
Scuola e Università
Anch'io lavoro, un progetto per assicurare il futuro ai giovani disabili
Protagonisti i ragazzi dell'istituto Bachelet
Gravina - domenica 1 febbraio 2015
8.43
Partirà martedì 3 febbraio il progetto "Anch'io lavoro", frutto di una convenzione tra l'Istituto tecnico "Bachelet" e la struttura ricettiva "Selva 99". Un vero e proprio piano formativo, alternativo al lavoro in classe, nato con l'obiettivo di inserire i ragazzi diversamente abili nel mondo del lavoro.
Una ventina in tutto i ragazzi coinvolti, studenti dell'istituto tecnico e di quello professionale, che durante il periodo del progetto, circa tre mesi, ogni sabato saranno affiancati da insegnanti e tutor messi a disposizione da Selva 99 per imparare tutti i trucchi del mestiere legati alla gestione di una struttura turistica.
Valorizzazione del territorio e promozione dei prodotti tipici i pilastri fondamentali del progetto, che vedrà gli studenti alle prese con i fornelli in un percorso culinario legato anche alla preparazione dei piatti locali. Da ultimo dovranno impegnarsi per preparare il grande pranzo finale i cui commensali saranno docenti e genitori.
Non solo regole di buona cucina, ma anche servizio di allestimento dei tavoli, accoglienza del cliente, sistemazione delle stanze e manutenzione del verde.
L'esperienza settimanale in azienda sarà completata poi da altri due giorni settimanali di approfondimento e perfezionamento a scuola.
Palazzo di città, sebbene non direttamente coinvolto nel progetto, dovrà comunque assicurare il trasporto dei ragazzi dall'istituto di provenienza sino a Selva 99 attraverso la società che ha in gestione il servizio di trasporto a cui saranno riconosciuti 1000 euro per il servizio.
"Un progetto che mira ad ampliare l'idea di scuola come laboratorio", spiega la dirigente Antonella Sarpi, "fondamentale per i ragazzi apprendere una professione che in futuro potrebbe diventare per loro un lavoro, a cui si abbina la non secondaria esperienza di socializzazione". 'Anch'io lavoro', spiega la dirigente, è stato supportato con grande entusiasmo dalle famiglie dei ragazzi "che vedono il progetto come una possibilità per accrescere nei loro figli l'autosufficienza, l'autostima e la possibilità di relazionarsi con gli altri".
Prima esperienza di questo genere per l'istituto che pertanto verrà monitorata costantemente durante il suo corso, "ma ha tutti i presupposti per un'ottima riuscita", conclude Antonella Sarpi.
Una ventina in tutto i ragazzi coinvolti, studenti dell'istituto tecnico e di quello professionale, che durante il periodo del progetto, circa tre mesi, ogni sabato saranno affiancati da insegnanti e tutor messi a disposizione da Selva 99 per imparare tutti i trucchi del mestiere legati alla gestione di una struttura turistica.
Valorizzazione del territorio e promozione dei prodotti tipici i pilastri fondamentali del progetto, che vedrà gli studenti alle prese con i fornelli in un percorso culinario legato anche alla preparazione dei piatti locali. Da ultimo dovranno impegnarsi per preparare il grande pranzo finale i cui commensali saranno docenti e genitori.
Non solo regole di buona cucina, ma anche servizio di allestimento dei tavoli, accoglienza del cliente, sistemazione delle stanze e manutenzione del verde.
L'esperienza settimanale in azienda sarà completata poi da altri due giorni settimanali di approfondimento e perfezionamento a scuola.
Palazzo di città, sebbene non direttamente coinvolto nel progetto, dovrà comunque assicurare il trasporto dei ragazzi dall'istituto di provenienza sino a Selva 99 attraverso la società che ha in gestione il servizio di trasporto a cui saranno riconosciuti 1000 euro per il servizio.
"Un progetto che mira ad ampliare l'idea di scuola come laboratorio", spiega la dirigente Antonella Sarpi, "fondamentale per i ragazzi apprendere una professione che in futuro potrebbe diventare per loro un lavoro, a cui si abbina la non secondaria esperienza di socializzazione". 'Anch'io lavoro', spiega la dirigente, è stato supportato con grande entusiasmo dalle famiglie dei ragazzi "che vedono il progetto come una possibilità per accrescere nei loro figli l'autosufficienza, l'autostima e la possibilità di relazionarsi con gli altri".
Prima esperienza di questo genere per l'istituto che pertanto verrà monitorata costantemente durante il suo corso, "ma ha tutti i presupposti per un'ottima riuscita", conclude Antonella Sarpi.