
Associazioni
Il Caba torna a scrivere a Valente
Una sede per l’associazione e l’utilizzo del pulmino “Mobility Life” le richieste.
Gravina - domenica 15 febbraio 2015
Il Caba Gravina non demorde, e fa sentire ancora più forte la sua voce.
Due nuove richieste sono state inoltrate a Palazzo di città dall'associazione e dal suo presidente Urbano Lazzari, all'attenzione del primo cittadino Alesio Valente, che attualmente ricopre personalmente gli incarichi dell'assessorato ai Servizi Sociali.
Senz'altro non è suonata nuova, alle orecchie del sindaco, l'esortazione del Caba ad avere una sede fissa, a cui si è aggiunta la richiesta di rispettare la destinazione originaria del veicolo "Mobility Life", il trasporto cioè anche di persone con disabilità.
Qualche mese fa il Comitato Abolizione Barriere Architettoniche ha richiesto alla dirigente scolastica del circolo didattico "Savio-Fiore", Amelia Capozzi, di mettere a disposizione per la sede i locali del plesso "Tommaso Fiore" prima alloggio del custode. Richiesta, non casuale, accolta dal consiglio d'istituto, ma che ora attente l'ok dalla casa comunale. Per il prossimo anno scolastico infatti, il Caba ha in programma proprio una serie di progetti scolastici atti alla sensibilizzazione delle nuove generazioni sul tema della disabilità.
Una domanda di chiarimento arriva invece sul veicolo del progetto "Mobility life", il pulmino nove posti dedicato al trasporto di anziani e diversamente abili, affidato lo scorso settembre - e per quattro anni - alla mensa "Perfetta letizia". "Il mezzo è stato consegnato ad altri per svolgere un servizio diverso rispetto a quello di destinazione: trasporto per persone con disabiltà", si legge nella nota in cui si reclama anche la mancanza, da parte dell'allora assessore ai Servizi Sociali Felice Lafabiana, di non aver convocato preventivamente le associazioni del settore per discutere circa l'uso effettivo del mezzo, come da progetto.
"Non un risentimento personale verso padre Mario, attuale affidatario del mezzo", specificano, "ma siamo amareggiati perché, ancora una volta, veniamo messi da parte come se le nostre esigenze fossero meno importanti: siamo invisibili!". E concludono: "C'è sempre bisogno di ricordare che anche noi siamo cittadini, con uguali doveri e gli stessi diritti di tutti!".
Due nuove richieste sono state inoltrate a Palazzo di città dall'associazione e dal suo presidente Urbano Lazzari, all'attenzione del primo cittadino Alesio Valente, che attualmente ricopre personalmente gli incarichi dell'assessorato ai Servizi Sociali.
Senz'altro non è suonata nuova, alle orecchie del sindaco, l'esortazione del Caba ad avere una sede fissa, a cui si è aggiunta la richiesta di rispettare la destinazione originaria del veicolo "Mobility Life", il trasporto cioè anche di persone con disabilità.
Qualche mese fa il Comitato Abolizione Barriere Architettoniche ha richiesto alla dirigente scolastica del circolo didattico "Savio-Fiore", Amelia Capozzi, di mettere a disposizione per la sede i locali del plesso "Tommaso Fiore" prima alloggio del custode. Richiesta, non casuale, accolta dal consiglio d'istituto, ma che ora attente l'ok dalla casa comunale. Per il prossimo anno scolastico infatti, il Caba ha in programma proprio una serie di progetti scolastici atti alla sensibilizzazione delle nuove generazioni sul tema della disabilità.
Una domanda di chiarimento arriva invece sul veicolo del progetto "Mobility life", il pulmino nove posti dedicato al trasporto di anziani e diversamente abili, affidato lo scorso settembre - e per quattro anni - alla mensa "Perfetta letizia". "Il mezzo è stato consegnato ad altri per svolgere un servizio diverso rispetto a quello di destinazione: trasporto per persone con disabiltà", si legge nella nota in cui si reclama anche la mancanza, da parte dell'allora assessore ai Servizi Sociali Felice Lafabiana, di non aver convocato preventivamente le associazioni del settore per discutere circa l'uso effettivo del mezzo, come da progetto.
"Non un risentimento personale verso padre Mario, attuale affidatario del mezzo", specificano, "ma siamo amareggiati perché, ancora una volta, veniamo messi da parte come se le nostre esigenze fossero meno importanti: siamo invisibili!". E concludono: "C'è sempre bisogno di ricordare che anche noi siamo cittadini, con uguali doveri e gli stessi diritti di tutti!".