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La città

Consiglio comunale, salta il bando per il bosco

Alla maggioranza sono mancati i numeri per andare avanti

Aperta alle 19.15 e finita dopo dieci minuti, per mancanza del numero legale. E' andata così la seduta del consiglio comunale rinviato di 24 ore lo scorso lunedì, per consentire una riformulazione del deliberato inerente un bando di selezione delle proposte progettuali per la costituzione di forme associative o consortili di gestione delle aree silvo-pastorali. A far venir meno il numero sufficiente a rendere regolare la seduta è stata l'assenza dell'intera minoranza, a cui si sono aggiunti i due "dissidenti" di Gravina On, Tedesco e Capone e tre consiglieri di maggioranza Cardascia, Meliddo e Vitucci.

Un segnale per la maggioranza che scricchiola e scivola su un provvedimento che, nella seduta svoltasi due giorni orsono, è stato considerato da alcuni poco trasparente, e da altri "un pasticcio", o peggio "robaccia", bollata come superficiale e non approfondito in maniera esaustiva, tanto da non riuscire a tutelare al meglio il bosco difesa grande: area verde comunale interessata dal progetto, con il rischio, secondo alcuni, di consegnarne la gestione ai privati.

Non sono bastate le rassicurazioni del Sindaco Valente e di alcuni consiglieri comunali sulla bontà del provvedimento e sulla mancanza di tempo per poter istruire ex-novo il deliberato, per poi eseguire la convocazione di un nuovo consiglio, visto che il termine ultimo per la partecipazione al bando è fissato al 12 febbraio. Molti i dubbi emersi tra la minoranza, (evidenti negli interventi di Colavito, Michele Lorusso, Lovero, Cataldi), ma anche tra i banchi della maggioranza, con le perplessità espresse dall'intervento del consigliere Meliddo e del suo collega Cardascia, da molte sedute ormai critico nei confronti dell'operato dell'amministrazione e palesemente ai ferri corti con il sindaco Valente.

Le perplessità emerse nel corso della seduta di lunedì erano state accolte dal primo cittadino, che aveva proposto una sospensione di 24 ore dell'assise comunale, invitando tutte le forze politiche a dare il proprio contributo per apporre delle correzioni alla delibera. Appello evidentemente caduto nel vuoto, con l'opposizione che adesso esulta per aver "scongiurato" la svendita del bosco ai privati e la maggioranza che, invece, si duole per aver mancato una importane occasione di sviluppo per l'area verde comunale.
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