
La città
Gravina vittima dell'egoismo politico dei suoi amministratori
L'associazione Gravina 2017- 20 si scaglia contro la politica locale
Gravina - venerdì 9 febbraio 2018
In questo gioco delle tre carte quanti si occupano della città?
Questa la domanda che il presidente dell'associazione Gravina 17-20, Michele Laddaga rivolge agli esponenti politici gravinesi che stanno decidendo le sorti del paese senza occuparsi del futuro della comunità.
"In tema di gioco, in alcune circostanze, i partiti politici sembrano essere maestri dimenticando che, nello specifico, si gioca sulla testa dei cittadini e non con le proprie tasche" si lamenta Laddaga commentando le vicende politiche delle ultime settimane che hanno portato alla decadenza del consiglio comunale e all'estenuante battaglia politica che sino ad oggi non ha prodotto buoni frutti per Gravina.
Dopo aver ripercorso le tappe delle ultime settimane, Laddaga si chiede come mai nessuno dei protagonisti di questa vicenda ha inteso portare avanti le proprie ragioni per giungere ad una soluzione.
Da una parte il sindaco Valente che ha più volte annunciato il ricorso al Consiglio di Stato senza mai dare seguito alle proprie parole ma aspettando una notifica della sentenza da parte delle opposizioni guidate da Mimmo Romita. Forse perché Valente "in cuor suo, spera di vincere il ricorso presso il Consiglio di Stato per rafforzare la sua leadership all'interno della coalizione mentre, il ritorno alle urne potrebbe vedere la sua coalizione sciogliersi come neve al sole".
Dall'altra lo stesso Romita che dopo aver incassato una sentenza positiva dal Tar, ha fermato i giochi senza avviare i pur scontati passi consequenziali.
"Un ricorso lo si presenta per far valere i propri diritti e poi costa denaro, come mai non si è provveduto a notificare la sentenza alla parte avversa?" Chiede Laddaga invitando l'attuale coordinatore di Forza Italia a notificare la sentenza e a proseguire per la strada imboccata a meno che "la coalizione Romita non è, e non si ritiene pronta, ad affrontare le elezioni, forse per paura di riperderle, oppure affranta dai soliti, meschini, meri giochini interni".
E poi c'è il Movimento cinque stelle che a detta di Laddaga "si intestardisce a rinviare la discussione di un ricorso quando ormai ci si trova dinanzi ad una sentenza di merito e quando sarebbe più opportuno rinunciare" a meno che i grillini nostrani non sperino di "avvalersi della forte spinta elettorale delle elezioni nazionali e verificare, secondo il nuovo corso politico avviato dal nuovo leader Di Maio, un potenziale rafforzamento frutto di coalizioni".
Tutte manovre e stratagemmi che nulla hanno a che fare con l'interesse comune.
"L'unica certezza – conclude Laddaga - è di andare alle urne a maggio 2019, a meno che nel frattempo, non sappiamo quando, il consiglio di stato non ribalti la sentenza, mentre, perché si possa votare a Maggio 2018, è indispensabile che il 24 febbraio il ministero degli Interni inserisca Gravina, nell'elenco dei comuni chiamati al voto nella tornata di maggio".
In coda un invito accorato a tutte le forze politiche: "La coalizione Romita provveda a notificare il ricorso mentre il Movimento cinque stelle ritiri il suo visto che non ha più senso. Valente invece, non insista in una battaglia deleteria per la città; non so quanta possibilità di vittoria ci sia presso il Consiglio di stato, altrimenti non sarebbe più proficuo per lui e la città andare subito al voto e far saltare, cosi, gli eventuali giochi politici o furberie messe in atto anche dai suoi nemici? Che senso ha continuare a dilaniarsi e riversare su una comunità i propri egoismi? Che tristezza sarebbe tenere il comune immobile e mummificato da un anno e mezzo di commissariamento".
Questa la domanda che il presidente dell'associazione Gravina 17-20, Michele Laddaga rivolge agli esponenti politici gravinesi che stanno decidendo le sorti del paese senza occuparsi del futuro della comunità.
"In tema di gioco, in alcune circostanze, i partiti politici sembrano essere maestri dimenticando che, nello specifico, si gioca sulla testa dei cittadini e non con le proprie tasche" si lamenta Laddaga commentando le vicende politiche delle ultime settimane che hanno portato alla decadenza del consiglio comunale e all'estenuante battaglia politica che sino ad oggi non ha prodotto buoni frutti per Gravina.
Dopo aver ripercorso le tappe delle ultime settimane, Laddaga si chiede come mai nessuno dei protagonisti di questa vicenda ha inteso portare avanti le proprie ragioni per giungere ad una soluzione.
Da una parte il sindaco Valente che ha più volte annunciato il ricorso al Consiglio di Stato senza mai dare seguito alle proprie parole ma aspettando una notifica della sentenza da parte delle opposizioni guidate da Mimmo Romita. Forse perché Valente "in cuor suo, spera di vincere il ricorso presso il Consiglio di Stato per rafforzare la sua leadership all'interno della coalizione mentre, il ritorno alle urne potrebbe vedere la sua coalizione sciogliersi come neve al sole".
Dall'altra lo stesso Romita che dopo aver incassato una sentenza positiva dal Tar, ha fermato i giochi senza avviare i pur scontati passi consequenziali.
"Un ricorso lo si presenta per far valere i propri diritti e poi costa denaro, come mai non si è provveduto a notificare la sentenza alla parte avversa?" Chiede Laddaga invitando l'attuale coordinatore di Forza Italia a notificare la sentenza e a proseguire per la strada imboccata a meno che "la coalizione Romita non è, e non si ritiene pronta, ad affrontare le elezioni, forse per paura di riperderle, oppure affranta dai soliti, meschini, meri giochini interni".
E poi c'è il Movimento cinque stelle che a detta di Laddaga "si intestardisce a rinviare la discussione di un ricorso quando ormai ci si trova dinanzi ad una sentenza di merito e quando sarebbe più opportuno rinunciare" a meno che i grillini nostrani non sperino di "avvalersi della forte spinta elettorale delle elezioni nazionali e verificare, secondo il nuovo corso politico avviato dal nuovo leader Di Maio, un potenziale rafforzamento frutto di coalizioni".
Tutte manovre e stratagemmi che nulla hanno a che fare con l'interesse comune.
"L'unica certezza – conclude Laddaga - è di andare alle urne a maggio 2019, a meno che nel frattempo, non sappiamo quando, il consiglio di stato non ribalti la sentenza, mentre, perché si possa votare a Maggio 2018, è indispensabile che il 24 febbraio il ministero degli Interni inserisca Gravina, nell'elenco dei comuni chiamati al voto nella tornata di maggio".
In coda un invito accorato a tutte le forze politiche: "La coalizione Romita provveda a notificare il ricorso mentre il Movimento cinque stelle ritiri il suo visto che non ha più senso. Valente invece, non insista in una battaglia deleteria per la città; non so quanta possibilità di vittoria ci sia presso il Consiglio di stato, altrimenti non sarebbe più proficuo per lui e la città andare subito al voto e far saltare, cosi, gli eventuali giochi politici o furberie messe in atto anche dai suoi nemici? Che senso ha continuare a dilaniarsi e riversare su una comunità i propri egoismi? Che tristezza sarebbe tenere il comune immobile e mummificato da un anno e mezzo di commissariamento".