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La città

Cambio al vertice della Compagnia carabinieri di Altamura

Abbasciano promosso colonello e trasferito a Foggia

Ha salutato Altamura lo scorso 15 settembre con in tasca una nuova promozione e un progetto ben più difficile da portare avanti.

Il Maggiore Nicola Abbasciano, su disposizione del Comando generale dell'Arma è stato promosso colonello prima di essere trasferito alla guida dell'Ufficio Comando Provinciale di Foggia, uno dei territori più difficili per le Forze dell'Ordine e quotidianamente teatro di episodi di malavita.

Non a caso il trasferimento di Abbascaino arriva insieme ad una serie di altre misure disposte dal Comando dell'Arma in coda della riunione del Comitato Nazionale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica che si è tenuto ad agosto a Foggia e presieduto dal Ministro dell'Interno, Marco Minniti, al termine del quale è stato disposto l'invio di altre 50 unità che si vanno ad aggiungere ai 192 tra militari e agenti di polizia arrivati a Foggia a seguito della strage del 9 agosto scorso.
Abbasciano era arrivato alla Compagnia di Altamura nel 2012 dopo aver guidato per otto anni il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Taranto, dove si è occupato, tra gli altri, anche del delitto di Avetrana.
Ad Altamura e Gravina oltre ad aver messo a segno una serie di operazioni contro la malavita organizzata e contro il traffico di droga ha anche indagato e portato in carcere gli autori della strage di Largo Nitti che provocò la morte di Domi Martimucci.

Ad Altamura nei prossimi giorni si insedierà il nuovo comandante di Compagnia, il capitano Massimiliano Merenda, proveniente dal Nucleo investigativo di Bari recentemente premiato dal Ministero della Difesa per le modalità con cui ha condotto un'operazione nei territori di Bari e Gravina.
Nella motivazione del Ministero si da merito al capitano per aver "evidenziato spiccate capacità professionali, elevato senso del dovere, spiccato acume investigativo conducendo un'articolata attività di indagine che consentiva di sequestrare beni mobili e immobili e liquidità finanziarie per un valore totale di 50 milioni di euro ritenuti proventi di attività illecite".
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