
Scuola e Università
Il Liceo Classico "Tarantino" sposa la Giornata Mondiale della Lingua Greca
Celebra una lingua erroneamente considerata "morta"
Gravina - lunedì 19 febbraio 2018
10.43 Comunicato Stampa
In un mondo cosmopolita, dove le barriere territoriali sono state abbattute dalla volontà individuale e collettiva di sentirsi cittadini della terra, la conoscenza delle lingue straniere garantisce all'individuo un approccio consapevole alla società.
Dunque, a che serve studiare una lingua "morta " come il greco? Questo l'appunto che viene rivolto ad un indirizzo di studi considerato sempre più anacronistico, l'assillo che tormenta i giovani classicisti dopo l'ennesima traduzione " incomprensibile ". Eppure "è al greco che torniamo quando siamo stanchi della vaghezza, della confusione e della nostra epoca" (Virginia Woolf, "Non sapere il greco" ). È proprio in questa lingua -erroneamente definita morta- che non leggiamo soltanto gli antichi, ma scopriamo noi stessi, ci ritroviamo vivi e consapevoli, testimoni della perfezione di una cultura mai lontana dal presente.
Con questa certezza il Governo greco ha istituito la Giornata Mondiale della Lingua Greca, fissata al 9 febbraio, al fine di inserire la lingua greca nel Patrimonio immateriale dell'Umanità Unesco. Anche il Liceo Classico "G. Tarantino" vi ha aderito per promuovere una maggiore sensibilità nei confronti dello spirito ellenico, "vera archè dell'identità europea", come rimarcato dal Dirigente scolastico, prof. Berardo Guglielmi.
Il tema, proposto quest'anno, è stato "la parola", UN SOVRANO POTENTE, CHE, CON UN CORPO PICCOLISSIMO E DEL TUTTO INVISIBILE, SA COMPIERE LE AZIONI PIÙ DIVINE (Gorgia, ENCOMIO DI ELENA,8). Perciò, lo scorso venerdì ogni studente ha portato sul petto la parola greca che lo rappresentasse al meglio, così da potersi confrontare con gli altri. Dalle parole dei ragazzi è emersa una profonda consapevolezza dei loro mezzi, che ha permesso loro non solo di concentrarsi sulla singola parola, ma anche di inserire quest'ultima all'interno di un contesto più ampio, quale quello di una vera e propria agorà greca, e di riflettere su tematiche assolutamente attuali.
Tempo, natura, famiglia, politica, filosofia ed emozioni sono stati i temi protagonisti della giornata, caratterizzata da un rovesciamento di ruoli tra alunni e professori.
I secondi si sono ritrovati ad ascoltare i primi e tutto ciò ha contribuito a creare un clima di confronto festoso, in cui ognuno si è messo sinceramente in gioco.
Ad apertura e chiusura della giornata sono stati proiettati i video, realizzati da alcune classi iscritte al concorso, promosso dall'associazione filoellenica Microkosmos Con un saggio di notevole creatività, gli alunni hanno interpretato due testi di poesia greca contemporanea ( ITACA di K.Kavafis e IL MARE di D. Christianopoulos ): una preziosa opportunità per valorizzare congiuntamente i luoghi della città di Gravina e una lingua melodiosa, che conserva intatta la compostezza antica.
Insomma, non si è trattato di una sterile celebrazione, ma di un'esaltazione di ciò che è perennemente vivo, vitale, fecondo di stimoli. Una partecipazione condivisa, che ha permesso di riconoscere che la vera essenza della cultura classica è quella di ricordare all'uomo la Bellezza, di cui il mondo, soprattutto il nostro mondo, ha assoluto bisogno.
Dunque, a che serve studiare una lingua "morta " come il greco? Questo l'appunto che viene rivolto ad un indirizzo di studi considerato sempre più anacronistico, l'assillo che tormenta i giovani classicisti dopo l'ennesima traduzione " incomprensibile ". Eppure "è al greco che torniamo quando siamo stanchi della vaghezza, della confusione e della nostra epoca" (Virginia Woolf, "Non sapere il greco" ). È proprio in questa lingua -erroneamente definita morta- che non leggiamo soltanto gli antichi, ma scopriamo noi stessi, ci ritroviamo vivi e consapevoli, testimoni della perfezione di una cultura mai lontana dal presente.
Con questa certezza il Governo greco ha istituito la Giornata Mondiale della Lingua Greca, fissata al 9 febbraio, al fine di inserire la lingua greca nel Patrimonio immateriale dell'Umanità Unesco. Anche il Liceo Classico "G. Tarantino" vi ha aderito per promuovere una maggiore sensibilità nei confronti dello spirito ellenico, "vera archè dell'identità europea", come rimarcato dal Dirigente scolastico, prof. Berardo Guglielmi.
Il tema, proposto quest'anno, è stato "la parola", UN SOVRANO POTENTE, CHE, CON UN CORPO PICCOLISSIMO E DEL TUTTO INVISIBILE, SA COMPIERE LE AZIONI PIÙ DIVINE (Gorgia, ENCOMIO DI ELENA,8). Perciò, lo scorso venerdì ogni studente ha portato sul petto la parola greca che lo rappresentasse al meglio, così da potersi confrontare con gli altri. Dalle parole dei ragazzi è emersa una profonda consapevolezza dei loro mezzi, che ha permesso loro non solo di concentrarsi sulla singola parola, ma anche di inserire quest'ultima all'interno di un contesto più ampio, quale quello di una vera e propria agorà greca, e di riflettere su tematiche assolutamente attuali.
Tempo, natura, famiglia, politica, filosofia ed emozioni sono stati i temi protagonisti della giornata, caratterizzata da un rovesciamento di ruoli tra alunni e professori.
I secondi si sono ritrovati ad ascoltare i primi e tutto ciò ha contribuito a creare un clima di confronto festoso, in cui ognuno si è messo sinceramente in gioco.
Ad apertura e chiusura della giornata sono stati proiettati i video, realizzati da alcune classi iscritte al concorso, promosso dall'associazione filoellenica Microkosmos Con un saggio di notevole creatività, gli alunni hanno interpretato due testi di poesia greca contemporanea ( ITACA di K.Kavafis e IL MARE di D. Christianopoulos ): una preziosa opportunità per valorizzare congiuntamente i luoghi della città di Gravina e una lingua melodiosa, che conserva intatta la compostezza antica.
Insomma, non si è trattato di una sterile celebrazione, ma di un'esaltazione di ciò che è perennemente vivo, vitale, fecondo di stimoli. Una partecipazione condivisa, che ha permesso di riconoscere che la vera essenza della cultura classica è quella di ricordare all'uomo la Bellezza, di cui il mondo, soprattutto il nostro mondo, ha assoluto bisogno.