
Convegni
Famiglia e genitori: i tempi sono cambiati?
Questi i punti principali del convegno “La famiglia: modelli inclusivi ed esplosivi”
Gravina - lunedì 11 gennaio 2016
11.52
Si è tenuto nei giorni scorsi un convegno sul tema "La famiglia: modelli inclusivi ed esplosivi", organizzato dall'Associazione Italiana Genitori (AGE) di Gravina.
Ad aprire il convegno con la presentazione dei relatori la giornalista Maria Caserta, alla quale sono seguiti i saluti del sindaco Alesio Valente, i ringraziamenti per la partecipazione della presidente dell'AGE, Rachele D'Agostino e la performance musicale del Trio D'Ance Trentatré Giri, composto da Giuseppe Loglisci all'oboe, Luigi Lasalandra al clarinetto e Gabriele Nuzzi al fagotto, che ha allietato i presenti all'apertura ed alla chiusura dell'incontro.
Famiglia: una parola, molteplici definizioni. Nè è convinto il professore Michele Moretti, docente di lettere presso il Liceo Scientifico "G. Tarantino". "La famiglia può essere nucleare, polinucleare, unigenitoriale, poligenitoriale, allargata, allungata, omogenitoriale…ma cos'è? Se vogliamo darne una definizione generica è quel posto in cui qualunque cosa tu faccia, la porta è sempre aperta. Il modello inclusivo tradizionale, composto da padre-madre-figli, quello che vediamo nello spot della Mulino Bianco, è esploso in età contemporanea, si pensi agli anni '60, alle leggi sul divorzio e sull'aborto, primi passi verso la disgregazione del nucleo familiare. Questo modello egemonico tuttavia non è stato sostituito poi da un altro ben definito, bensì ha comportato solamente una confusione di ruoli: se prima erano i genitori ad insegnare ai figli, oggi sono i figli che insegnano ai genitori come si utilizzano i social, ad esempio."
A seguire, l'intervento di Antonello Vitale, Giudice della sezione Civile del Tribunale di Matera, che cita la definizione di famiglia secondo l'art. 29: "società naturale fondata sul matrimonio", anche se il matrimonio ad oggi appare quasi come un optional. Vitale afferma che "Le separazioni oramai sono sempre più frequenti e sempre più "coppie che esplodono" richiedono il nostro intervento. Tuttavia molte volte, l'intervento giuridico non è in grado di gestire alcune crisi familiari per insufficienza o inadeguatezza degli strumenti a disposizione, e talvolta viene percepito quasi come una imposizione, come un elefante che entra in una cristalleria, al che è sempre preferibile che la coppia scoppiata trovi un buon accordo in autonomia."
E sulla stessa lunghezza d'onda segue l'intervento della psicologa Marcella Montemurno, Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, la quale espone le 6 fasi del divorzio: divorzio emotivo (crisi di coppia in cui si cerca di salvare il salvabile), divorzio legale (l'avvocato avvia le pratiche per la separazione), divorzio economico, divorzio genitoriale (dove divengono un solo genitore: padre/madre), divorzio sociale (riconosciuti come individui singoli) e divorzio psichico (fase in cui il singolo partner deve reinventare la propria vita, senza dipendere dall'altra persona).
Prosegue, riprendendo il concetto del professore Moretti, la psicologa Ida D'Agostino che puntualizza l'assenza della tecnologia nella famiglia dello spot pubblicitario: "Internet costituisce oggi un intralcio alla comunicazione verbale e non. La nostra società ormai vive in perenne stato di ansia, nell'attesa che le spunte di What's App diventino blu. Su internet inoltre possiamo essere chi vorremmo essere, ma in realtà non siamo, e ciò provoca effetti negativi sulla personalità dell'essere umano, in quanto implica la distruzione della propria individualità – e conclude con l'invito – Viviamo le relazioni nel tempo e nello spazio e relazioniamoci in maniera positiva."
A proseguire l'argomento, Lucia Pallucca, Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo "Benedetto XIII", che parla della figura genitoriale tecnologica assimilandola ad un "para-colpi dei figli", ovvero genitori impegnati a controllare attraverso i gruppi dei genitori su What's App e il registro elettronico, l'attività del proprio figlio. "Una moda controproducente per i ragazzi: primo perché non si responsabilizzano, non diventano autonomi; secondo rischiano di chiudersi al dialogo con i propri genitori, dal momento che sono già informati su tutto. Il nodo fondamentale dei rapporti interpersonali è l'ascolto: bisogna ascoltare i ragazzi e scuola e famiglia devono lavorare in sinergia per il loro bene."
L'intervento successivo è incentrato sulla genitorialità, funzione complessa che prende in considerazione sia la parte individuale che di coppia. A discuterne è Marisa Scarabaggio, Psicologa: "Il genitore ha un ruolo fondamentale all'interno della famiglia ed un potere elevato che può avere carattere distruttivo o costruttivo a seconda di come lo si utilizza: infatti il bambino riproduce le azioni che vede fare, pertanto qualora un genitore sbaglia è bene imparare dai propri errori e cercare di non ripeterli."
Ultimo intervento, ma non per importanza è quello dello psicologo Nicola Cifarelli, il quale ha esposto il programma dei percorsi mirati al benessere, chiamati "laboratori del benessere", uno spazio ludico all'interno del quale chiunque voglia può imparare a conoscersi meglio in vista di alcune scelte, quali appunto la genitorialità. Uno dei punti principali è cercare di capire cosa vuol dire stare insieme ad un'altra persona, il "come ci scegliamo?". L'obiettivo ultimo è affrontare in maniera costruttiva determinate tematiche, che spaziano dal "riconoscersi nella propria affettività" alla "gestione della propria intimità", da "paura e sessualità" a "single per scelta", cercando di valorizzare le differenze e riscoprire la propria unicità, che generalmente la "coppia che scoppia" difficilmente tollera.
Ad aprire il convegno con la presentazione dei relatori la giornalista Maria Caserta, alla quale sono seguiti i saluti del sindaco Alesio Valente, i ringraziamenti per la partecipazione della presidente dell'AGE, Rachele D'Agostino e la performance musicale del Trio D'Ance Trentatré Giri, composto da Giuseppe Loglisci all'oboe, Luigi Lasalandra al clarinetto e Gabriele Nuzzi al fagotto, che ha allietato i presenti all'apertura ed alla chiusura dell'incontro.
Famiglia: una parola, molteplici definizioni. Nè è convinto il professore Michele Moretti, docente di lettere presso il Liceo Scientifico "G. Tarantino". "La famiglia può essere nucleare, polinucleare, unigenitoriale, poligenitoriale, allargata, allungata, omogenitoriale…ma cos'è? Se vogliamo darne una definizione generica è quel posto in cui qualunque cosa tu faccia, la porta è sempre aperta. Il modello inclusivo tradizionale, composto da padre-madre-figli, quello che vediamo nello spot della Mulino Bianco, è esploso in età contemporanea, si pensi agli anni '60, alle leggi sul divorzio e sull'aborto, primi passi verso la disgregazione del nucleo familiare. Questo modello egemonico tuttavia non è stato sostituito poi da un altro ben definito, bensì ha comportato solamente una confusione di ruoli: se prima erano i genitori ad insegnare ai figli, oggi sono i figli che insegnano ai genitori come si utilizzano i social, ad esempio."
A seguire, l'intervento di Antonello Vitale, Giudice della sezione Civile del Tribunale di Matera, che cita la definizione di famiglia secondo l'art. 29: "società naturale fondata sul matrimonio", anche se il matrimonio ad oggi appare quasi come un optional. Vitale afferma che "Le separazioni oramai sono sempre più frequenti e sempre più "coppie che esplodono" richiedono il nostro intervento. Tuttavia molte volte, l'intervento giuridico non è in grado di gestire alcune crisi familiari per insufficienza o inadeguatezza degli strumenti a disposizione, e talvolta viene percepito quasi come una imposizione, come un elefante che entra in una cristalleria, al che è sempre preferibile che la coppia scoppiata trovi un buon accordo in autonomia."
E sulla stessa lunghezza d'onda segue l'intervento della psicologa Marcella Montemurno, Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, la quale espone le 6 fasi del divorzio: divorzio emotivo (crisi di coppia in cui si cerca di salvare il salvabile), divorzio legale (l'avvocato avvia le pratiche per la separazione), divorzio economico, divorzio genitoriale (dove divengono un solo genitore: padre/madre), divorzio sociale (riconosciuti come individui singoli) e divorzio psichico (fase in cui il singolo partner deve reinventare la propria vita, senza dipendere dall'altra persona).
Prosegue, riprendendo il concetto del professore Moretti, la psicologa Ida D'Agostino che puntualizza l'assenza della tecnologia nella famiglia dello spot pubblicitario: "Internet costituisce oggi un intralcio alla comunicazione verbale e non. La nostra società ormai vive in perenne stato di ansia, nell'attesa che le spunte di What's App diventino blu. Su internet inoltre possiamo essere chi vorremmo essere, ma in realtà non siamo, e ciò provoca effetti negativi sulla personalità dell'essere umano, in quanto implica la distruzione della propria individualità – e conclude con l'invito – Viviamo le relazioni nel tempo e nello spazio e relazioniamoci in maniera positiva."
A proseguire l'argomento, Lucia Pallucca, Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo "Benedetto XIII", che parla della figura genitoriale tecnologica assimilandola ad un "para-colpi dei figli", ovvero genitori impegnati a controllare attraverso i gruppi dei genitori su What's App e il registro elettronico, l'attività del proprio figlio. "Una moda controproducente per i ragazzi: primo perché non si responsabilizzano, non diventano autonomi; secondo rischiano di chiudersi al dialogo con i propri genitori, dal momento che sono già informati su tutto. Il nodo fondamentale dei rapporti interpersonali è l'ascolto: bisogna ascoltare i ragazzi e scuola e famiglia devono lavorare in sinergia per il loro bene."
L'intervento successivo è incentrato sulla genitorialità, funzione complessa che prende in considerazione sia la parte individuale che di coppia. A discuterne è Marisa Scarabaggio, Psicologa: "Il genitore ha un ruolo fondamentale all'interno della famiglia ed un potere elevato che può avere carattere distruttivo o costruttivo a seconda di come lo si utilizza: infatti il bambino riproduce le azioni che vede fare, pertanto qualora un genitore sbaglia è bene imparare dai propri errori e cercare di non ripeterli."
Ultimo intervento, ma non per importanza è quello dello psicologo Nicola Cifarelli, il quale ha esposto il programma dei percorsi mirati al benessere, chiamati "laboratori del benessere", uno spazio ludico all'interno del quale chiunque voglia può imparare a conoscersi meglio in vista di alcune scelte, quali appunto la genitorialità. Uno dei punti principali è cercare di capire cosa vuol dire stare insieme ad un'altra persona, il "come ci scegliamo?". L'obiettivo ultimo è affrontare in maniera costruttiva determinate tematiche, che spaziano dal "riconoscersi nella propria affettività" alla "gestione della propria intimità", da "paura e sessualità" a "single per scelta", cercando di valorizzare le differenze e riscoprire la propria unicità, che generalmente la "coppia che scoppia" difficilmente tollera.