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Trasporti
Carrozze bollenti
Ennesima polemica contro le Fal: la denuncia di uno studente. Il presidente Colamussi: "Faremo tutti i controlli".
Gravina - martedì 6 novembre 2012
18.35
"Quando avremo l'opportunità di viaggiare decentemente?"
Chissà quante volte, scendendo da un treno o da un autobus per il trasporto pubblico, ci siamo posti questa domanda. Una domanda che S. G., uno studente fuori sede dell'Università "Aldo Moro" di Bari, si è posto domenica sera al termine del viaggio Gravina-Bari su un pullman targato Ferrovie Appulo-Lucane. Per cercare risposte a questo e ad altri quesiti, il nostro lettore ha inviato una e-meil direttamente alla direzione delle Fal a cui ha raccontato tutti i particolari di un viaggio ai limiti dello sfinimento: "Già alla prima fermata a Gravina in Puglia l'autobus era colmo oltre la sua portata; passeggeri e bagagli hanno viaggiato nella stessa corsia del mezzo poiché il vano sottostante adibito al deposito bagagli oltre ad essere inadeguato era stracolmo", si legge nella segnalazione inviata anche alla redazione di Gravinalife.
Nella sua segnalazione, che potete leggere nella sezione "I Report", il giovane racconta il viaggio durato oltre due ore per raggiungere il capoluogo pugliese e termina la sua lunga missiva con diversi quesiti: "Data la scarsissima qualità del vostro servizio ferroviario e automobilistico dovuta alla fatiscenza e precarietà dei vostri mezzi nonché alla scortesia e ozio del vostro personale, siete davvero sicuri che il giusto prezzo del titolo di viaggio per la tratta Gravina –Bari sia 3,90 euro?" E ancora: "Possibile che abbiate bisogno di segnalazioni per conoscere la situazione del servizio che voi stessi fornite?"
Per aiutare lo studente, ma anche gli altri pendolari che quotidianamente affollano i mezzi Fal, nella ricerca di una spiegazione da parte dell'azienda barese, stamattina abbiamo contattato ripetutamente l'ufficio reclami delle Ferrovie Appulo Lucane, dove ci hanno confermato di aver ricevuto la medesima segnalazione e di aver già inviato una nota scritta all'utente. La responsabile dell'ufficio ha preferito non dilungarsi in ulteriori informazioni spiegando che l'unico autorizzato e titolato a rilasciare risposte ufficiali alla stampa è direttamente il presidente delle Fal, Matteo Colamussi.
Il presidente, contattato anche egli telefonicamente, taglia corto: "Non sono in sede e non so di cosa stiamo parlando". Quando proviamo a spiegargli la questione risponde: "Se non ho davanti la denuncia non so cosa risponderle. L'unica cosa che posso dire è che faremo i dovuti controlli ma, sia chiaro, che non posso prendere provvedimenti contro il mio personale sulla base di una segnalazione fatta da un pendolare". Colamussi assicura che nei prossimi giorni avvierà tutti i controlli del caso sperando "che non sia l'ennesima segnalazione fatta solo perché io o la mia azienda stiamo antipatici a qualcuno".
Giusto verificare. Altrettanto giusto offrire risposte a chi pone richieste di chiarimento mettendoci la faccia. Ancor più giusto, e pure necessario, garantire sempre e comunque la qualità del servizio. O no?
Chissà quante volte, scendendo da un treno o da un autobus per il trasporto pubblico, ci siamo posti questa domanda. Una domanda che S. G., uno studente fuori sede dell'Università "Aldo Moro" di Bari, si è posto domenica sera al termine del viaggio Gravina-Bari su un pullman targato Ferrovie Appulo-Lucane. Per cercare risposte a questo e ad altri quesiti, il nostro lettore ha inviato una e-meil direttamente alla direzione delle Fal a cui ha raccontato tutti i particolari di un viaggio ai limiti dello sfinimento: "Già alla prima fermata a Gravina in Puglia l'autobus era colmo oltre la sua portata; passeggeri e bagagli hanno viaggiato nella stessa corsia del mezzo poiché il vano sottostante adibito al deposito bagagli oltre ad essere inadeguato era stracolmo", si legge nella segnalazione inviata anche alla redazione di Gravinalife.
Nella sua segnalazione, che potete leggere nella sezione "I Report", il giovane racconta il viaggio durato oltre due ore per raggiungere il capoluogo pugliese e termina la sua lunga missiva con diversi quesiti: "Data la scarsissima qualità del vostro servizio ferroviario e automobilistico dovuta alla fatiscenza e precarietà dei vostri mezzi nonché alla scortesia e ozio del vostro personale, siete davvero sicuri che il giusto prezzo del titolo di viaggio per la tratta Gravina –Bari sia 3,90 euro?" E ancora: "Possibile che abbiate bisogno di segnalazioni per conoscere la situazione del servizio che voi stessi fornite?"
Per aiutare lo studente, ma anche gli altri pendolari che quotidianamente affollano i mezzi Fal, nella ricerca di una spiegazione da parte dell'azienda barese, stamattina abbiamo contattato ripetutamente l'ufficio reclami delle Ferrovie Appulo Lucane, dove ci hanno confermato di aver ricevuto la medesima segnalazione e di aver già inviato una nota scritta all'utente. La responsabile dell'ufficio ha preferito non dilungarsi in ulteriori informazioni spiegando che l'unico autorizzato e titolato a rilasciare risposte ufficiali alla stampa è direttamente il presidente delle Fal, Matteo Colamussi.
Il presidente, contattato anche egli telefonicamente, taglia corto: "Non sono in sede e non so di cosa stiamo parlando". Quando proviamo a spiegargli la questione risponde: "Se non ho davanti la denuncia non so cosa risponderle. L'unica cosa che posso dire è che faremo i dovuti controlli ma, sia chiaro, che non posso prendere provvedimenti contro il mio personale sulla base di una segnalazione fatta da un pendolare". Colamussi assicura che nei prossimi giorni avvierà tutti i controlli del caso sperando "che non sia l'ennesima segnalazione fatta solo perché io o la mia azienda stiamo antipatici a qualcuno".
Giusto verificare. Altrettanto giusto offrire risposte a chi pone richieste di chiarimento mettendoci la faccia. Ancor più giusto, e pure necessario, garantire sempre e comunque la qualità del servizio. O no?