Mia Famiglia
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​“Colpi di scena” in “Mia famiglia”

La compagnia gravinese a sostegno della mensa Perfetta Letizia

"Mia Famiglia" è forse l'opera meno nota di Eduardo De Filippo, uno dei principali rappresentanti del teatro italiano del ventesimo secolo. Un'opera in cui commedia e tragedia si fondono per rappresentare i lati più oscuri dei rapporti familiari e le loro implicazioni. Le verità che egli racconta non hanno tempo. Infatti, nonostante l'opera sia stata scritta nel 1955 ed oggi siamo nel 2013, per i contenuti quanto mai attuali, risulta essere stata scritta proprio in questi giorni.

Con "Mia famiglia", De Filippo mette sotto giudizio la concezione della famiglia tradizionale come unità sacrosanta e ritrae una famiglia spezzata dalle tensioni; critica aspramente l'istituzione della famiglia patriarcale, specchio di una fetta della società italiana del suo tempo e di tutti i tempi. Una famiglia fondata su una complessa struttura di gerarchie, ruoli, leggi e regolamenti che è lo specchio dei rapporti personali e sociali; un piccolo mondo in evoluzione, indebolito dai conflitti tra genitori e figli.

Michele Mindicini, il regista della compagnia gravinese "Colpi di scena", che ha calcato la scena nella rappresentazione teatrale con spiccata capacità attoriale nel ruolo di Arturo Stigliano dichiara: "Ho scelto di portare sul palcoscenico "Mia Famiglia" soprattutto per le tematiche affrontate che rispecchiano la famiglia patriarcale moderna in cui il padre è ritenuto infallibile e depositario delle verità della vita; è una figura autoritaria che sbarra qualsiasi via di comunicazione con i giovani, un pater familias legato a valori che spesso si rivelano distruttivi. Un padre che ritroviamo ancora nella nostra epoca. Quindi, ho scelto quest'opera per ribadire l'importanza della famiglia che è, è stata e sarà, sempre, il fulcro della società. "

Lo spettacolo, messo in scena il 16 e 17 novembre presso il teatro Vida, ha visto il tutto esaurito nella vendita dei biglietti il cui ricavato è stato donato al service Lions per la raccolta fondi da donare alla mensa dei poveri Perfetta Letizia per l'ampliamento della struttura. Mensa nata dall'idea di Padre Mario Marino, parroco della chiesa San Francesco, che si impegna nel dare un aiuto concreto alle famiglie bisognose che si scontrano quotidianamente con la povertà, il disagio, l'esclusione dalla società o dalla propria famiglia.

Grande è stato, quindi, il successo registrato a teatro sia per lo scopo umanitario legato alla vendita dei biglietti di ingresso che, soprattutto, per la qualità dell'interpretazione scenica dell'intera compagnia che lo aveva già proposto a chiusura dell'edizione 2012 della rassegna teatrale "Amattori… insieme - Premio Pippo Schinco e Vito D'Agostino".
In primis, un plauso va a Sergio Casareale (in scena Alberto Stigliano) distintosi per la prova di grande recitazione mimica nel secondo atto, affiancato dall'attrice Elisabetta Rubini (in scena Elena, la moglie di Stigliano) distintasi per l'interpretazione della donna indipendente economicamente… la "Donna moderna" del titolo della rivista su cui il giornalista Bugli, il paparazzo interpretato a dovere da Gianni Tucci, vuole metterla in copertina come donna esempio da seguire. Altrettanto degni di nota, Miriam Schinco (in scena Rosaria Stigliano) che ha fatto emozionare i presenti per il dialogo toccante del terzo atto rivolto al padre con cui riesce ad aprirsi una breccia nella corazza del padre; Pino Zuccaro (in scena Corrado, futuro marito di Rosaria) per essere entrato nel personaggio dell'uomo liberale alla moda ed al contempo caratterizzato da un'istintiva aggressività; Mariella Grisolia e Fedele Cappiello (i genitori di Corrado) per aver recitato in modo eccellente i loro ruoli; Debora Schinco (la cameriera Maria) differenziatasi per il sapiente utilizzo delle espressioni facciali e dei suoi lazzi che hanno avuto come risultato nei presenti grasse risate; Alessandro Parisi (Guidone), Vito Vicino (tappezziere) e Andrea Leonetti (il figlio Beppe) per aver recitato con passione e determinazione e, per aver scelto di intraprendere il ruolo di attori sin dalla loro giovane età, infatti essi sono le nuove leve della compagnia e quindi ne rappresentano il futuro.

Il pubblico, nei tre atti, ha vissuto momenti di grande phatos alternati a momenti di profonde risate in una ambientazione scenografica caratterizzata da giochi di luce e musiche, sapientemente miscelati all'opera da Mariangela Aquila.

La mancanza di un finale a lieto fine esplicito e quindi la presenza di un finale a lieto fine solo appena accennato con il "Mo vedimm" di Alberto Stigliano, se, da un lato, ha lasciato al pubblico l'amaro in bocca, la profonda nostalgia di una famiglia; dall'altro, ha fatto ben sperare in una ricostruzione dei rapporti familiari seppur lontana.

Ufficio stampa teatro Vida: Dr.ssa Emanuela Grassi
40 foto"Colpi di scena" in "Mia famiglia"
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