
Eventi
Gianni D’Addario ruba la fidanzata a Checco Zalone
L’attore gravinese nella pellicola Quo Vado
Gravina - lunedì 4 gennaio 2016
15.30
E' arrivato nelle sale il giorno di capodanno per iniziare l'anno con una bella risata e resterà ancora a lungo nelle sale cinematografiche a disposizione di quanti non hanno ancora visto Quo vado, il nuovo film di Checco Zalone per la regia di Gennaro Nunziante.
Ai botteghini ha già fatto il pieno di incassi raccogliendo le migliori recensioni non solo dei critici ma anche di personaggi noti quali Adriano Celentano e il presidente del consiglio Matteo Renzi che giura di aver riso dalla prima all'ultima battuta.
Una soddisfazione che l'attore pugliese può condividere con due comparse gravinesi, il piccolo Canio Garofano e Gianni D'Addario, di cui il pubblico gravinese ha già avuto la possibilità di apprezzare le sue doti nelle tante opere teatrali andate in scena e approdate anche a Gravina dopo aver cavalcato i più grandi palcoscenici italiani.
Nel quarto film targato Luca Medici, D'Addario recita la parte di un giovane con disabilità che riesce a strappare il cuore della fidanzata del protagonista, una scena che darà il via alla nuova storia.
Una partecipazione avvenuta casualmente e "con un provino fatto praticamente per strada" racconta D'Addario.
A combinare l'incontro tra Luca Medici e l'attore gravinese, Francesco Asselta, grande amico di Zalone.
"L'incontro è avvenuto in un bar di Roma – racconta D'Addario- dove io ero impegnato a teatro proprio con Asselta e Luca Medici soggiornava in un residence romano per scrivere la sceneggiatura di Quo Vado".
Una chiacchierata al bar, poche domande e poi una richiesta: "Provare a interpretare un ragazzo con disabilità rendendo la parte piacevole ma non banale".
Uno sketch di pochi secondi che sono bastati a Luca Medici per dire "ok sei dei nostri".
Una partecipazione di cui D'Addario parla poco e senza vanti mentre a poche ore dallo scoccare del 2016 corre al teatro Fontana di Milano per esibirsi nello spettacolo Miseria e nobiltà scritto da Asselta con il regista Michele Sinisi.
"Sono contento è stata un'esperienza molto divertente. Lavorare per il cinema è molto diverso dal teatro è stata un'esperienza formativa e poi Zalone è un numero uno nel suo campo" conclude D'Addario.
Ai botteghini ha già fatto il pieno di incassi raccogliendo le migliori recensioni non solo dei critici ma anche di personaggi noti quali Adriano Celentano e il presidente del consiglio Matteo Renzi che giura di aver riso dalla prima all'ultima battuta.
Una soddisfazione che l'attore pugliese può condividere con due comparse gravinesi, il piccolo Canio Garofano e Gianni D'Addario, di cui il pubblico gravinese ha già avuto la possibilità di apprezzare le sue doti nelle tante opere teatrali andate in scena e approdate anche a Gravina dopo aver cavalcato i più grandi palcoscenici italiani.
Nel quarto film targato Luca Medici, D'Addario recita la parte di un giovane con disabilità che riesce a strappare il cuore della fidanzata del protagonista, una scena che darà il via alla nuova storia.
Una partecipazione avvenuta casualmente e "con un provino fatto praticamente per strada" racconta D'Addario.
A combinare l'incontro tra Luca Medici e l'attore gravinese, Francesco Asselta, grande amico di Zalone.
"L'incontro è avvenuto in un bar di Roma – racconta D'Addario- dove io ero impegnato a teatro proprio con Asselta e Luca Medici soggiornava in un residence romano per scrivere la sceneggiatura di Quo Vado".
Una chiacchierata al bar, poche domande e poi una richiesta: "Provare a interpretare un ragazzo con disabilità rendendo la parte piacevole ma non banale".
Uno sketch di pochi secondi che sono bastati a Luca Medici per dire "ok sei dei nostri".
Una partecipazione di cui D'Addario parla poco e senza vanti mentre a poche ore dallo scoccare del 2016 corre al teatro Fontana di Milano per esibirsi nello spettacolo Miseria e nobiltà scritto da Asselta con il regista Michele Sinisi.
"Sono contento è stata un'esperienza molto divertente. Lavorare per il cinema è molto diverso dal teatro è stata un'esperienza formativa e poi Zalone è un numero uno nel suo campo" conclude D'Addario.