
La città
Dopo le polemiche sui mercatini la Confesercenti passa all’attacco
Dura disanima contro l’amministrazione comunale
Gravina - mercoledì 20 dicembre 2017
I mercatini di Natale non sono il male assoluto. Dopo l'annullamento dei mercati di Natale e le polemiche che ne sono seguite tra Comune e Confesercenti, Oronzo Rifino è passato al contrattacco per difendere la sua organizzazione "investita da una miriade di polemiche e colpevolizzata per la non realizzazione degli stessi da un comunicato a firma del Comune di Gravina".
Lo stesso Rifino dopo due giorni di silenzio ha affidato ad una nota ufficiale la sua versione dei fatti a proposito dei mercatini e di una proposta inviata al Comune di Gravina con annessa richiesta di Patrocinio con Contributo per il progetto denominato Gravinatale giunto alla sua XVII^ edizione. Un progetto che prevedeva un programma fatto di tanti eventi e non solo di mercatini per un costo complessivo di 15.000,00 euro.
Proposta evidentemente cestinata a Palazzo di città dove si è preferito affidare al Grillo Editore l'organizzazione delle manifestazioni natalizie ad un costo di 34.000,00 euro.
Inoltre, spiega ancora Rifino: "Alla Confesercenti non è stata data nessuna comunicazione ufficiale che il progetto era meritevole di patrocinio e di un contributo. La Confesercenti, pur di rispettare la tradizione ormai consolidata dei mercatini di Natale, che attirano turisti e visitatori da ogni dove, ha cercato insieme ad altre realtà economiche locali e della vicina Basilicata di trovare una soluzione. Ma non è stato possibile in quanto ci si è resi conto che i costi erano elevati; da aggiungere che in pochissimo tempo bisognava acquisire le autorizzazioni, predisporre il piano della sicurezza, la vigilanza e soprattutto tentare di convincere i mercatali ad aderire".
Alla fine, con il Natale oramai alle porte, si è deciso di dare comunicazione ufficiale che i mercatini anche per Natale 2017 si svolgeranno nei paesi limitrofi e non a Gravina.
"Ci dispiace e chiediamo scusa alla cittadinanza per l'inconveniente ma come sopra citato le colpe non sono solo da imputare alla Confesercenti Gravina. Ci preme sottolineare che organizzare mercatini di Natale richiede professionalità, esperienza e soprattutto tempo utile ovvero programmare almeno 5/6 mesi prima e non qualche giorno prima".
Sgonfiata la polemica, Rifino passa al contrattacco elencando una serie di questioni rimaste irrisolte e che tuttavia potrebbero penalizzare il tessuto economico locale molto più della mancata organizzazione dei mercatini di Natale.
In ordine Rifino rinfaccia a sindaco e giunta di aver autorizzato nel mese di Dicembre il recupero delle date del mercato settimanale non svolte a causa di concomitanza di fiere con il risultato che "ogni settimana si sono svolti due mercati provocando uno squilibrio economico tra gli ambulanti e i negozianti che quest'ultimi si sono visti ridurre le entrate notevolmente".
"Non siamo contro gli ambulanti perché anche loro fanno parte della categoria ma si cerca sempre di trovare un equilibrio fra ambulanti e negozi di prossimità soprattutto nel periodo di natale dove sappiamo che i consumi sono una fonte importante per i negozianti. Il mercato di Gravina è fra i più redditizi della Provincia di Bari, ogni settimana registra un introito che oscilla tra 200.000/300.000 euro, se si moltiplica per due la somma diventa considerevole e se aggiungiamo che i mercatali sono tutti provenienti da altre località il gioco è fatto: oltre al danno anche la beffa".
A questo punto è necessario capire chi ha deciso le date di recupero e soprattutto con quale organizzazione di categoria sono state concordate.
Allargando gli orizzonti dal mercato l'attenzione si sposta sul Distretto Urbano del Commercio un progetto che ha visto il Comune di Gravina tra i firmatari di un protocollo di intesa con la Regione Puglia ma a quanto pare "a differenza di altri comuni che hanno già presentato domanda ma che devono ancora redigere il DUC, quello di Gravina non ha presentato nessuna richiesta per ottenere fino a un massimo di 30.000 euro per animare il DUC e 25.000 per dotarsi di un sistema di elaborazione dati e wi-fi".
La Regione Puglia ha già deciso di finanziare i DUC nel 2018 con altri 3 milioni di euro ma a Gravina gli amministratori locali non hanno ancora inteso presentare alcuna proposta progettuale incuranti che altri comuni si sono affrettati a presentare domanda e hanno già ricevuto l'ammissione e quindi i finanziamenti oltre alle compartecipazioni delle due associazioni di categoria individuate dalla Regione Puglia e di altri partner". La domanda sorge spontanea: perché il comune di Gravina non ha presentato la richiesta del contributo regionale?
Ultima questione il Mercato di Via Genova.
"Quando il comune ha dato il via alla gestione della struttura, la Confesercenti non è stata coinvolta nel definire il tipo di gestione; nonostante tutto abbiamo espresso più volte la nostra perplessità sul quel modello di gestione che ci sembrava priva di esperienza, onerosa per gli operatori ortofrutticoli sia economicamente e sia per l'impegno di montaggio e smontaggio quotidiano. Noi avevamo proposto la costituzione di un consorzio fra operatori per gestire la struttura e dotarsi di un programma annuale per la buona funzionalità della stessa e che diventasse un polo attrattivo del quartiere ma anche della città. Inoltre avrebbe allocato tutti gli ambulanti che ancora in via provvisoria svolgono le proprie attività in villa, in via Diaz e in altre zone. A distanza di tempo i fatti ci danno ragione e speriamo che l'Amministrazione sia in grado di rivedere la strada intrapresa e non lasci che la struttura sia chiusa".
Tutte questioni che a questo punto meritano una risposta o meglio una spiegazione per giustificare scelte che non sempre sembrano tutelare l'interesse della comunità.
Lo stesso Rifino dopo due giorni di silenzio ha affidato ad una nota ufficiale la sua versione dei fatti a proposito dei mercatini e di una proposta inviata al Comune di Gravina con annessa richiesta di Patrocinio con Contributo per il progetto denominato Gravinatale giunto alla sua XVII^ edizione. Un progetto che prevedeva un programma fatto di tanti eventi e non solo di mercatini per un costo complessivo di 15.000,00 euro.
Proposta evidentemente cestinata a Palazzo di città dove si è preferito affidare al Grillo Editore l'organizzazione delle manifestazioni natalizie ad un costo di 34.000,00 euro.
Inoltre, spiega ancora Rifino: "Alla Confesercenti non è stata data nessuna comunicazione ufficiale che il progetto era meritevole di patrocinio e di un contributo. La Confesercenti, pur di rispettare la tradizione ormai consolidata dei mercatini di Natale, che attirano turisti e visitatori da ogni dove, ha cercato insieme ad altre realtà economiche locali e della vicina Basilicata di trovare una soluzione. Ma non è stato possibile in quanto ci si è resi conto che i costi erano elevati; da aggiungere che in pochissimo tempo bisognava acquisire le autorizzazioni, predisporre il piano della sicurezza, la vigilanza e soprattutto tentare di convincere i mercatali ad aderire".
Alla fine, con il Natale oramai alle porte, si è deciso di dare comunicazione ufficiale che i mercatini anche per Natale 2017 si svolgeranno nei paesi limitrofi e non a Gravina.
"Ci dispiace e chiediamo scusa alla cittadinanza per l'inconveniente ma come sopra citato le colpe non sono solo da imputare alla Confesercenti Gravina. Ci preme sottolineare che organizzare mercatini di Natale richiede professionalità, esperienza e soprattutto tempo utile ovvero programmare almeno 5/6 mesi prima e non qualche giorno prima".
Sgonfiata la polemica, Rifino passa al contrattacco elencando una serie di questioni rimaste irrisolte e che tuttavia potrebbero penalizzare il tessuto economico locale molto più della mancata organizzazione dei mercatini di Natale.
In ordine Rifino rinfaccia a sindaco e giunta di aver autorizzato nel mese di Dicembre il recupero delle date del mercato settimanale non svolte a causa di concomitanza di fiere con il risultato che "ogni settimana si sono svolti due mercati provocando uno squilibrio economico tra gli ambulanti e i negozianti che quest'ultimi si sono visti ridurre le entrate notevolmente".
"Non siamo contro gli ambulanti perché anche loro fanno parte della categoria ma si cerca sempre di trovare un equilibrio fra ambulanti e negozi di prossimità soprattutto nel periodo di natale dove sappiamo che i consumi sono una fonte importante per i negozianti. Il mercato di Gravina è fra i più redditizi della Provincia di Bari, ogni settimana registra un introito che oscilla tra 200.000/300.000 euro, se si moltiplica per due la somma diventa considerevole e se aggiungiamo che i mercatali sono tutti provenienti da altre località il gioco è fatto: oltre al danno anche la beffa".
A questo punto è necessario capire chi ha deciso le date di recupero e soprattutto con quale organizzazione di categoria sono state concordate.
Allargando gli orizzonti dal mercato l'attenzione si sposta sul Distretto Urbano del Commercio un progetto che ha visto il Comune di Gravina tra i firmatari di un protocollo di intesa con la Regione Puglia ma a quanto pare "a differenza di altri comuni che hanno già presentato domanda ma che devono ancora redigere il DUC, quello di Gravina non ha presentato nessuna richiesta per ottenere fino a un massimo di 30.000 euro per animare il DUC e 25.000 per dotarsi di un sistema di elaborazione dati e wi-fi".
La Regione Puglia ha già deciso di finanziare i DUC nel 2018 con altri 3 milioni di euro ma a Gravina gli amministratori locali non hanno ancora inteso presentare alcuna proposta progettuale incuranti che altri comuni si sono affrettati a presentare domanda e hanno già ricevuto l'ammissione e quindi i finanziamenti oltre alle compartecipazioni delle due associazioni di categoria individuate dalla Regione Puglia e di altri partner". La domanda sorge spontanea: perché il comune di Gravina non ha presentato la richiesta del contributo regionale?
Ultima questione il Mercato di Via Genova.
"Quando il comune ha dato il via alla gestione della struttura, la Confesercenti non è stata coinvolta nel definire il tipo di gestione; nonostante tutto abbiamo espresso più volte la nostra perplessità sul quel modello di gestione che ci sembrava priva di esperienza, onerosa per gli operatori ortofrutticoli sia economicamente e sia per l'impegno di montaggio e smontaggio quotidiano. Noi avevamo proposto la costituzione di un consorzio fra operatori per gestire la struttura e dotarsi di un programma annuale per la buona funzionalità della stessa e che diventasse un polo attrattivo del quartiere ma anche della città. Inoltre avrebbe allocato tutti gli ambulanti che ancora in via provvisoria svolgono le proprie attività in villa, in via Diaz e in altre zone. A distanza di tempo i fatti ci danno ragione e speriamo che l'Amministrazione sia in grado di rivedere la strada intrapresa e non lasci che la struttura sia chiusa".
Tutte questioni che a questo punto meritano una risposta o meglio una spiegazione per giustificare scelte che non sempre sembrano tutelare l'interesse della comunità.