
Palazzo di città
Consiglio comunale, approvato il Piano sociale di zona
L’opposizione si astiene dopo un ordine del giorno condiviso
Gravina - giovedì 6 marzo 2014
9.03
Dopo due convocazioni del consiglio comunale ed una lunga trattativa (assenti ieri i consiglieri Lorenzo Carbone e Nicola Lagreca), la convenzione sul Piano sociale di zona riesce finalmente a passare, sia pure dopo un compromesso politico con cui l'amministrazione deve prendere atto dei rilievi delle opposizioni.
Prima di affrontare il tema, però, sono gli strascichi procedurali e le contraddizioni cronologiche a tenere banco nel confronto tra maggioranza e opposizione."Spiegateci i reali motivi che giustifichino l'urgenza di questo consiglio – attacca Petrara provocando risposte imbarazzate dai banchi della giunta - la prima convocazione è saltata per le assenze nella maggioranza, prima di votare discutiamo se siamo qui regolarmente".
"Non è stata convocata la conferenza dei capigruppo – rincara la dose Rino Vendola – e se il governo della città è inadempiente, l'opposizione non può subire un atto violento, rozzo e volgare". Proprio dall'ex sindaco arriva il primo affondo nel merito del primo punto: "Sappiate che se approvate il piano – dichiara rivolto ai colleghi avversari – ci saranno finanziamenti a società che non esistono, se domani accadrà qualcosa non potrete dire di non sapere".
Pronta la replica della maggioranza per bocca di Cardascia ("Chiedo all'avvocato Vendola di circostanziare le accuse e denunciare"), ma è dal consigliere Angellotti che arrivano le accuse più specifiche sulla gestione passata dei piani sociali: "La relazione dell'assessore è un libro dei sogni, possono due persone da sole gestire 20 milioni di euro? I fondi sociali precedenti non sono stati utilizzati adeguatamente, non c'è controllo e vengono dati a cooperative e strutture non idonee, in base ad affidamenti diretti. Ci sono troppi conflitti di interesse".
E' ancora Cardascia a raccogliere la sfida delle opposizioni sul tema della legalità: "I riferimenti del consigliere Angellotti sono gravi, chiedo copia integrale del suo intervento per trasmetterlo alla Procura e verificare le ipotesi di reato. Non intendiamo proteggere nessuno". L'esponente del Pd punta il dito contro il sindaco di Altamura: "Ha gestito male i piani come capofila, mentre dirigenti e funzionari non devono scaricare le loro conflittualità sulla politica".
Spetta al consigliere Giovanni Carbone incarnare il ruolo di mediatore: "Conveniamo sulla gestione poco attenta del passato – dichiara – ma finora non ho sentito proposte migliorative. Siamo in ritardo ed un commissario ad acta approverebbe comunque il piano senza modificarlo. Propongo un emendamento che possa trovare il favore di tutti in cambio di adeguamenti". Una pausa di circa mezzora serve al consiglio per partorire la proposta distensiva: un ordine del giorno, approvato all'unanimità, che impegna la giunta a esternalizzare l'ufficio di gestione affidandolo a personale qualificato, e ad effettuare una rotazione graduale del personale dei servizi sociali.
Alla fine la convenzione sul Piano sociale di zona viene approvata con il voto della maggioranza e l'astensione delle opposizioni, mentre il secondo punto sulla gestione dei rifiuti, data l'ora tarda e la non improrogabilità, viene rinviato a un consiglio monotematico da tenere in data da destinarsi.
Prima di affrontare il tema, però, sono gli strascichi procedurali e le contraddizioni cronologiche a tenere banco nel confronto tra maggioranza e opposizione."Spiegateci i reali motivi che giustifichino l'urgenza di questo consiglio – attacca Petrara provocando risposte imbarazzate dai banchi della giunta - la prima convocazione è saltata per le assenze nella maggioranza, prima di votare discutiamo se siamo qui regolarmente".
"Non è stata convocata la conferenza dei capigruppo – rincara la dose Rino Vendola – e se il governo della città è inadempiente, l'opposizione non può subire un atto violento, rozzo e volgare". Proprio dall'ex sindaco arriva il primo affondo nel merito del primo punto: "Sappiate che se approvate il piano – dichiara rivolto ai colleghi avversari – ci saranno finanziamenti a società che non esistono, se domani accadrà qualcosa non potrete dire di non sapere".
Pronta la replica della maggioranza per bocca di Cardascia ("Chiedo all'avvocato Vendola di circostanziare le accuse e denunciare"), ma è dal consigliere Angellotti che arrivano le accuse più specifiche sulla gestione passata dei piani sociali: "La relazione dell'assessore è un libro dei sogni, possono due persone da sole gestire 20 milioni di euro? I fondi sociali precedenti non sono stati utilizzati adeguatamente, non c'è controllo e vengono dati a cooperative e strutture non idonee, in base ad affidamenti diretti. Ci sono troppi conflitti di interesse".
E' ancora Cardascia a raccogliere la sfida delle opposizioni sul tema della legalità: "I riferimenti del consigliere Angellotti sono gravi, chiedo copia integrale del suo intervento per trasmetterlo alla Procura e verificare le ipotesi di reato. Non intendiamo proteggere nessuno". L'esponente del Pd punta il dito contro il sindaco di Altamura: "Ha gestito male i piani come capofila, mentre dirigenti e funzionari non devono scaricare le loro conflittualità sulla politica".
Spetta al consigliere Giovanni Carbone incarnare il ruolo di mediatore: "Conveniamo sulla gestione poco attenta del passato – dichiara – ma finora non ho sentito proposte migliorative. Siamo in ritardo ed un commissario ad acta approverebbe comunque il piano senza modificarlo. Propongo un emendamento che possa trovare il favore di tutti in cambio di adeguamenti". Una pausa di circa mezzora serve al consiglio per partorire la proposta distensiva: un ordine del giorno, approvato all'unanimità, che impegna la giunta a esternalizzare l'ufficio di gestione affidandolo a personale qualificato, e ad effettuare una rotazione graduale del personale dei servizi sociali.
Alla fine la convenzione sul Piano sociale di zona viene approvata con il voto della maggioranza e l'astensione delle opposizioni, mentre il secondo punto sulla gestione dei rifiuti, data l'ora tarda e la non improrogabilità, viene rinviato a un consiglio monotematico da tenere in data da destinarsi.