
Eventi
Che ni farò alle donne
Il vernacolo lucchese affascina i gravinesi
Gravina - venerdì 24 aprile 2015
22.58
E' di facile comprensione e dai simpatici tratti fonetici la lingua che parlano gli interpreti della commedia "Che ni farò alle donne" andata in scena il 18 ed il 19 aprile al teatro Vida. Come da regolamento anche quest'anno è stato selezionato uno spettacolo in un tipico dialetto all'interno della rassegna "Amattori insieme… Premio Pippo Schinco-Vito D'Agostino" ed è toccato al dialetto lucchese.
La compagnia Invicta di Santa Maria al Colle in provincia di Lucca ha messo in scena "Che ni farò alle donne", commedia in tre atti di Massimo Valori riveduta in vernacolo lucchese da Cataldo Fambrini.
Tema centrale dell'opera l'amore nelle sue sfaccettature più intriganti e divertenti. Una vera e propria esaltazione dei misteri legati ai sentimenti. Infatti, non è la bellezza esteriore che rende bella una donna ma gli occhi con cui la guarda il suo innamorato. E' così che il bel Bacchiolo si innamora della "brutta" Assuntina e la bella Gabriella si innamora del fratello meno affascinante Michelino. Proprio come dirà Andrea, l'altro fratello fidanzato di Anna, "Se è la donna di cui sei innamorato è la più bella al mondo".
L'amore trasformerà anche la danarosa sorella del capofamiglia Cesare che se in un primo momento, a causa di una serie di equivoci a catena che metteranno tutta la famiglia in cattiva luce agli occhi della facoltosa parente, è intenzionata a far svanire nel nulla il sogno della famiglia di aprire una ferramenta; quando conoscerà il padre di Assuntina, deciderà di esaudire il sogno e così Ferramenta Bucchioni avrà anche uno slogan "Ferramenta Bucchioni, da noi anche le querce fan limoni.
Il pubblico ha molto apprezzato la recitazione dell'intera compagnia e si è divertito e svagato per un paio di ore.
Questo l'ultimo spettacolo in gara alla rassegna che si chiuderà il 27 aprile con la quarta replica di Liolà a cura della compagnia gravinese "Colpi di scena" con la regia di Michele Mindicini. Lo spettacolo si terrà il 25 aprile alle 21, il 26 alle 17.30 ed alle 21 ed il 27 alle ore 21.
Ufficio stampa teatro Vida
Dr.ssa Emanuela Grassi
La compagnia Invicta di Santa Maria al Colle in provincia di Lucca ha messo in scena "Che ni farò alle donne", commedia in tre atti di Massimo Valori riveduta in vernacolo lucchese da Cataldo Fambrini.
Tema centrale dell'opera l'amore nelle sue sfaccettature più intriganti e divertenti. Una vera e propria esaltazione dei misteri legati ai sentimenti. Infatti, non è la bellezza esteriore che rende bella una donna ma gli occhi con cui la guarda il suo innamorato. E' così che il bel Bacchiolo si innamora della "brutta" Assuntina e la bella Gabriella si innamora del fratello meno affascinante Michelino. Proprio come dirà Andrea, l'altro fratello fidanzato di Anna, "Se è la donna di cui sei innamorato è la più bella al mondo".
L'amore trasformerà anche la danarosa sorella del capofamiglia Cesare che se in un primo momento, a causa di una serie di equivoci a catena che metteranno tutta la famiglia in cattiva luce agli occhi della facoltosa parente, è intenzionata a far svanire nel nulla il sogno della famiglia di aprire una ferramenta; quando conoscerà il padre di Assuntina, deciderà di esaudire il sogno e così Ferramenta Bucchioni avrà anche uno slogan "Ferramenta Bucchioni, da noi anche le querce fan limoni.
Il pubblico ha molto apprezzato la recitazione dell'intera compagnia e si è divertito e svagato per un paio di ore.
Questo l'ultimo spettacolo in gara alla rassegna che si chiuderà il 27 aprile con la quarta replica di Liolà a cura della compagnia gravinese "Colpi di scena" con la regia di Michele Mindicini. Lo spettacolo si terrà il 25 aprile alle 21, il 26 alle 17.30 ed alle 21 ed il 27 alle ore 21.
Ufficio stampa teatro Vida
Dr.ssa Emanuela Grassi