
Territorio
Deposito Scorie, comitato chiede incontro a Lagreca e Maraschio
Rimane alta la preoccupazione per il sito in c.da Zingariello
Gravina - venerdì 5 maggio 2023
Torna di attualità il tema del deposito unico Nazionale per in territorio di Gravina. Un tema che si intende tenere al centro dell'attenzione, dopo che nella scorsa settimana il Comitato di Consultazione Popolare di Gravina ha avuto un incontro informale con l'Assessore regionale all'ambiente Anna Grazia Maraschio.
In quella circostanza i rappresentanti del comitato cittadino avevano esposto all'assessore le proprie preoccupazioni circa una vicenda sulla quale negli ultimi tempi era calato un sinistro silenzio che non fa presagire- a detta dei componenti del comitato- nulla di buono. Nella circostanza l'assessore aveva fatto sue le perplessità degli esponenti del comitato e aveva garantito che le avrebbe manifestate anche al Ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin, in un incontro in programma di lì a poco.
Ebbene adesso il comitato di consultazione Popolare di Gravina vorrebbe sapere l'esito di tale incontro. Per questa ragione i rappresentanti del gruppo che si batte contro l'allocazione del deposito di scorie nucleari in contrada Zingariello ha chiesto al sindaco Lagreca e all'assessore Maraschio un appuntamento al fine di ottenere notizie più dettagliate in merito al colloquio tra la stessa e il Ministro.
Una richiesta- spiegano dal Comitato- "motivata dalle notizie non confortanti in nostro possesso circa la mancata ufficializzazione della CNAI redatta dalla Sogin che, come confermato dall'Assessore, non ha recepito le osservazioni prodotte dalle Istituzioni e dai Comitati e che, nella riduzione dei siti da 67 a 59, vede ancora ricompresi i siti individuati in Puglia e in Basilicata".
Insomma, pende una grossa spada di Damocle sulle teste dei cittadini lucani e pugliesi che richiede azioni di mobilitazione.
Ecco perchè- continuano dal comitato- "Riteniamo urgente proseguire di concerto con tutte le Istituzioni locali continuando ad informare il territorio e i cittadini e intraprendendo iniziative coordinate di mobilitazione, a partire da un consiglio monotematico aperto al territorio e altri Comuni interessati".
Ciò che preme adesso- secondo gli esponenti del gruppo spontaneo di difesa del territorio- è "avere contezza in tempi brevi dell'efficacia delle osservazioni prodotte dalla Regione, dai Comuni interessati e dai Comitati illustrate dal dott. Fiore nella consultazione pubblica".
Infine, non mancano le preoccupazioni espresse nella lettera indirizzata a sindaco e assessore regionale da parte dei rappresentanti del Comitato di Consultazione Popolare di Gravina. Infatti- concludono- "Questa mancanza di chiarezza da parte della Sogin desta in noi il forte sospetto che il nostro territorio rischi di essere indicato come il sito idoneo per l'allocazione del deposito nazionale delle scorie nucleari. Un atto di aggressione, fortemente avversato - non pregiudizialmente- da tutta la comunità".
In quella circostanza i rappresentanti del comitato cittadino avevano esposto all'assessore le proprie preoccupazioni circa una vicenda sulla quale negli ultimi tempi era calato un sinistro silenzio che non fa presagire- a detta dei componenti del comitato- nulla di buono. Nella circostanza l'assessore aveva fatto sue le perplessità degli esponenti del comitato e aveva garantito che le avrebbe manifestate anche al Ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin, in un incontro in programma di lì a poco.
Ebbene adesso il comitato di consultazione Popolare di Gravina vorrebbe sapere l'esito di tale incontro. Per questa ragione i rappresentanti del gruppo che si batte contro l'allocazione del deposito di scorie nucleari in contrada Zingariello ha chiesto al sindaco Lagreca e all'assessore Maraschio un appuntamento al fine di ottenere notizie più dettagliate in merito al colloquio tra la stessa e il Ministro.
Una richiesta- spiegano dal Comitato- "motivata dalle notizie non confortanti in nostro possesso circa la mancata ufficializzazione della CNAI redatta dalla Sogin che, come confermato dall'Assessore, non ha recepito le osservazioni prodotte dalle Istituzioni e dai Comitati e che, nella riduzione dei siti da 67 a 59, vede ancora ricompresi i siti individuati in Puglia e in Basilicata".
Insomma, pende una grossa spada di Damocle sulle teste dei cittadini lucani e pugliesi che richiede azioni di mobilitazione.
Ecco perchè- continuano dal comitato- "Riteniamo urgente proseguire di concerto con tutte le Istituzioni locali continuando ad informare il territorio e i cittadini e intraprendendo iniziative coordinate di mobilitazione, a partire da un consiglio monotematico aperto al territorio e altri Comuni interessati".
Ciò che preme adesso- secondo gli esponenti del gruppo spontaneo di difesa del territorio- è "avere contezza in tempi brevi dell'efficacia delle osservazioni prodotte dalla Regione, dai Comuni interessati e dai Comitati illustrate dal dott. Fiore nella consultazione pubblica".
Infine, non mancano le preoccupazioni espresse nella lettera indirizzata a sindaco e assessore regionale da parte dei rappresentanti del Comitato di Consultazione Popolare di Gravina. Infatti- concludono- "Questa mancanza di chiarezza da parte della Sogin desta in noi il forte sospetto che il nostro territorio rischi di essere indicato come il sito idoneo per l'allocazione del deposito nazionale delle scorie nucleari. Un atto di aggressione, fortemente avversato - non pregiudizialmente- da tutta la comunità".