
Eventi
Un passo avanti contro la violenza di genere
Se ne discute insieme alle Menadi ed AltRamura
Gravina - sabato 30 novembre 2013
16.30
A pochi giorni dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, le associazioni Le Menadi e AltRamura discutono sulla violenza di genere. E lo fanno analizzandone le sue molteplici declinazioni durante un convegno tenutosi, lo scorso venerdì sera, presso le Officine Culturali Peppino Impastato di Gravina.
I due gruppi, da sempre sensibili a questa tematica, hanno dato vita ad un intenso dibattito incentrato sull'argomento. La forte sensibilità da parte dei mass media dopo il decreto legislativo del governo Letta, divenuto poi legge, contro la violenza sulle donne, in molti casi rischia di banalizzare e svuotare di significato il tema, che prende quasi le forme di un brand.
E' stato illustrato come il femminicidio sia invece un fenomeno ben più complesso che parte da forme anche subdole, ma allo stesso tempo insidiose, che molto spesso restando inosservate sfociano poi in esiti tragici.
Di violenza psicologica e di violenza assistita si è discusso con l'aiuto della psicologa Caterina Moramarco: "Comportamenti quotidiani di plagio con il passare del tempo minano la forza di reagire della donna, che purtroppo molto spesso asseconda idee favolistiche di amore".
Vedere la donna come vittima non aiuta a far progredire il sistema culturale attuale ancora molto paternalista, spiegano le associazioni. La violenza non va combattuta solo con interventi sul diritto penale, con un aumento della pena per il violentatore, ma intervenendo sulla prevenzione e andando alla radice del problema, aprendo il dibattito all'intera nazione.
Della stessa opinione è il dottor Nino de Giosa, dell'associazione barese Uomini in gioco, che ha fornito il punto di vista maschile in una discussione dai toni prevalentemente rosa. "Va fatta molta attenzione a non criminalizzare l'uomo", puntualizza, "il primo danno che un uomo fa picchiando una donna lo fa a se stesso, è lui il primo a perdere un partner per lui prezioso".
I due gruppi, da sempre sensibili a questa tematica, hanno dato vita ad un intenso dibattito incentrato sull'argomento. La forte sensibilità da parte dei mass media dopo il decreto legislativo del governo Letta, divenuto poi legge, contro la violenza sulle donne, in molti casi rischia di banalizzare e svuotare di significato il tema, che prende quasi le forme di un brand.
E' stato illustrato come il femminicidio sia invece un fenomeno ben più complesso che parte da forme anche subdole, ma allo stesso tempo insidiose, che molto spesso restando inosservate sfociano poi in esiti tragici.
Di violenza psicologica e di violenza assistita si è discusso con l'aiuto della psicologa Caterina Moramarco: "Comportamenti quotidiani di plagio con il passare del tempo minano la forza di reagire della donna, che purtroppo molto spesso asseconda idee favolistiche di amore".
Vedere la donna come vittima non aiuta a far progredire il sistema culturale attuale ancora molto paternalista, spiegano le associazioni. La violenza non va combattuta solo con interventi sul diritto penale, con un aumento della pena per il violentatore, ma intervenendo sulla prevenzione e andando alla radice del problema, aprendo il dibattito all'intera nazione.
Della stessa opinione è il dottor Nino de Giosa, dell'associazione barese Uomini in gioco, che ha fornito il punto di vista maschile in una discussione dai toni prevalentemente rosa. "Va fatta molta attenzione a non criminalizzare l'uomo", puntualizza, "il primo danno che un uomo fa picchiando una donna lo fa a se stesso, è lui il primo a perdere un partner per lui prezioso".