a chiudere la struttura. I compensi pattuiti sono stati poi pagati, ma per trafile burocratiche non si è più provveduto a riaprire il canile. Solo ad una settimana dalla scadenza dell'affidamento, probabilmente in seguito a segnalazioni di cani malati di rogna e quindi pericolosi per la salute dell'uomo, il primo cittadino ha emesso ordinanza di immediata riapertura, per provvedere alle attività di recupero, profilassi e sterilizzazione. Ma i catenacci sono rimasti chiusi.
"È tempo di mobilitare volontari e non per cercare una soluzione al problema. L'interesse è ora comune a chi ama gli animali e a chi non", spiega Irene Creanza, cittadina e volontaria da sempre sensibile a questa tematica. "Non piace a nessuno vedere il nostro paese invaso da randagi malati, femmine gravide e cucciolate sparse", continua, "al più presto si deve porre freno a questo scempio e a questi gesti scellerati. La violenza è inaccettabile. Tutto ciò è vergognoso".
Ultimo quello accaduto proprio ieri alle porte della zona industriale gravinese, dove due cani sono stati colpiti da diversi colpi di pistola. Nulla da fare per uno di loro, l'altro è ora ricoverato presso un ambulatorio veterinario privato. Dopo l'intervento sul posto dei vigili urbani, le volontarie della Lega del cane hanno anticipato che presenteranno formale denuncia alle Forze dell'Ordine. Non meno crudeli sono i casi di avvelenamento dei cani che spesso sfuggono agli onori della cronaca.
Appare evidente che la situazione randagi stia sfuggendo di mano. Nelle ultime settimane ci sono state diverse segnalazioni di cucciolate all'ingresso della città, su strade ad alta percorrenza. Ciò oltre a mettere a repentaglio la vita degli animali, rappresenta naturalmente un pericolo per gli automobilisti oltre al fatto che in cronaca sono già finiti un paio di episodi di aggressione di un branco di randagi ai danni di alcuni pedoni, il primo in via Quasimodo nei pressi del Liceo Scientifico l'altro in pieno centro. E sono tanti i cuccioli recuperati da cittadini volontari: solo nelle ultime due settimane se ne contano una trentina, ma tanti sono quelli che per mancanza di strutture idonee, restano in strada.
L'affidamento per la gestione del canile sanitario è scaduto da poco più di un mese. Ricordiamo però che il canile resta chiuso ormai da settembre dello scorso anno, quando la Lega del cane, affidataria del servizio, a causa di inadempienze da parte dell'ente comunale, si è vista costretta ad inviare disdetta a Palazzo di città e a chiudere la struttura. I compensi pattuiti sono stati poi pagati, ma per trafile burocratiche non si è più provveduto a riaprire il canile. Solo ad una settimana dalla scadenza dell'affidamento, probabilmente in seguito a segnalazioni di cani malati di rogna e quindi pericolosi per la salute dell'uomo, il primo cittadino ha emesso ordinanza di immediata riapertura, per provvedere alle attività di recupero, profilassi e sterilizzazione. Ma i catenacci sono rimasti chiusi.
"È tempo di mobilitare volontari e non per cercare una soluzione al problema. L'interesse è ora comune a chi ama gli animali e a chi non", spiega Irene Creanza, cittadina e volontaria da sempre sensibile a questa tematica. "Non piace a nessuno vedere il nostro paese invaso da randagi malati, femmine gravide e cucciolate sparse", continua, "al più presto si deve porre freno a questo scempio e a questi gesti scellerati. La violenza è inaccettabile. Tutto ciò è vergognoso".