
La città
Giorno del ricordo
Gravina commemora le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
Gravina - domenica 9 febbraio 2014
13.30
Anche Gravina vuole ricordare le vittime degli eccidi.
E' per non dimenticarli, per non ricacciarli nel dimenticatoio di quelle fosse comuni, scavate dalla natura, che una legge del 2004 ha istituito il "Giorno del ricordo", solennità nazionale italiana che commemora, il 10 febbraio, tutte le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo di istriani, fiumani e dalmati.
Oltre diecimila morti, 350 mila persone costrette a fuggire da quel massacro voluto dalle milizie di Tito. Un eccidio che nella confusione bellica portò italiani, sloveni e slavi ad essere torturati, uccisi e gettati, ancora vivi, in quelle cavità carsiche, inghiottitoi di vite diventati una tomba senza nome.
"La memoria è utile a costruire un sistema di valori ed a tramandarlo di generazione in generazione, evitando che si spezzi il nesso della traditio e che i padri non siano più in grado di parlare ai figli" ha affermato il sindaco, Alesio Valente, "indispensabile perché non si disperdano nei meandri dell'oblio. Per questo non verrà mai meno il nostro impegno a sostenere percorsi come quelli avviati: chi non ricorda non vive". Per continuare a ricordare, il Comune di Gravina ha messo a punto un cartellone di manifestazioni rivolte anche ai giovani, con un programma di attività da svolgere anche nelle aule scolastiche di ogni ordine e grado. Si è partiti con il concerto "Armonie dell'orrore" in occasione della "Giornata della memoria" e si prosegue con un altro appuntamento, quello del 14 febbraio, presso le Officine culturali "Peppino Impastato" di Gravina. Un convegno, a cura del "Comitato 10 Febbraio" in collaborazione con la "Società studi fiumani", nel quale appunto, si parlerà del genocidio delle foibe. La rassegna si concluderà il proprio 14 febbraio, sempre alle Officine culturali, con la presentazione del libro, "Il Negazionismo. Storia di una menzogna" di Claudio Vercelli.
E' per non dimenticarli, per non ricacciarli nel dimenticatoio di quelle fosse comuni, scavate dalla natura, che una legge del 2004 ha istituito il "Giorno del ricordo", solennità nazionale italiana che commemora, il 10 febbraio, tutte le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo di istriani, fiumani e dalmati.
Oltre diecimila morti, 350 mila persone costrette a fuggire da quel massacro voluto dalle milizie di Tito. Un eccidio che nella confusione bellica portò italiani, sloveni e slavi ad essere torturati, uccisi e gettati, ancora vivi, in quelle cavità carsiche, inghiottitoi di vite diventati una tomba senza nome.
"La memoria è utile a costruire un sistema di valori ed a tramandarlo di generazione in generazione, evitando che si spezzi il nesso della traditio e che i padri non siano più in grado di parlare ai figli" ha affermato il sindaco, Alesio Valente, "indispensabile perché non si disperdano nei meandri dell'oblio. Per questo non verrà mai meno il nostro impegno a sostenere percorsi come quelli avviati: chi non ricorda non vive". Per continuare a ricordare, il Comune di Gravina ha messo a punto un cartellone di manifestazioni rivolte anche ai giovani, con un programma di attività da svolgere anche nelle aule scolastiche di ogni ordine e grado. Si è partiti con il concerto "Armonie dell'orrore" in occasione della "Giornata della memoria" e si prosegue con un altro appuntamento, quello del 14 febbraio, presso le Officine culturali "Peppino Impastato" di Gravina. Un convegno, a cura del "Comitato 10 Febbraio" in collaborazione con la "Società studi fiumani", nel quale appunto, si parlerà del genocidio delle foibe. La rassegna si concluderà il proprio 14 febbraio, sempre alle Officine culturali, con la presentazione del libro, "Il Negazionismo. Storia di una menzogna" di Claudio Vercelli.