Compagnia Dietro le quinte
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Altolà, riconoscersi a pelle

Voglia di borotalco al Vida

"Borotalco: riconoscersi a pelle" urlava una voce in uno spot di un noto deodorante. Motto applicabilissimo alla commedia "Voglia di borotalco" messa in scena dalla compagnia "Dietro le quinte" di Milazzo nel primo weekend di febbraio presso il teatro Vida, appuntamento presentato da Fedele Cappiello. Il personaggio di Claudio Patanè, infatti, riconosce l'amante proprio dal suo odore di Borotalco sulla pelle.

Basata su una serie di equivoci, giochi comici delle parti e colpi di scena, la rappresentazione teatrale è stata vissuta in modo piacevole e divertente dal pubblico gravinese ed altamurano che ha riso da inizio a fine spettacolo ed è intervenuto anche in modo attivo talvolta suggerendo alcune battute agli attori, che gli sono uscite di bocca in modo del tutto naturale. Tanto per fare un esempio con la battuta "Lui ama Me" come è accaduto nella scena in cui, per salvare la pelle, Claudio Patanè e Lillo Conilli si fingono gay.

Le situazioni sono talmente esasperate da sembrare irreali ed invece, possono essere considerate dei veri e propri spaccati di vita reale concentrati in una sola casa. Il regista David Amalfa ha condito la storia con una coppia in crisi, un rappresentante di un'associazione di volontariato che ha come scopo il bene degli altri, di qui il nome "Soccorso fraterno", una coppia di amanti, una coppia di acquirenti casa ed una serie di ambiguità scaturite dall'incrocio di tutte queste realtà.

In scena Marilena De Pasquale nel ruolo di Simona Patanè, Antonio Amalfa in Claudio Patanè, Roberta Caruso nell'amante Lusia Karagheorgovic, Andrea Gitto in Rinaldo Karagheorgovic, Laura Briguglio in Venera Pizzaballa, Antonio Costanzo in Cono Pizzaballa e David Amalfa nel ruolo di Lillo Conilli hanno calcato il palcoscenico in modo convincente e con grande padronanza di sé. In particolare, Andrea Gitto, il geloso Karagheorgovic, marito dell'amante, si è distinto per l'espressività del volto nei suoi molteplici cambi di umore (da serio a birichino o invasato sessuale) mentre il personaggio di Lillo Conilli interpretato da David Amalfa, anche regista della farsa, ha colpito i presenti per la tenerezza e la sua voglia di aiutare tutti ad ogni costo.

Amalfa ha saputo sapientemente mescolare riferimenti a film cult come Stanley Kubrick con film moderni come Peppa Pig e a programmi tv come Beautiful, Grande fratello, C'è posta per te. Numerosi sono stati i giochi di parole con i doppi sensi che hanno giocato un ruolo fondamentale nel ritmo veloce e spedito dello spettacolo condito anche con musiche scelte ad hoc. Degna di nota la porta "brindata" anziché "blindata".

Simpatico anche il finale con l'interrogativo: "Fare l'attore è il mestiere più facile del mondo o no?" Arduo rispondere a questa domanda e solo chi, in vita sua, lo ha fatto, può aiutare gli altri a sciogliere il quesito.

Ufficio stampa teatro Vida
Dr.ssa Emanuela Grassi
43 fotoVoglia di borotalco
Voglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalcoVoglia di borotalco
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