
Politica
Dubbi di Conca sull’Alienazione terreni comunali al Graviglione
Comunicato del consigliere dei Cittadini Gravinesi Mario Conca
Gravina - lunedì 5 maggio 2025
9.33 Comunicato Stampa
Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa del consigliere comunale Mario Conca che rende noti rilievi formali e dubbi di legittimità sull'alienazione dei terreni di proprietà comunali siti in contrada Graviglione.
"Il consigliere comunale Mario Conca ha trasmesso in data odierna una formale nota al Comune di Gravina in Puglia, sollevando rilevanti rilievi istituzionali e tecnici sulla Determinazione Dirigenziale n. 322 del 23 aprile 2025, relativa alla vendita mediante asta pubblica di alcuni terreni comunali siti in località Graviglione.
Nel documento inviato via PEC al Dirigente dell'Area Sviluppo e Governo del Territorio, con copia al Segretario Generale, al Sindaco e agli organi di controllo, Conca denuncia tre gravi criticità:
1. Ambiguità sull'uso dei terreni e sui titoli autorizzativi
L'area è stata in passato concessa per attività di cava e recupero ambientale. Tuttavia, l'avviso di vendita non chiarisce se la nuova proprietà potrà automaticamente esercitare tali attività, oppure se siano ancora necessari specifici titoli autorizzativi. Una circostanza contraddittoria, considerando che un'autorizzazione vigente (n. 36/2017 alla ditta La Tufara Srl) sembrerebbe ancora in essere secondo gli atti comunali, in contrasto con quanto dichiarato all'Agenzia delle Entrate, che ha valutato l'area come "cava esaurita".
2. Mancata indicazione della destinazione dei proventi della vendita
Il Regolamento comunale sul patrimonio e il DUP 2025-2027 richiedono che le alienazioni siano accompagnate da un'indicazione esplicita sulla destinazione dei proventi. Tale indicazione risulta completamente assente nella determinazione dirigenziale, con violazione dei principi di trasparenza e coerenza programmatoria.
3. Condizione economica anomala e penalizzante
L'avviso impone all'aggiudicatario il versamento anticipato del 70% del prezzo d'asta entro soli tre giorni, una clausola che non trova fondamento né nel Regolamento comunale né nel Regio Decreto che disciplina le aste pubbliche. Una richiesta sproporzionata che potrebbe disincentivare la partecipazione alla gara e ledere i principi di concorrenza ed efficacia dell'azione amministrativa.
A ciò si aggiunge una perplessità di ordine politico e gestionale:
«Non comprendo perché questa Amministrazione insista, per la terza volta, a voler vendere questa cava, nonostante io stesso abbia sollevato la questione a più riprese e ottenuto in passato la revoca di una precedente delibera di giunta. Se davvero il Comune vanta un avanzo di amministrazione, come dichiarato, non si capisce quale urgenza vi sia nel liberarsi di pezzi di patrimonio pubblico. Questo modo di procedere appare incoerente e non risponde a un'ottica di tutela del bene collettivo.»
Conca conclude chiedendo la revisione della determinazione, l'integrazione degli atti con le necessarie precisazioni e l'introduzione di clausole più eque e coerenti con le norme in vigore.
«Un'amministrazione trasparente e rispettosa del bene pubblico – dichiara Conca – deve evitare ambiguità, garantire correttezza nelle valutazioni e favorire la massima partecipazione, non scoraggiarla con clausole capestro e omissioni formali. Le alienazioni patrimoniali non sono un affare per pochi, ma atti pubblici da gestire con rigore e chiarezza».
"Il consigliere comunale Mario Conca ha trasmesso in data odierna una formale nota al Comune di Gravina in Puglia, sollevando rilevanti rilievi istituzionali e tecnici sulla Determinazione Dirigenziale n. 322 del 23 aprile 2025, relativa alla vendita mediante asta pubblica di alcuni terreni comunali siti in località Graviglione.
Nel documento inviato via PEC al Dirigente dell'Area Sviluppo e Governo del Territorio, con copia al Segretario Generale, al Sindaco e agli organi di controllo, Conca denuncia tre gravi criticità:
1. Ambiguità sull'uso dei terreni e sui titoli autorizzativi
L'area è stata in passato concessa per attività di cava e recupero ambientale. Tuttavia, l'avviso di vendita non chiarisce se la nuova proprietà potrà automaticamente esercitare tali attività, oppure se siano ancora necessari specifici titoli autorizzativi. Una circostanza contraddittoria, considerando che un'autorizzazione vigente (n. 36/2017 alla ditta La Tufara Srl) sembrerebbe ancora in essere secondo gli atti comunali, in contrasto con quanto dichiarato all'Agenzia delle Entrate, che ha valutato l'area come "cava esaurita".
2. Mancata indicazione della destinazione dei proventi della vendita
Il Regolamento comunale sul patrimonio e il DUP 2025-2027 richiedono che le alienazioni siano accompagnate da un'indicazione esplicita sulla destinazione dei proventi. Tale indicazione risulta completamente assente nella determinazione dirigenziale, con violazione dei principi di trasparenza e coerenza programmatoria.
3. Condizione economica anomala e penalizzante
L'avviso impone all'aggiudicatario il versamento anticipato del 70% del prezzo d'asta entro soli tre giorni, una clausola che non trova fondamento né nel Regolamento comunale né nel Regio Decreto che disciplina le aste pubbliche. Una richiesta sproporzionata che potrebbe disincentivare la partecipazione alla gara e ledere i principi di concorrenza ed efficacia dell'azione amministrativa.
A ciò si aggiunge una perplessità di ordine politico e gestionale:
«Non comprendo perché questa Amministrazione insista, per la terza volta, a voler vendere questa cava, nonostante io stesso abbia sollevato la questione a più riprese e ottenuto in passato la revoca di una precedente delibera di giunta. Se davvero il Comune vanta un avanzo di amministrazione, come dichiarato, non si capisce quale urgenza vi sia nel liberarsi di pezzi di patrimonio pubblico. Questo modo di procedere appare incoerente e non risponde a un'ottica di tutela del bene collettivo.»
Conca conclude chiedendo la revisione della determinazione, l'integrazione degli atti con le necessarie precisazioni e l'introduzione di clausole più eque e coerenti con le norme in vigore.
«Un'amministrazione trasparente e rispettosa del bene pubblico – dichiara Conca – deve evitare ambiguità, garantire correttezza nelle valutazioni e favorire la massima partecipazione, non scoraggiarla con clausole capestro e omissioni formali. Le alienazioni patrimoniali non sono un affare per pochi, ma atti pubblici da gestire con rigore e chiarezza».