
La città
‘Cantieri del lavoro’, la CGIL sprona il Comune
Una possibilità di reinserimento e formazione per disoccupati e soggetti deboli.
Gravina - sabato 3 gennaio 2015
8.59
Dalla CGIL uno sprono deciso rivolto all'amministrazione comunale: cogliere al più presto le opportunità che la Regione offre attraverso il "Piano Straordinario per il Lavoro - Per un lavoro di cittadinanza".
Ricorreva il 31 dicembre dello scorso anno infatti la prima scadenza per i Comuni pugliesi circa la possibilità, attraverso questo piano, di strutturare progetti di pubblica utilità rivolti all'avviamento al lavoro di disoccupati, cassintegrati e lavoratori in mobilità. Le organizzazioni sindacali CGIL, UIL e CISL di Gravina, a metà dicembre, allarmati dall'imminente scadenza, hanno chiesto e ottenuto un incontro faccia a faccia con l'amministrazione cittadina, per sollecitare una pronta attivazione. Il primo cittadino, però, dichiara di non essere stato informato e quindi di non aver preso parte al suddetto incontro.
Resta il fatto che, ad oggi, ancora nessun progetto è stato formalizzato. All'impegno preso, secondo quanto riferisce il sindacato, durante l'incontro con la pubblica amministrazione di verificare la fattibilità di alcuni progetti proposti, non è seguito nulla di concreto, o perlomeno di ufficiale.
"Temiamo il peggio. Temiamo che questa opportunità vada perduta - si legge nella nota del sindacato - arrecando, così, ad una comunità bisognosa di lavoro ed al contempo di servizi di pubblica utilità, un grave danno". Una viva preoccupazione nei confronti di un'amministrazione "che sul tema del lavoro, anche in virtù del naufragio della commissione speciale per il lavoro, ha manifestato scarsa sensibilità", incalzano.
Quattro i milioni di euro messi a disposizione della Regione Puglia per la sperimentazione denominata "lavoro di cittadinanza", destinata in questa prima fase ai giovani, ai percettori di ammortizzatori sociali e ai disoccupati, con priorità per coloro che versano in condizioni di particolare fragilità sociale e presi in carico dai servizi sociali. Prevista dal piano - sottoscritto dalla Cgil, Cisl, Uil di Puglia in collaborazione con gli assessorati regionali al Lavoro, alla Formazione e allo Sviluppo economico -, l'elaborazione di progetti di inserimento socio-lavorativo, sotto forma di cantiere di lavoro. Si potrebbe trattare di un'attività ausiliaria del servizio pubblico o attività di tutela o manutenzione del patrimonio pubblico, come ad esempio strutture o aree verdi. A ciò si aggiungerebbero percorsi di formazione per la ricollocazione al lavoro, utile a costruire un futuro professionale solido.
La CGIL non demorde, e attende risposte concrete che a quanto pare tardano ad arrivare.
Ricorreva il 31 dicembre dello scorso anno infatti la prima scadenza per i Comuni pugliesi circa la possibilità, attraverso questo piano, di strutturare progetti di pubblica utilità rivolti all'avviamento al lavoro di disoccupati, cassintegrati e lavoratori in mobilità. Le organizzazioni sindacali CGIL, UIL e CISL di Gravina, a metà dicembre, allarmati dall'imminente scadenza, hanno chiesto e ottenuto un incontro faccia a faccia con l'amministrazione cittadina, per sollecitare una pronta attivazione. Il primo cittadino, però, dichiara di non essere stato informato e quindi di non aver preso parte al suddetto incontro.
Resta il fatto che, ad oggi, ancora nessun progetto è stato formalizzato. All'impegno preso, secondo quanto riferisce il sindacato, durante l'incontro con la pubblica amministrazione di verificare la fattibilità di alcuni progetti proposti, non è seguito nulla di concreto, o perlomeno di ufficiale.
"Temiamo il peggio. Temiamo che questa opportunità vada perduta - si legge nella nota del sindacato - arrecando, così, ad una comunità bisognosa di lavoro ed al contempo di servizi di pubblica utilità, un grave danno". Una viva preoccupazione nei confronti di un'amministrazione "che sul tema del lavoro, anche in virtù del naufragio della commissione speciale per il lavoro, ha manifestato scarsa sensibilità", incalzano.
Quattro i milioni di euro messi a disposizione della Regione Puglia per la sperimentazione denominata "lavoro di cittadinanza", destinata in questa prima fase ai giovani, ai percettori di ammortizzatori sociali e ai disoccupati, con priorità per coloro che versano in condizioni di particolare fragilità sociale e presi in carico dai servizi sociali. Prevista dal piano - sottoscritto dalla Cgil, Cisl, Uil di Puglia in collaborazione con gli assessorati regionali al Lavoro, alla Formazione e allo Sviluppo economico -, l'elaborazione di progetti di inserimento socio-lavorativo, sotto forma di cantiere di lavoro. Si potrebbe trattare di un'attività ausiliaria del servizio pubblico o attività di tutela o manutenzione del patrimonio pubblico, come ad esempio strutture o aree verdi. A ciò si aggiungerebbero percorsi di formazione per la ricollocazione al lavoro, utile a costruire un futuro professionale solido.
La CGIL non demorde, e attende risposte concrete che a quanto pare tardano ad arrivare.