
Eventi
Un monumento per ricordare il barone Santomasi
Giglio: "Adesso tocca a noi"
Gravina - martedì 1 ottobre 2013
16.30
E' stato inaugurato lunedì pomeriggio nell'ambito delle iniziative in calendario per la festa patronale di San Michele, un monumento in onore di Ettore Pomarici Santomasi.
Il larghetto in via Museo, antistante la residenza della famiglia Pomarici Santomasi, a pochi passi dal grande portone in legno dove visse il barone, ospiterà un mezzo busto a lui dedicato. Una copia fedele del quadro che campeggia all'ingresso dell'appartamento di famiglia che, ancora oggi, si può visitare presso la fondazione a lui dedicata.
La scultura è stata presentata al pubblico dopo il corteo di chiusura della festa patronale, al quale hanno preso parte il sindaco Alesio Valente con il consigliere provinciale Mimmo Romita, accompagnati dai membri del comitato San Michele insieme ad una delegazione di scout e ai cittadini che hanno voluto rendere omaggio all'illustre politico gravinese.
Agostino Giglio, presidente della Fondazione Pomarici Santomasi, che ha fortemente voluto questo evento ha parlato della vita e della cultura di un uomo che ha realizzato "il sogno di una vita e la vita di un sogno". Nel suo intervento Giglio ha spiegato l'immensa opera del barone Santomasi che in punto di morte ha donato tutti i suoi averi alla città di Gravina: "Ha avuto un grande sogno, quello di fare grande la sua città pensando agli ultimi di questa sua terra perchè elevassero il proprio spirito di conoscenza e migliorassero la propria esistenza" ha spiegato Giglio prima di concludere con un invito rivolto tanto ai cittadini quanto alle autorità presenti: "Lui ha fatto tante opere, adesso tocca a noi".
Non resta che accogliere la sua cospicua eredità culturale, ma sopratutto il suo esempio, e farne buon uso.
Il larghetto in via Museo, antistante la residenza della famiglia Pomarici Santomasi, a pochi passi dal grande portone in legno dove visse il barone, ospiterà un mezzo busto a lui dedicato. Una copia fedele del quadro che campeggia all'ingresso dell'appartamento di famiglia che, ancora oggi, si può visitare presso la fondazione a lui dedicata.
La scultura è stata presentata al pubblico dopo il corteo di chiusura della festa patronale, al quale hanno preso parte il sindaco Alesio Valente con il consigliere provinciale Mimmo Romita, accompagnati dai membri del comitato San Michele insieme ad una delegazione di scout e ai cittadini che hanno voluto rendere omaggio all'illustre politico gravinese.
Agostino Giglio, presidente della Fondazione Pomarici Santomasi, che ha fortemente voluto questo evento ha parlato della vita e della cultura di un uomo che ha realizzato "il sogno di una vita e la vita di un sogno". Nel suo intervento Giglio ha spiegato l'immensa opera del barone Santomasi che in punto di morte ha donato tutti i suoi averi alla città di Gravina: "Ha avuto un grande sogno, quello di fare grande la sua città pensando agli ultimi di questa sua terra perchè elevassero il proprio spirito di conoscenza e migliorassero la propria esistenza" ha spiegato Giglio prima di concludere con un invito rivolto tanto ai cittadini quanto alle autorità presenti: "Lui ha fatto tante opere, adesso tocca a noi".
Non resta che accogliere la sua cospicua eredità culturale, ma sopratutto il suo esempio, e farne buon uso.