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La città

Gravina in marcia per la legalità. Valente si appella alla cittadinanza

Critiche dagli amici di Pietro Capone e un appello al Prefetto "Disertare la manifestazione"

Tutto pronto per il corteo della legalità, promosso dal Comune di concerto con la Diocesi e la Prefettura e al quale prenderanno parte gli istituti scolastici gravinesi e anche alcune associazioni coinvolte dall'amministrazione.

Domani, sabato 22 marzo, il raduno dei partecipanti è fissato per le 9.45 in piazza Benedetto XIII, da dove la marcia partirà alle 10 per poi proseguire lungo le strade principali del paese e giungere, a mezzogiorno, in piazza della Repubblica dove avranno luogo gli interventi conclusivi, affidati al primo cittadino, al Prefetto Antonio Nunziante, al vescovo, monsignor Giovanni Ricchiuti e infine, al viceministro all'interno, Filippo Bubbico.
Il sindaco Valente invita la gente a partecipare a quella che è stata definita una "battaglia di civiltà" al fine di "riaffermare i valori della legalità e dell'antiviolenza e contribuire, con la testimonianza personale e l'impegno civile, a costruire il percorso di una comunità che è altro dall'immagine che ne hanno dipinto i signori di morte".
"Un'occasione da non mancare – chiosa Valente – per ribadire che Gravina non abbassa la testa di fronte a chi crede di poter far prevalere le ragioni della violenza su quelle della vita e della pacifica convivenza. Non ci lasceremo scippare il futuro da chi pretende di riscriverlo con l'inchiostro dell'odio e dell'illegalità".

Tanti i consensi e i messaggi di supporto alla manifestazione ma altrettanti sono i pareri contrari all'iniziativa. Tra loro politici che in maniera più o meno ufficiale hanno espresso il proprio disappunto ma anche gruppi di cittadini che hanno giudicato la manifestazione tardiva.

Su tutti, però, si è levata forte la voce di alcuni amici di Pietro Capone, alcune delle persone che nell'ultimo periodo sono state accanto al quarantanovenne brutalmente ucciso due settimane fa a pochi passi da casa. Sono le voci di Sergio Casareale, Nicola D'Ecclessis e Grazia Lagreca che in una nota inviata al Prefetto e poi diffusa per la stampa hanno espresso tutto il loro disappunto verso la manifestazione chiedendo al Prefetto di dissociarsi da "quella che sarebbe la sagra della falsità e dell'ipocrisia più igniominiosa, ma ci aiuti, piuttosto, nel ricordo di un uomo mite, giusto e buono come Pietro Capone, a liberare la Città dalle forze maligne che ne condizionano il progresso e la voglia di riscatto morale prima ancora che economico e sociale".

Nella missiva inviata ad Prefetto Nunziante, i tre firmatari riservano parole di fuoco nei confronti dell'amministrazione rea di non aver speso "alcuna parola ufficiale di sdegno per un omicidio efferato che, per le sue modalità (esecuzione in piena regola), getta nell'inquietudine gli uomini liberi, condizionandoli nel loro agire. Non una giornata di lutto per ricordare la memoria di quest'uomo, né tantomeno un manifesto di cordoglio, ma solo la partecipazione, in privato, con scarpe ginniche e giubbotto sportivo, alla cerimonia funebre".
I tre amici di Capone si dicono "profondamente indignati" per questa manifestazione organizzata dall'amministrazione che, come ricordato e argomentato nella missiva, si è resa oggetto di nomerosi scandali pubblici e privati.
"Eccellenza – concludono i tre con quello che sembra un vero appello rivolto al Prefetto - Gravina certamente ha bisogno di scuotere le coscienze per sensibilizzarle al valore della legalità. Ma non possiamo lasciare che questo compito venga lasciato nelle mani di coloro che hanno molto da interrogare le proprie coscienze, ponendosi essi stessi come artefici di modelli di comportamento che finiscono col negare l'idea di una società fondata sulla legge e sulla giustizia".
Parole pesanti cariche di tristezza di preoccupazione ma anche di ostilità. Parole pesanti come macigni per una comunità che fatica a ritrovarsi.
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