
Ospedale e Sanità
Garantire il diritto alla salute e alla sicurezza dei cittadini dell'Alta Murgia
Dal sindacato U.Di.Con Gravina una richiesta di intervento alle istituzioni
Gravina - venerdì 1 dicembre 2017
10.31
L'ultimo episodio di cronaca che ha avuto per teatro il centro cittadino di Altamura con una inquietante anteprima verificatasi presso L'ospedale della Murgia dove sono andate a fuoco due macchine non ha lasciato indifferente la comunità gravinese.
Per chiedere maggiori controlli e maggiore sicurezza nel nosocomio murgiano il sindacato "U.Di.Con Gravina" con una nota a firma di Vincenzo Florio ha chiesto l'intervento delle istituzioni locali per mettere fine a una lunga serie di disservizi e di disattenzioni che da anni crocifiggono l'ospedale.
Una lettera forte e dai toni forti che descrive lo stato d'animo di una intera comunità.
"L'increscioso episodio accaduto alle prime luci dell'alba di martedì 28 novembre presso l'Ospedale della Murgia "Fabio Perinei", e ci riferiamo alle auto incendiate, ha riportato a galla quelle che sono le ataviche carenze di un nosocomio che non riesce ad essere, fino ad oggi, quel polo di buona salute e di buona gestione che si pretende per una struttura inaugurata appena due anni fa.
Ci sono dei diritti inalienabili che la buona politica deve garantire ai suoi cittadini. Ci sono dei doveri che gli organi dello Stato e le sue Istituzioni territoriali devono assicurare.
Il diritto ad una buona salute per gli ammalati. Il diritto ad esercitare la professione all'interno di un Ospedale in sicurezza. Il diritto di un'Azienda Sanitaria nel disporre delle risorse necessarie per ottemperare a quanto di suo mandato".
La richiesta formulata da Florio è di dotare la struttura di un presidio permanente di guardiania, capace di offrire sicurezza e tempestività di intervento sia per il personale medico, paramedico ed infermieristico che per i degenti e loro familiari.
"Come ormai non più rimandabile è completare l'iter per dotare la struttura dei Primari e degli specialisti necessari per rendere finalmente operativi i reparti colpevolmente chiusi. Milioni di euro di moderne attrezzature e strumentazioni non utilizzate per mancanza delle figure atte al loro funzionamento, creando non solo disagio per la popolazione ma anche costringendo la stessa ad estenuanti ricerche di disponibilità nel territorio regionale".
"Una situazione - conclude Florio - ormai paradossale e quasi offensiva per la dignità di un territorio. Una situazione che con forza e vigore chiediamo alle Istituzioni regionali, di affrontare con forza e determinazione perché il diritto alla salute e alla sicurezza sono i due cardini su cui si costruisce una società e duna comunità".
Per chiedere maggiori controlli e maggiore sicurezza nel nosocomio murgiano il sindacato "U.Di.Con Gravina" con una nota a firma di Vincenzo Florio ha chiesto l'intervento delle istituzioni locali per mettere fine a una lunga serie di disservizi e di disattenzioni che da anni crocifiggono l'ospedale.
Una lettera forte e dai toni forti che descrive lo stato d'animo di una intera comunità.
"L'increscioso episodio accaduto alle prime luci dell'alba di martedì 28 novembre presso l'Ospedale della Murgia "Fabio Perinei", e ci riferiamo alle auto incendiate, ha riportato a galla quelle che sono le ataviche carenze di un nosocomio che non riesce ad essere, fino ad oggi, quel polo di buona salute e di buona gestione che si pretende per una struttura inaugurata appena due anni fa.
Ci sono dei diritti inalienabili che la buona politica deve garantire ai suoi cittadini. Ci sono dei doveri che gli organi dello Stato e le sue Istituzioni territoriali devono assicurare.
Il diritto ad una buona salute per gli ammalati. Il diritto ad esercitare la professione all'interno di un Ospedale in sicurezza. Il diritto di un'Azienda Sanitaria nel disporre delle risorse necessarie per ottemperare a quanto di suo mandato".
La richiesta formulata da Florio è di dotare la struttura di un presidio permanente di guardiania, capace di offrire sicurezza e tempestività di intervento sia per il personale medico, paramedico ed infermieristico che per i degenti e loro familiari.
"Come ormai non più rimandabile è completare l'iter per dotare la struttura dei Primari e degli specialisti necessari per rendere finalmente operativi i reparti colpevolmente chiusi. Milioni di euro di moderne attrezzature e strumentazioni non utilizzate per mancanza delle figure atte al loro funzionamento, creando non solo disagio per la popolazione ma anche costringendo la stessa ad estenuanti ricerche di disponibilità nel territorio regionale".
"Una situazione - conclude Florio - ormai paradossale e quasi offensiva per la dignità di un territorio. Una situazione che con forza e vigore chiediamo alle Istituzioni regionali, di affrontare con forza e determinazione perché il diritto alla salute e alla sicurezza sono i due cardini su cui si costruisce una società e duna comunità".