
Eventi
Il teatro dell’assurdo al Vida
In scena “In due nel deserto”
Gravina - lunedì 16 dicembre 2013
17.00
Un intrecciarsi di vicende in un mondo a volte fantasioso e grottesco, ricco di considerazioni, litigi e dichiarazioni di amicizia, disquisizioni sul tempo, sul denaro, sulla poesia e tanto altro ancora, la messa in scena in concorso nell'edizione 2013 della rassegna "Amattori insieme Premio Pippo Schinco – Vito D'Agostino" dello spettacolo "In due nel deserto - Aspettando Godò con l'accento sulla "O"" della Compagnia del Mulino.
Il lavoro, tutto al femminile, con la regia di Ninni Matera ha visto esibirsi sul palcoscenico del teatro Vida nel weekend del 14 e 15 dicembre, le attrici Alessia Matera, Sara Leuzzi, Anna Quero, Federica Malerba e Daniela Frisullo della compagnia di Valenzano, nata nel 2003 per iniziativa del regista barese Ninni Matera; compagnia che oltre all'impegno teatrale, dal 2010 ha intrapreso anche attività editoriale rilevando la proprietà del mensile "Osservatorio delle Arti" e fondando la collana letteraria "Edizioni della Compagnia del Mulino".
La storia narra di una coppia di strani vagabondi in un deserto, Estro e Vlad, che si incontrano in un luogo perché convocati da un debitore comune. Mentre attendono si imbattono dapprima in Spav, uno spaventapasseri terrorizzato da un energumeno di nome Bombo, poi essi stessi incontrano l'omaccione che terrorizza tutti quanti con la minaccia di un cannone che tiene ben celato. Una sola persona riesce a spaventarlo: una ragazza che, ricordandogli i suoi obblighi familiari e genitoriali vorrebbe da lui un risarcimento. I personaggi sono assolutamente inventati… che ci fa, infatti, uno spaventapasseri in un deserto?
Canzoncine, sonate con il kazoo - strumento musicale che fa parte della categoria dei membranofoni - e balletti interrompono l'azione scenica per sottolineare i passaggi da un quadro all'altro (dodici in tutto). Le attrici, dalla spiccata mimica e dalla chiara dialettica oltre che dotate di memoria ineccepibile, hanno più volte coinvolto il pubblico riuscendo a dare vita a momenti di grasse risate grazie al crescendo emozionale creato nei differenti quadri. A fine spettacolo, nessuna morale, nessuna spiegazione ma soltanto tanti punti interrogativi.
Il regista Ninni Matera, intervistato subito dopo lo spettacolo, racconta di aver pubblicato a puntate su un giornale i dodici quadri così come gli venivano in mente. Giunto all'ultimo quadro, ha pensato che sarebbe stato molto carino ed originale portare sul palcoscenico l'intera sua opera, ideata mentre rifletteva sulla possibilità di portare sul palco l'originale beckettiano, ed è così che è nato lo spettacolo "In due nel deserto - Aspettando Godò con l'accento sulla "O"", un Godò che nulla ha a che vedere con l'originale beckettiano se non per l'ispirazione registica con cui Ninni Matera ha voluto mettere a nudo il vuoto esistenziale con cui viviamo oggigiorno a causa della tecnologia e dei social network, che attraverso il mondo virtuale, creano un deserto di rapporti umani nella vita reale. Il deserto, che, molto spesso, l'uomo, con il suo egoismo, riesce a crearsi intorno.
Ufficio stampa: Dr.ssa Emanuela Grassi
Il lavoro, tutto al femminile, con la regia di Ninni Matera ha visto esibirsi sul palcoscenico del teatro Vida nel weekend del 14 e 15 dicembre, le attrici Alessia Matera, Sara Leuzzi, Anna Quero, Federica Malerba e Daniela Frisullo della compagnia di Valenzano, nata nel 2003 per iniziativa del regista barese Ninni Matera; compagnia che oltre all'impegno teatrale, dal 2010 ha intrapreso anche attività editoriale rilevando la proprietà del mensile "Osservatorio delle Arti" e fondando la collana letteraria "Edizioni della Compagnia del Mulino".
La storia narra di una coppia di strani vagabondi in un deserto, Estro e Vlad, che si incontrano in un luogo perché convocati da un debitore comune. Mentre attendono si imbattono dapprima in Spav, uno spaventapasseri terrorizzato da un energumeno di nome Bombo, poi essi stessi incontrano l'omaccione che terrorizza tutti quanti con la minaccia di un cannone che tiene ben celato. Una sola persona riesce a spaventarlo: una ragazza che, ricordandogli i suoi obblighi familiari e genitoriali vorrebbe da lui un risarcimento. I personaggi sono assolutamente inventati… che ci fa, infatti, uno spaventapasseri in un deserto?
Canzoncine, sonate con il kazoo - strumento musicale che fa parte della categoria dei membranofoni - e balletti interrompono l'azione scenica per sottolineare i passaggi da un quadro all'altro (dodici in tutto). Le attrici, dalla spiccata mimica e dalla chiara dialettica oltre che dotate di memoria ineccepibile, hanno più volte coinvolto il pubblico riuscendo a dare vita a momenti di grasse risate grazie al crescendo emozionale creato nei differenti quadri. A fine spettacolo, nessuna morale, nessuna spiegazione ma soltanto tanti punti interrogativi.
Il regista Ninni Matera, intervistato subito dopo lo spettacolo, racconta di aver pubblicato a puntate su un giornale i dodici quadri così come gli venivano in mente. Giunto all'ultimo quadro, ha pensato che sarebbe stato molto carino ed originale portare sul palcoscenico l'intera sua opera, ideata mentre rifletteva sulla possibilità di portare sul palco l'originale beckettiano, ed è così che è nato lo spettacolo "In due nel deserto - Aspettando Godò con l'accento sulla "O"", un Godò che nulla ha a che vedere con l'originale beckettiano se non per l'ispirazione registica con cui Ninni Matera ha voluto mettere a nudo il vuoto esistenziale con cui viviamo oggigiorno a causa della tecnologia e dei social network, che attraverso il mondo virtuale, creano un deserto di rapporti umani nella vita reale. Il deserto, che, molto spesso, l'uomo, con il suo egoismo, riesce a crearsi intorno.
Ufficio stampa: Dr.ssa Emanuela Grassi