
Eventi
In…Vestiti d’Arte – II edizione
Mostra di costumi angioini
lunedì 16 dicembre 2013
20.14
Chiostro Chiesa di San Sebastiano, interno (secondo piano) dal 15 dicembre all'11 gennaio 2014
L'esposizione nasce
dalla passione
del Centro Studi Nundinae per la Rievocazione Storica,
da undici anni alla giuda del Raduno Internazionale dei Cortei Storici Medievali
da un sodalizio
fra Nundinae e la Città di Gravina , e
da un sogno
quello di proseguire l'iter sine fine…
I costumi Nundinae traggono ispirazione dalle iconografie del tempo, di maestri come Giotto, Lorenzetti e Simone Martini. L'abito quotidiano medievale è raramente rappresentato dall'iconografia e ancora meno considerato nelle fonti documentarie:
l'abito degno di nota, quello che dava sostanza alle doti, che attraeva l'interessa delle leggi suntuarie e dei legislatori era quello della festa, perché costoso, accurato, suscitatore di sguardi ammirati e magari inadeguato alla condizione sociale di chi lo indossava che, attraverso la loro descrizione, l'aspetto di personaggi - reali o immaginari- forniscono notizie sugli usi e consuetudini riguardanti l'abbigliamento.
Un intero guardaroba è stato realizzato per nobiltà e popolo, militi e ordini monastici, un impegno notevole che ha implicato studio e reperimento di materiale d'epoca, scelta di tessuti preziosi, di finiture pregevoli che vanno dalle bordure, ai pizzi, dai lini alle sete, dai copricapo agli accessori, e pur nel rispetto dei modelli è stato lasciato spazio anche agli interventi personali della sartoria in modo da ottenere l'individualità del singolo abito. Interamente realizzati a Gravina, i costumi Nundinae , sono testimonianza di reinterpretazione della ricerca storica e iconografica riguardante l'abbigliamento angioino.
In…vestiti d'Arte
Cenni di Storia della moda medievale
Desiderando rievocare un certo periodo storico con la massima cura, noi Rievocatori ci troviamo spesso di fronte all'annosa questione della moda: come vestivano gli uomini e le donne di un determinato secolo? Quali erano le fogge degli abiti e quali i tessuti venivano impiegati per la confezione? Che tipo di tinture si usavano e quali i colori più in voga? C'erano particolari decorazioni o modi di arricchire un capo d'abbigliamento?
Queste sono solo alcune delle domande che ci poniamo tutte le volte che dobbiamo ricostruire un abito di un determinato personaggio, tenendo conto dell'inquadramento temporale, del ceto sociale, dell'etnia di appartenenza e del mestiere. Poiché il mondo della storia della moda è vasto e articolato, con svariati utilizzi di "tecnicismi", noi del Centro Studi e Ricerca "Nundinae", abbiamo pensato per l'occasione, di realizzare un piccolo vademecum ad uso dei visitatori.
Dietro questo lavoro – che non ha velleità di nessun genere e non contiene nessuna verità assoluta – ci sono anni di notevole impegno che ha implicato studio e reperimento di materiale d'epoca, scelta di tessuti preziosi, di finiture pregevoli che vanno dalle bordure, ai pizzi, dai lini alle sete, dai copricapo agli accessori, e pur nel rispetto dei modelli è stato lasciato spazio anche agli interventi personali della sartoria in modo da ottenere l'individualità del singolo abito.
Interamente realizzati a Gravina, i costumi Nundinae , sono testimonianza di reinterpretazione della ricerca storica e iconografica riguardante l'abbigliamento angioino.
La forma da noi scelta è quella di "far parlare il costume", accompagnato da una breve spiegazione oltre ad alcune brevi notizie del mondo medievale.
Le informazioni sono tratte da pubblicazioni specializzate, che troverete nella bibliografia.
Buona visita!
Centro Studi e Ricerca "Nundinae"
- I costumi in esposizione sono patrimonio del Centro Studi e Ricerca Nundinae di Gravina, la loro realizzazione è stata effettuata nella sartoria di Laiso Cristina.
- Un ringraziamento a: Pasquina Savino per le preziose informazioni sulla ricostruzione dei costumi
- Ringraziamo coloro che si sono prestati nella fase di preparazione e allestimento e, per aver messo a disposizione il proprio tempo per tutta la durata dell'esposizione:
- Scenotecnica: Rino Bernardi per "Bernardi collezione casa", Ninuccio Iurino per "Tappezzeria Iurino", Giovanni Panzarini, Stefano Mastrodonato
- Staff: Pia Bonamassa, Rosa Buonafortuna, Margherita Calculli, Mino Cignola, Pia Colavito, Pietro Gasparre, Paolo Giannelli,Francesco Laterza, Annamaria Masciandaro, Carlo Vulpio, Linda Zernone
L'esposizione nasce
dalla passione
del Centro Studi Nundinae per la Rievocazione Storica,
da undici anni alla giuda del Raduno Internazionale dei Cortei Storici Medievali
da un sodalizio
fra Nundinae e la Città di Gravina , e
da un sogno
quello di proseguire l'iter sine fine…
I costumi Nundinae traggono ispirazione dalle iconografie del tempo, di maestri come Giotto, Lorenzetti e Simone Martini. L'abito quotidiano medievale è raramente rappresentato dall'iconografia e ancora meno considerato nelle fonti documentarie:
l'abito degno di nota, quello che dava sostanza alle doti, che attraeva l'interessa delle leggi suntuarie e dei legislatori era quello della festa, perché costoso, accurato, suscitatore di sguardi ammirati e magari inadeguato alla condizione sociale di chi lo indossava che, attraverso la loro descrizione, l'aspetto di personaggi - reali o immaginari- forniscono notizie sugli usi e consuetudini riguardanti l'abbigliamento.
Un intero guardaroba è stato realizzato per nobiltà e popolo, militi e ordini monastici, un impegno notevole che ha implicato studio e reperimento di materiale d'epoca, scelta di tessuti preziosi, di finiture pregevoli che vanno dalle bordure, ai pizzi, dai lini alle sete, dai copricapo agli accessori, e pur nel rispetto dei modelli è stato lasciato spazio anche agli interventi personali della sartoria in modo da ottenere l'individualità del singolo abito. Interamente realizzati a Gravina, i costumi Nundinae , sono testimonianza di reinterpretazione della ricerca storica e iconografica riguardante l'abbigliamento angioino.
In…vestiti d'Arte
Cenni di Storia della moda medievale
Desiderando rievocare un certo periodo storico con la massima cura, noi Rievocatori ci troviamo spesso di fronte all'annosa questione della moda: come vestivano gli uomini e le donne di un determinato secolo? Quali erano le fogge degli abiti e quali i tessuti venivano impiegati per la confezione? Che tipo di tinture si usavano e quali i colori più in voga? C'erano particolari decorazioni o modi di arricchire un capo d'abbigliamento?
Queste sono solo alcune delle domande che ci poniamo tutte le volte che dobbiamo ricostruire un abito di un determinato personaggio, tenendo conto dell'inquadramento temporale, del ceto sociale, dell'etnia di appartenenza e del mestiere. Poiché il mondo della storia della moda è vasto e articolato, con svariati utilizzi di "tecnicismi", noi del Centro Studi e Ricerca "Nundinae", abbiamo pensato per l'occasione, di realizzare un piccolo vademecum ad uso dei visitatori.
Dietro questo lavoro – che non ha velleità di nessun genere e non contiene nessuna verità assoluta – ci sono anni di notevole impegno che ha implicato studio e reperimento di materiale d'epoca, scelta di tessuti preziosi, di finiture pregevoli che vanno dalle bordure, ai pizzi, dai lini alle sete, dai copricapo agli accessori, e pur nel rispetto dei modelli è stato lasciato spazio anche agli interventi personali della sartoria in modo da ottenere l'individualità del singolo abito.
Interamente realizzati a Gravina, i costumi Nundinae , sono testimonianza di reinterpretazione della ricerca storica e iconografica riguardante l'abbigliamento angioino.
La forma da noi scelta è quella di "far parlare il costume", accompagnato da una breve spiegazione oltre ad alcune brevi notizie del mondo medievale.
Le informazioni sono tratte da pubblicazioni specializzate, che troverete nella bibliografia.
Buona visita!
Centro Studi e Ricerca "Nundinae"
- I costumi in esposizione sono patrimonio del Centro Studi e Ricerca Nundinae di Gravina, la loro realizzazione è stata effettuata nella sartoria di Laiso Cristina.
- Un ringraziamento a: Pasquina Savino per le preziose informazioni sulla ricostruzione dei costumi
- Ringraziamo coloro che si sono prestati nella fase di preparazione e allestimento e, per aver messo a disposizione il proprio tempo per tutta la durata dell'esposizione:
- Scenotecnica: Rino Bernardi per "Bernardi collezione casa", Ninuccio Iurino per "Tappezzeria Iurino", Giovanni Panzarini, Stefano Mastrodonato
- Staff: Pia Bonamassa, Rosa Buonafortuna, Margherita Calculli, Mino Cignola, Pia Colavito, Pietro Gasparre, Paolo Giannelli,Francesco Laterza, Annamaria Masciandaro, Carlo Vulpio, Linda Zernone