
Ospedale e Sanità
Asl, formati i primi 70 infermieri di Famiglia e di Comunità
Saranno attivi sul territorio nella assistenza domiciliare e nelle strutture previste dal PNRR
Gravina - sabato 9 agosto 2025
La ASL di Bari ha formato i primi 70 infermieri di Famiglia e di Comunità, figure strategiche per promuovere un modello di assistenza territoriale sempre più vicino ai bisogni delle persone.
"É una innovazione della Regione Puglia -ha spiegato il presidente Emiliano - che consente alle famiglie di avere un supporto sanitario quotidiano: questi infermieri, da un lato migliorano la vita dei pazienti con piccole medicazioni, piccoli interventi, consigli e sostegni, e dall'altro alleggeriscono il peso di altre strutture sanitarie, soprattutto perché monitorano i pazienti ed evitano che si creino situazioni poi risolvibili solo con ricoveri, spesso inutili, o peggio ancora attraverso il pronto soccorso.
La figura dell'infermiere di famiglia opera in stretto contatto con le famiglie, i medici di Medicina generale e gli altri professionisti dell'assistenza territoriale. In base agli interventi previsti dalla Missione 6 Componente 1 del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) ed in particolare alla riforma del nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale, queste figure professionali saranno operative anche nelle case di Comunità, nelle centrali operative territoriali (COT), Ospedali di comunità e unità di continuità assistenziale.
"Un primo traguardo segna un primo traguardo importante nella realizzazione di un modello di sanità territoriale in cui entra una figura nuova, importante, l'Infermiere di Famiglia e Comunità– ha dichiarato l'assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese -Per questo nuovo modello, che si discosta dall'assistenza ospedaliera tradizionale, stiamo investendo in una formazione specialistica di qualità".
La ASL sta formando complessivamente 300 infermieri distribuiti in 6 diverse classi da 50 unità. Durante il tirocinio, gli infermieri hanno progettato e realizzato interventi concreti di promozione della salute, operando direttamente nei contesti territoriali.
"Per la ASL Bari -ha argomentato il dg Luigi Fruscio - è un giorno importante. Questi infermieri saranno presenza viva accanto alle persone, in ogni angolo del territorio. Formare professionisti preparati e radicati nei territori è la strada giusta per realizzare una sanità pubblica più vicina ai cittadini attraverso gesti di ascolto, di cura, di presa in carico dello stato di salute delle persone".
L'esperienza pratica ha rappresentato un valore aggiunto del percorso formativo, contribuendo a consolidare il ruolo dell'infermiere di famiglia e comunità come figura chiave dell'assistenza territoriale di prossimità.
"É una innovazione della Regione Puglia -ha spiegato il presidente Emiliano - che consente alle famiglie di avere un supporto sanitario quotidiano: questi infermieri, da un lato migliorano la vita dei pazienti con piccole medicazioni, piccoli interventi, consigli e sostegni, e dall'altro alleggeriscono il peso di altre strutture sanitarie, soprattutto perché monitorano i pazienti ed evitano che si creino situazioni poi risolvibili solo con ricoveri, spesso inutili, o peggio ancora attraverso il pronto soccorso.
La figura dell'infermiere di famiglia opera in stretto contatto con le famiglie, i medici di Medicina generale e gli altri professionisti dell'assistenza territoriale. In base agli interventi previsti dalla Missione 6 Componente 1 del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) ed in particolare alla riforma del nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale, queste figure professionali saranno operative anche nelle case di Comunità, nelle centrali operative territoriali (COT), Ospedali di comunità e unità di continuità assistenziale.
"Un primo traguardo segna un primo traguardo importante nella realizzazione di un modello di sanità territoriale in cui entra una figura nuova, importante, l'Infermiere di Famiglia e Comunità– ha dichiarato l'assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese -Per questo nuovo modello, che si discosta dall'assistenza ospedaliera tradizionale, stiamo investendo in una formazione specialistica di qualità".
La ASL sta formando complessivamente 300 infermieri distribuiti in 6 diverse classi da 50 unità. Durante il tirocinio, gli infermieri hanno progettato e realizzato interventi concreti di promozione della salute, operando direttamente nei contesti territoriali.
"Per la ASL Bari -ha argomentato il dg Luigi Fruscio - è un giorno importante. Questi infermieri saranno presenza viva accanto alle persone, in ogni angolo del territorio. Formare professionisti preparati e radicati nei territori è la strada giusta per realizzare una sanità pubblica più vicina ai cittadini attraverso gesti di ascolto, di cura, di presa in carico dello stato di salute delle persone".
L'esperienza pratica ha rappresentato un valore aggiunto del percorso formativo, contribuendo a consolidare il ruolo dell'infermiere di famiglia e comunità come figura chiave dell'assistenza territoriale di prossimità.