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Banda Larga, una beffa per il Sud

Il Governo cambia idea e investe le risorse al Centro e al Nord Italia. Capone a Roma per rivendicare i finanziamenti

Doveva essere la più grande infrastruttura del Sud Italia degli ultimi anni. Una grande opera di ammodernamento delle comunicazioni per favorire lo sviluppo e la crescita delle regioni del Sud.
A conti fatti e completati i lavori da parte di Enel, il progetto della banda ultra larga rischia di diventare la più moderna beffa per Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia.

La realtà è che i fondi destinati al Sud sono scomparsi dal Fondo di sviluppo e coesione (Fsc, l'ex Fas) e le risorse destinate alle Regioni del Sud per la banda ultralarga, sono state destinate interamente al Centro-Nord. La notizia è stata resa nota direttamente dalla Regione Puglia dove l'assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone ha deciso di partecipare a Roma alla seduta straordinaria della Commissione speciale per l'Agenda Digitale con l'obiettivo di trovare una soluzione sulla ripartizione dei fondi.
Le risorse attinte dal Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc, l'ex Fas) sono state infatti interamente ripartite tra le Regioni del Centro e soprattutto del Nord Italia anziché essere destinate per l'80% alle Regioni del Sud e per il 20% al resto dell'Italia, come da norma.
"La nuova istruttoria sarà fondamentale perché le risorse a disposizione del governo con il fondo Fsc non escludano le Regioni del Sud oggi penalizzate per aver speso i fondi europei sulla strategia Banda larga e ultralarga a differenza delle Regioni del Nord che con i fondi pubblici non hanno coperto le cosiddette "aree bianche" quelle cioè dove non ci sono investimenti privati".

"Aver ottenuto la nuova istruttoria – spiega Loredana Capone – è un passo fondamentale. Era inaccettabile per tutte noi Regioni del Sud la proposta passata in Commissione. Insostenibile il principio che le Regioni meridionali debbano usare solo i fondi Fesr, mentre quelle del Nord, oltre ai loro maggiori bilanci, possano contare sul 100% del Fsc, che invece per norma in quei territori non dovrebbe superare il 20%. L'80% infatti, secondo la stessa norma, deve essere interamente destinato alle sole Regioni del Sud".
"La nuova istruttoria sarà funzionale ad ottenere garanzie per il presente e soprattutto per il futuro. Sono infatti stati programmati dallo Stato altri 3,4 miliardi di euro per la Banda ultralarga. Sulla ripartizione di queste risorse che hanno obiettivo 2020 è importante discutere ora perché ciascuno si attrezzi. La Puglia, che ha un fabbisogno al 2020 di 639 milioni di euro, per raggiungere l'obiettivo programmato dall'Unione europea, ha a disposizione sui fondi comunitari del Po (Fesr e Feasr) 86 milioni di euro, il resto dovrà essere integrato dallo Stato e su questo, essendo il 2020 alle porte, bisogna accordarsi adesso".

In Regione nei giorni scorsi è arrivata la tabella relativa alla spartizione del Fondo Fsc tra le Regioni. Su una somma complessiva di oltre 1,5 miliardi, la porzione più cospicua va alla Lombardia che si aggiudica 381,7 milioni di euro, segue il Veneto con 315,8 milioni, il Piemonte con 193,8 e l'Emilia Romagna con 180,7 milioni. Ultima la Sardegna con 306mila euro. Zero euro per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Un danno che per la Puglia vale 639 milioni di euro. Risorse che avrebbero portato la banda ultralarga pugliese da 30 a 100 Megabit, condizione fondamentale per poter competere e per attrarre investimenti.
"L'assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone, con il presidente Emiliano – si legge in una nota dell'agenzia di stampa regionale - si è battuta per sventare la sottrazione dei fondi, in favore non solo della Puglia ma di tutte le Regioni meridionali, ottenendo il rinvio della firma dell'Accordo di Programma (che ripartiva le risorse) e una nuova istruttoria per lo stesso Accordo. La nuova istruttoria sarà espletata appunto dalla Commissione speciale per l'Agenda Digitale".
L'assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone da ieri è a Roma, dove ha già incontrato il sottosegretario per gli Affari regionali e le Autonomie Gianclaudio Bressa, per avere garanzie sul fatto che le risorse non fossero distratte dal loro utilizzo. Stamattina, la riunione in Commissione.
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