
Editoriale
C’è chi lo chiama “atteggiamento omertoso”. Noi vogliamo ancora chiamarlo “scarso amore per la nostra città”
Anche Halloween porta in dote danni ed inciviltà
Gravina - lunedì 6 novembre 2017
Ultimo, ma solo in ordine di tempo e non per importanza, Santa Sofia. Mancava solo questo meraviglioso sito restituito alla collettività ad essere oggetto di attenzioni particolari. Infatti dopo il furto avvenuto in estate, la cosa si è ripetuta anche ad ottobre.
Due distinte manifestazioni e due epiloghi quasi identici. Ricordiamo che il sito è sprovvisto sia di telecamere di video sorveglianza che di altri strumenti di deterrenza.
Abbiamo già affrontato la questione controllo e sicurezza in tanti nostri editoriali, e sempre ribadito che la video sorveglianza è un deterrente ma non la soluzione di ogni male. Averle le telecamere aiuta, non averne ti espone facilmente a furti ed atti di vandalismo. È un dato di fatto. Se poi quelle che hai non producono multe o sanzioni, allora ci si chiede che senso hanno.
Come nella nostra memoria non vuole sbiadirsi ancora l'episodio del furto ad una gioielleria le cui telecamere ripresero diverse macchine che nel passare hanno assistito ma che poi, nei fatti, ha prodotto che nessun autista o passeggero ha sentito l'esigenza ed dovere o senso civico di chiamare le forze dell'ordine per denunciare cosa stava accadendo.
C'è chi lo chiamerebbe "atteggiamento omertoso", noi vogliamo ancora chiamarlo "scarso amore per la nostra città".
Ci siamo svegliati dopo la notte di halloween con l'ennesima notte di bagordi e di ordinaria follia distruttiva che ha portato in dote diversi danneggiamenti.
Ci continuiamo a chiedere del perché non si è ancora provveduto, ad esempio, alla sostituzione delle telecamere divelte nei pressi del Ponte acquedotto, o del perché non si è ancora programmato il loro potenziamento nelle aree belvedere dell'habitat rupestre (quasi giornalmente oggetto di discariche a cielo aperto), o del perché non si installino nei siti di pregio e di interesse della città.
Come inizio di tutela e di ripresa di possesso del territorio sarebbe un ottimo inizio. A cui, poi, far seguire una dura azione di repressione affiancata ad una estenuante, martellante e duratura azione di educazione sociale e civile, partendo dai giovani.
Bisogna tornare a lavorare e ad investire sulla parte sana della nostra città, ma farlo seriamente e non solo a parole. I rimbrotti o le scomuniche verbali ormai non hanno più effetto. La città va e deve essere tutelata e presidiata. Come bisogna tornare ad "educare" e ad "educarci", non gettando carte in terra, raccogliendo i bisogni dei nostri cani, educando i nostri figli ad avere un comportamento civile per strada e a rimproverarli, se necessario, e non sorvolando. I bambini imparano da noi grandi e spetta a noi educare al senso civico e al rispetto del bene comune. Basterebbe solo questo per vedere finalmente molte nostre strade e piazze pulite.
Siamo una città che è una meraviglia nel panorama turistico, una vera "città d'arte" ma continuiamo a dare ai turisti e visitatori il peggio che una città che ama il bello possa offrire. Sporcizia, degrado e scarso amore per ciò che possediamo. Viene avvertito questo scarso attaccamento e senso di appartenenza, come si avverte quel fastidioso senso di rassegnazione che non porta al cambiamento e a migliorare, ma ad accettare il tutto come segno del destino.
Per noi un atteggiamento inaccettabile.
Due distinte manifestazioni e due epiloghi quasi identici. Ricordiamo che il sito è sprovvisto sia di telecamere di video sorveglianza che di altri strumenti di deterrenza.
Abbiamo già affrontato la questione controllo e sicurezza in tanti nostri editoriali, e sempre ribadito che la video sorveglianza è un deterrente ma non la soluzione di ogni male. Averle le telecamere aiuta, non averne ti espone facilmente a furti ed atti di vandalismo. È un dato di fatto. Se poi quelle che hai non producono multe o sanzioni, allora ci si chiede che senso hanno.
Come nella nostra memoria non vuole sbiadirsi ancora l'episodio del furto ad una gioielleria le cui telecamere ripresero diverse macchine che nel passare hanno assistito ma che poi, nei fatti, ha prodotto che nessun autista o passeggero ha sentito l'esigenza ed dovere o senso civico di chiamare le forze dell'ordine per denunciare cosa stava accadendo.
C'è chi lo chiamerebbe "atteggiamento omertoso", noi vogliamo ancora chiamarlo "scarso amore per la nostra città".
Ci siamo svegliati dopo la notte di halloween con l'ennesima notte di bagordi e di ordinaria follia distruttiva che ha portato in dote diversi danneggiamenti.
Ci continuiamo a chiedere del perché non si è ancora provveduto, ad esempio, alla sostituzione delle telecamere divelte nei pressi del Ponte acquedotto, o del perché non si è ancora programmato il loro potenziamento nelle aree belvedere dell'habitat rupestre (quasi giornalmente oggetto di discariche a cielo aperto), o del perché non si installino nei siti di pregio e di interesse della città.
Come inizio di tutela e di ripresa di possesso del territorio sarebbe un ottimo inizio. A cui, poi, far seguire una dura azione di repressione affiancata ad una estenuante, martellante e duratura azione di educazione sociale e civile, partendo dai giovani.
Bisogna tornare a lavorare e ad investire sulla parte sana della nostra città, ma farlo seriamente e non solo a parole. I rimbrotti o le scomuniche verbali ormai non hanno più effetto. La città va e deve essere tutelata e presidiata. Come bisogna tornare ad "educare" e ad "educarci", non gettando carte in terra, raccogliendo i bisogni dei nostri cani, educando i nostri figli ad avere un comportamento civile per strada e a rimproverarli, se necessario, e non sorvolando. I bambini imparano da noi grandi e spetta a noi educare al senso civico e al rispetto del bene comune. Basterebbe solo questo per vedere finalmente molte nostre strade e piazze pulite.
Siamo una città che è una meraviglia nel panorama turistico, una vera "città d'arte" ma continuiamo a dare ai turisti e visitatori il peggio che una città che ama il bello possa offrire. Sporcizia, degrado e scarso amore per ciò che possediamo. Viene avvertito questo scarso attaccamento e senso di appartenenza, come si avverte quel fastidioso senso di rassegnazione che non porta al cambiamento e a migliorare, ma ad accettare il tutto come segno del destino.
Per noi un atteggiamento inaccettabile.