
La città
Gravina 2017- 2019, idee e progetti per la città del futuro
Cittadinanza, turismo e cultura sotto la lente del nuovo gruppo associativo
Gravina - domenica 27 dicembre 2015
Mondo politico e associativo in fermento. Se nel 2015 si sono fermati per studiarsi reciprocamente, il 2016 sarà l'anno del dibattito politico, culturale in vista della nuova chiamata alle urne che attende i cittadini per il 2017.
Nei giorni scorsi è nata ufficialmente una nuova associazione politico -culturale denominata Gravina 2017-2019. Un nome che racchiude in se il programma associativo indicando due date importanti: il 2017 anno in cui i cittadini gravinesi saranno chiamati al voto per l'elezione del sindaco e del nuovo consiglio comunale e il 2019 anno in cui Matera sarà capitale europea della cultura.
"Due date simbolo – scrivono gli attivisti del gruppo - perché la vetrina offerta da Matera 2019 è una opportunità più unica che rara per Gravina, è un treno al quale abbiamo l'obbligo di agganciarci per dare risalto e ribalta alle nostre bellezze artistiche, archeologiche, storiche e naturali e per creare le condizioni per un autentico sviluppo turistico".
Tra i fondatori e animatori di questa associazione ci sono Michele Laddaga, Michele Vitucci, Vincenzo Varvara, Fedele Raguso, gli ex consiglieri comunali Luigi Serangelo, Pietro Cappiello, Salvatore Buonamassa, Vito Petrone e Leo Vicino, tanti giovani come il già responsabile giovanile dell'API Francesco Lovere o il consigliere di facoltà di giurisprudenza Erri Nacucchi, l'avvocato Franco Marino e molti altri amici.
"Da semplici amici, interessati al bene della città, aldilà delle colorazioni politiche, vogliamo costruire qualcosa di nuovo – fa sapere Michele Laddaga uno dei fondatori del gruppo - Le enormi ricchezze del nostro territorio, sono lì in attesa che qualcuno le faccia rifulgere, per renderle utili e produttive; vorremmo che, una volta per tutte, i gravinesi si liberino dello stato volontario di minorità intellettuale. Vorremmo poter dimostrare che l'interesse generale debba oltrepassare i particolari e anche compensarli; basta volerlo".
Parola d'ordine: cambiamento.
Una parola troppo abusata negli ultimi anni su cui tuttavia gli attivisti pongono l'accento: "Il vero cambiamento, più che nella giovane età, sta negli atteggiamenti e in un modo innovativo di porsi e operare, mentre ancora oggi assistiamo al solito spettacolo desolante della politica finalizzata ai soliti tatticismi per restare a galla e mai per affrontare e risolvere gli ormai decennali problemi della nostra città. Non crediamo che questo oggi stia accadendo, per questo motivo insieme a tanti amici abbiamo deciso di impegnarci in prima persona".
Impegno che si concretizzerà in azioni e iniziative già dai primissimi mesi del prossimo anno.
Nei giorni scorsi è nata ufficialmente una nuova associazione politico -culturale denominata Gravina 2017-2019. Un nome che racchiude in se il programma associativo indicando due date importanti: il 2017 anno in cui i cittadini gravinesi saranno chiamati al voto per l'elezione del sindaco e del nuovo consiglio comunale e il 2019 anno in cui Matera sarà capitale europea della cultura.
"Due date simbolo – scrivono gli attivisti del gruppo - perché la vetrina offerta da Matera 2019 è una opportunità più unica che rara per Gravina, è un treno al quale abbiamo l'obbligo di agganciarci per dare risalto e ribalta alle nostre bellezze artistiche, archeologiche, storiche e naturali e per creare le condizioni per un autentico sviluppo turistico".
Tra i fondatori e animatori di questa associazione ci sono Michele Laddaga, Michele Vitucci, Vincenzo Varvara, Fedele Raguso, gli ex consiglieri comunali Luigi Serangelo, Pietro Cappiello, Salvatore Buonamassa, Vito Petrone e Leo Vicino, tanti giovani come il già responsabile giovanile dell'API Francesco Lovere o il consigliere di facoltà di giurisprudenza Erri Nacucchi, l'avvocato Franco Marino e molti altri amici.
"Da semplici amici, interessati al bene della città, aldilà delle colorazioni politiche, vogliamo costruire qualcosa di nuovo – fa sapere Michele Laddaga uno dei fondatori del gruppo - Le enormi ricchezze del nostro territorio, sono lì in attesa che qualcuno le faccia rifulgere, per renderle utili e produttive; vorremmo che, una volta per tutte, i gravinesi si liberino dello stato volontario di minorità intellettuale. Vorremmo poter dimostrare che l'interesse generale debba oltrepassare i particolari e anche compensarli; basta volerlo".
Parola d'ordine: cambiamento.
Una parola troppo abusata negli ultimi anni su cui tuttavia gli attivisti pongono l'accento: "Il vero cambiamento, più che nella giovane età, sta negli atteggiamenti e in un modo innovativo di porsi e operare, mentre ancora oggi assistiamo al solito spettacolo desolante della politica finalizzata ai soliti tatticismi per restare a galla e mai per affrontare e risolvere gli ormai decennali problemi della nostra città. Non crediamo che questo oggi stia accadendo, per questo motivo insieme a tanti amici abbiamo deciso di impegnarci in prima persona".
Impegno che si concretizzerà in azioni e iniziative già dai primissimi mesi del prossimo anno.