Incendio sulla collina di Botromagno. <span>Foto Carlo Centonze</span>
Incendio sulla collina di Botromagno. Foto Carlo Centonze
La città

Divieto di accesso al Bosco sino a data da destinarsi

Nei prossimi giorni primo incontro con la Regione per decidere il futuro del Difesa Grande

Stop alle visite commosse presso l'area boschiva distrutta dell'ultimo incendio di ferragosto. A decidere la chiusura al traffico dell'intera area è stato il sindaco di Gravina, Alesio Valente, al fine di tutelare la pubblica sicurezza.
Come riportato nel documento, l'ordinanza si è resa necessaria dopo alcuni sopralluoghi effettuati dai tecnici comunali e dai responsabili della Protezione civile durante i quali è stata verificata la presenza di molti arbusti pericolanti.
Onde evitare danni a cose e persone è stato imposto ai cittadini di non avvicinarsi e di non sostare nelle aree interessate dalle fiamme dello scorso 12 agosto sino a quando da Palazzo di città non saranno diffuse notizie contrarie alla ordinanza odierna.

Intanto in via Vittorio Veneto si discute del futuro del Bosco difesa Grande. E' infatti in programma nei prossimi giorni un incontro negli uffici della Regione tra i referenti regionali all'ambiente e l'amministrazione comunale dopo che lo stesso assessore regionale, Filippo Caracciolo, ha reso nota la disponibilità ad adottare tutte le iniziative utili ed opportune perché si possa favorire in tempi celeri l'avvio delle attività di rimboschimento presso il Difesa Grande.
«Il primo passo – ha spiegato Valente nei giorni scorsi – di un cammino difficile, specie sotto il profilo burocratico e giuridico, ma che seguiremo senza incertezze perché il Bosco è vita e rinunciare a combattere quella che è insieme battaglia di vita e di civiltà significherebbe darla vinta a coloro i quali hanno creduto di uccidere una comunità intera armati di fuoco. Non vinceranno».

Inoltre nei prossimi giorni saranno resi noti i dati ufficiali dei danni subiti dal grande polmone verde.
Secondo una prima stima effettuata a poche ore dal disastro, le fiamme avrebbero attraversato, ma non per forza distrutto, quasi 1.500 ettari dei 2.300 complessivi di cui 1.940 di proprietà comunale. Un dato che andrebbe ulteriormente affinato poiché in esso sarebbero ricompresi non solo gli ettari di proprietà privata, ma anche quelli di terreni limitrofi al perimetro boschivo, coltivati a grano e frutto e comunque attraversati dalle fiamme. In esso sono altresì ricomprese le superfici già interessate dal terribile incendio del 2012.

Inoltre non tutta la superficie boschiva attraversata dal fuoco sarebbe andata distrutta: l'incendio (sviluppatosi a macchia di leopardo) avrebbe interessato esclusivamente il sottobosco, limitandosi ad annerire, e non a distruggere, i querceti.
"Magra consolazione a fronte degli ingenti danni provocati al bosco" ha commentato il primo cittadino confidando nel lavoro delle forze dell'ordine impegnate nelle indagini che si spera diano un nome e un volto a coloro che hanno distrutto uno dei più grandi polmoni verdi di Puglia.
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