
La città
Deposito nucleare, il consiglio comunale ribadisce il no
Documento approvato all'unanimità
Gravina - martedì 2 febbraio 2021
16.30
Il consiglio comunale di Gravina, all'unanimità e senza differenze di appartenenza, ribadisce la propria contrarietà ad ospitare sul territorio cittadino il deposito nazionale di scorie radioattive. "Il Comune di Gravina è un comune denuclearizzato"- hanno detto a chiare lettere i consiglieri comunali, convocati in seduta per approvare un ordine del giorno che richiamasse con forza le volontà dell'intera comunità gravinese.
"Non c'è nessuna sindrome Nimby: Questo territorio ha fatto scelte diverse"- ha ribadito il sindaco Valente, che ha criticato il metodo con cui si sta procedendo per l'individuazione del sito. "Si poteva partire da un bando per i comuni che aderivano ai ristori e poi fare la scelta in base all'idoneità"- ha affermato il primo cittadino, che nel riepilogare quanto finora messo in campo dall'amministrazione e dai comuni e regioni interessati, ha sottolineato come in questa prima fase la questione sia tecnica e non politica, e di come quindi sia necessario produrre delle precise osservazioni. "Una macchina da guerra senza precedenti quella messa in campo dai comuni e dalla regione Puglia per scongiurare l'allocazione del deposito nucleare"- ha aggiunto l'assessore all'ambiente Aldo Dibattista, che ha ribadito la necessità di agire in questa fase sul piano tecnico e non emotivo.
Per fare ciò al meglio, occorrerebbe avere più tempo: per questo nell'ordine del giorno si chiede un allungamento dei termini di consegna delle osservazioni e si auspica l'istituzione di un tavolo di concertazione permanente tra le regioni Puglia e Basilicata, per coordinare le iniziative finalizzate a scongiurare l'allocazione del deposito in uno dei siti delle due regioni. Tutti i gruppi politici rappresentati nel consiglio, (che hanno contribuito alla stesura dell'ordine del giorno, ovviamente approvato all'unanimità), sono intervenuti nel dibattito consiliare, ribandendo la propria contrarietà al deposito.
Foto dell'o.d.g. approvato dal consiglio comunale di Gravina
"Non c'è nessuna sindrome Nimby: Questo territorio ha fatto scelte diverse"- ha ribadito il sindaco Valente, che ha criticato il metodo con cui si sta procedendo per l'individuazione del sito. "Si poteva partire da un bando per i comuni che aderivano ai ristori e poi fare la scelta in base all'idoneità"- ha affermato il primo cittadino, che nel riepilogare quanto finora messo in campo dall'amministrazione e dai comuni e regioni interessati, ha sottolineato come in questa prima fase la questione sia tecnica e non politica, e di come quindi sia necessario produrre delle precise osservazioni. "Una macchina da guerra senza precedenti quella messa in campo dai comuni e dalla regione Puglia per scongiurare l'allocazione del deposito nucleare"- ha aggiunto l'assessore all'ambiente Aldo Dibattista, che ha ribadito la necessità di agire in questa fase sul piano tecnico e non emotivo.
Per fare ciò al meglio, occorrerebbe avere più tempo: per questo nell'ordine del giorno si chiede un allungamento dei termini di consegna delle osservazioni e si auspica l'istituzione di un tavolo di concertazione permanente tra le regioni Puglia e Basilicata, per coordinare le iniziative finalizzate a scongiurare l'allocazione del deposito in uno dei siti delle due regioni. Tutti i gruppi politici rappresentati nel consiglio, (che hanno contribuito alla stesura dell'ordine del giorno, ovviamente approvato all'unanimità), sono intervenuti nel dibattito consiliare, ribandendo la propria contrarietà al deposito.
Foto dell'o.d.g. approvato dal consiglio comunale di Gravina