
Eventi
Enti fieristici: la legge regionale chiama in causa i privati
Dibattito sul futuro della fiera San Giorgio con Ugo Patroni Griffi e Fedele Cannarozzi
Gravina - venerdì 24 aprile 2015
11.38
Come rendere longeve e produttive le nostre fiere? Alla gestione pubblica è da preferirsi una gestione privata degli enti fieristici?
Queste le domande da cui ha preso corpo il dibattito sugli Enti fieristici nella sala convegni dell'area fiera. Dopo i saluti del primo cittadino Alesio Valente, la parola è passata subito all'assessore Giulia Laddaga, promotrice dell'incontro, "un'occasione per discutere sulla gestione della manifestazione fieristica che continua ad animare il dibattito politico oltre ad essere un tema molto caro alla comunità gravinese", spiega in apertura. In ballo c'è la crescita del territorio e la valorizzazione dell'intero quartiere fieristico, fiore all'occhiello della città, nel rispetto di quella che è l'identità e la storia dell'antica campionaria di San Giorgio. "Anche se oggi il contesto economico è delicato - continua Laddaga - le esigenze del mercato devono essere realizzate senza abbandonare mai la storia". Da qui l'idea di invitare al tavolo di discussione i rappresentanti delle due più importanti realtà fieristiche pugliesi: Ugo Patroni Griffi, presidente dell'ente Fiera del Levante e Fedele Cannerozzi, presidente dell'ente Fiera di Foggia.
Prima degli interventi l'assessore ha esposto al pubblico il quadro normativo pugliese, in questi ultimi anni in metamorfosi: solo nel 2009 la Regione ha proceduto alla privatizzazione del sistema fieristico, considerandolo pertanto una realtà imprenditoriale che non può che essere gestita da imprenditori per risultare attraente sul mercato. Ad oggi a Gravina è l'amministrazione comunale a gestire la fiera, ma ora la legge regionale parla chiaro e pone due soluzioni: la trasformazione degli enti fieristici in società di capitali o la cessione dell' attività a terzi attraverso procedure di evidenza pubblica. Quest'ultima è l'opzione su cui la fiera del Levante sta puntando e su cui il Comune gravinese sta puntando".
"La Regione si è resa conto che non è più tempo di gestione politica delle fiere", commenta Patroni Griffi prima di stilare un resoconto dettagliato delle realtà fieristiche italiane più importanti, la maggior parte in evidente crisi in questo periodo. "Non si può più pensare di organizzare micro fiere di grandezza locale - continua - è solo uno spreco di denaro che distrugge l'economia del Paese. Bisogna favorire le aggregazioni per rendere il sistema fieristico italiano competitivo".
"Organizzare fiere è un'attività industriale e come tale necessita di forti investimenti", afferma Cannerozzi, "l'impossibilità da parte dell'ente pubblico di investire nell'innovazione produce inutilità per il mercato". Presente anche Giuseppe Riccardi, vice presidente della Camera di Commercio di Bari che ha risposto al bando pubblico della fiera del Levante: "Il sistema fieristico non è morto, anzi immaginiamo la sua evoluzione - precisa - è cambiato solamente l'utente. Lo sforzo è stato tenere alta l' ambizione e costruire soluzioni giorno per giorno".
"Sussidiarietà tra operatori e cooperazione pubblico privato" le vie da seguire, "partendo da esperienze locali per viaggiare verso un futuro prospero", ha concluso l'assessore Laddaga tirando le somme, "mi auguro di collaborare e di costruire insieme il futuro della fiera San Giorgio, tracciando una solida strada da percorrere".
Queste le domande da cui ha preso corpo il dibattito sugli Enti fieristici nella sala convegni dell'area fiera. Dopo i saluti del primo cittadino Alesio Valente, la parola è passata subito all'assessore Giulia Laddaga, promotrice dell'incontro, "un'occasione per discutere sulla gestione della manifestazione fieristica che continua ad animare il dibattito politico oltre ad essere un tema molto caro alla comunità gravinese", spiega in apertura. In ballo c'è la crescita del territorio e la valorizzazione dell'intero quartiere fieristico, fiore all'occhiello della città, nel rispetto di quella che è l'identità e la storia dell'antica campionaria di San Giorgio. "Anche se oggi il contesto economico è delicato - continua Laddaga - le esigenze del mercato devono essere realizzate senza abbandonare mai la storia". Da qui l'idea di invitare al tavolo di discussione i rappresentanti delle due più importanti realtà fieristiche pugliesi: Ugo Patroni Griffi, presidente dell'ente Fiera del Levante e Fedele Cannerozzi, presidente dell'ente Fiera di Foggia.
Prima degli interventi l'assessore ha esposto al pubblico il quadro normativo pugliese, in questi ultimi anni in metamorfosi: solo nel 2009 la Regione ha proceduto alla privatizzazione del sistema fieristico, considerandolo pertanto una realtà imprenditoriale che non può che essere gestita da imprenditori per risultare attraente sul mercato. Ad oggi a Gravina è l'amministrazione comunale a gestire la fiera, ma ora la legge regionale parla chiaro e pone due soluzioni: la trasformazione degli enti fieristici in società di capitali o la cessione dell' attività a terzi attraverso procedure di evidenza pubblica. Quest'ultima è l'opzione su cui la fiera del Levante sta puntando e su cui il Comune gravinese sta puntando".
"La Regione si è resa conto che non è più tempo di gestione politica delle fiere", commenta Patroni Griffi prima di stilare un resoconto dettagliato delle realtà fieristiche italiane più importanti, la maggior parte in evidente crisi in questo periodo. "Non si può più pensare di organizzare micro fiere di grandezza locale - continua - è solo uno spreco di denaro che distrugge l'economia del Paese. Bisogna favorire le aggregazioni per rendere il sistema fieristico italiano competitivo".
"Organizzare fiere è un'attività industriale e come tale necessita di forti investimenti", afferma Cannerozzi, "l'impossibilità da parte dell'ente pubblico di investire nell'innovazione produce inutilità per il mercato". Presente anche Giuseppe Riccardi, vice presidente della Camera di Commercio di Bari che ha risposto al bando pubblico della fiera del Levante: "Il sistema fieristico non è morto, anzi immaginiamo la sua evoluzione - precisa - è cambiato solamente l'utente. Lo sforzo è stato tenere alta l' ambizione e costruire soluzioni giorno per giorno".
"Sussidiarietà tra operatori e cooperazione pubblico privato" le vie da seguire, "partendo da esperienze locali per viaggiare verso un futuro prospero", ha concluso l'assessore Laddaga tirando le somme, "mi auguro di collaborare e di costruire insieme il futuro della fiera San Giorgio, tracciando una solida strada da percorrere".