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Palazzo di città

Gettoni di presenza: da restituire quelli delle sedute andate deserte

Lo chiede per iscritto la segretaria comunale. La decisione presa dopo una verifica interna.

I gettoni di presenza? Quelli percepiti per partecipazione a sedute poi andate deserte vanno restituiti al Comune.

E' la richiesta che da Palazzo di città è partita agli indirizzi di diversi consiglieri in carica tra il 2009 ed il 2011. La vicenda non ha nulla a che vedere con l'inchiesta penale, portata avanti dalla Procura di Bari (19 gli indagati, accusati, a vario titolo e con diverso grado di responsabilità, di presunte irregolarità in ordine alla redazione dei verbali delle commissioni consiliari sulla base dei quali aveva luogo la liquidazione dei gettoni di presenza), ma è difficile non leggerla come un riflesso delle indagini in corso.

Nella nota, che sarebbe stata fatta pervenire agli interessati nei giorni scorsi, il segretario generale Monica Calzetta dà conto degli esiti di una verifica interna dalla quale sarebbe emersa "l'erronea corresponsione", in favore di alcuni consiglieri, di gettoni di presenza relativi a sedute consiliari andate deserte. "In realtà - scrive l'alta funzionaria municipale - è stato chiarito che per effetto delle novelle legislative intervenute nel tempo, dal primo gennaio 2008, in caso di diserzione di seduta, non spetta più il gettone prima corrisposto anche a beneficio dei consiglieri non assenti". Ovvero: mentre prima della data indicata si aveva diritto al gettone anche presenziando a sedute poi dichiarate deserte per il mancato raggiungimento del numero legale, a decorrere da essa tale facoltà sarebbe stata invece preclusa, anche se in Comune il cambio di regime normativo non sarebbe stato applicato contestualmente al variare della legge.

Morale della favola: chi, pur regolarmente presente, ha ricevuto gettoni per sedute però deserte, dovrà restituirne l'importo "entro il più breve tempo possibile", scrive la segretaria comunale, "e comunque entro e non oltre 30 giorni dal ricevimento della presente, che equivale ad ogni effetto di legge ad atto di messa in mora".

Piccole somme. Ma quel che conta, a volte, è l'esempio.
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