
La città
Istituire il registro per le unioni civili, i Cinque Stelle incalzano palazzo di città
La richiesta protocollata dagli attivisti per chiedere dignità e rispetto per tutti i cittadini
Gravina - mercoledì 16 settembre 2015
11.42
Adottare un registro per le unioni civili.
Questa la richiesta avanzata dal Movimento Cinque stelle di Gravina al Comune, per chiedere all'Amministrazione Comunale "di istituire istituisca, nell'ambito della propria autonomia e potestà amministrativa, il "Registro delle Unioni Civili" garantendo la tutela della piena dignità dell'unione civile e promuovendone il pubblico rispetto. Impegna, inoltre, il Comune di Gravina in Puglia ad adottare tutte le iniziative per stimolare il recepimento nella legislazione statale delle unioni civili al fine di garantire i principi di libertà individuale ed assicurare in ogni circostanza la parità di condizione dei cittadini".
Una decisione tesa a tutelare la dignità di ciascuno superando i facili pregiudizi.
E in tal senso sono tanti i Comuni italiani che nell'ambito delle proprie competenze e nel rispetto dei limiti di legge, hanno accolto e fatto propri i principi di uguaglianza con l'adozione di un Regolamento che disciplina le unioni civili.
"All'estensione dei diritti riconosciuti ai contraenti le unioni civili, corrisponde una parallela regolamentazione dei loro doveri e oneri – ricordano i Cinque stelle - Ciò potrà garantire la necessaria tutela, l'accesso a tutti i procedimenti, benefici e opportunità amministrative di varia natura, alle medesime condizioni riconosciute dall'ordinamento alle coppie sposate e assimilate, per quanto compatibile con le norme. L'unione civile non reca alcun pregiudizio alle famiglie fondate sul matrimonio, ma paradossalmente si rivela una scelta tanto innovativa quanto conservatrice che rafforza l'istituto matrimoniale, come strumento in grado di promuovere l'uguaglianza e la valorizzazione della persona, come è stato in passato quando si è affermata la libertà di scelta del coniuge, la parità tra i coniugi o quando è stato eliminato il divieto di celebrare matrimoni interrazziali".
Del resto come ribadiscono dal Movimento: "È nei princìpi della Costituzione l'affermazione dell'uguaglianza e la pari dignità delle persone, il divieto di discriminazione, la promozione e la tutela dei diritti fondamentali della persona in tutte le formazioni sociali in cui svolge la sua personalità. L'estensione delle categorie di soggetti legittimati a contrarre le unioni civili, possibili anche tra coppie omosessuali, l'affermazione della pari dignità e rilevanza giuridica di tali unioni, il riconoscimento delle forme di convivenza basate su esigenze solidaristiche rappresentano del resto espressioni significative non soltanto del pluralismo su cui si basa necessariamente ogni Stato di diritto, ma anche e soprattutto del principio personalistico che ispira la nostra Costituzione".
A questo punto la parola passa al Municipio per la decisione finale, ovvero riconoscere o meno le unioni civili.
Questa la richiesta avanzata dal Movimento Cinque stelle di Gravina al Comune, per chiedere all'Amministrazione Comunale "di istituire istituisca, nell'ambito della propria autonomia e potestà amministrativa, il "Registro delle Unioni Civili" garantendo la tutela della piena dignità dell'unione civile e promuovendone il pubblico rispetto. Impegna, inoltre, il Comune di Gravina in Puglia ad adottare tutte le iniziative per stimolare il recepimento nella legislazione statale delle unioni civili al fine di garantire i principi di libertà individuale ed assicurare in ogni circostanza la parità di condizione dei cittadini".
Una decisione tesa a tutelare la dignità di ciascuno superando i facili pregiudizi.
E in tal senso sono tanti i Comuni italiani che nell'ambito delle proprie competenze e nel rispetto dei limiti di legge, hanno accolto e fatto propri i principi di uguaglianza con l'adozione di un Regolamento che disciplina le unioni civili.
"All'estensione dei diritti riconosciuti ai contraenti le unioni civili, corrisponde una parallela regolamentazione dei loro doveri e oneri – ricordano i Cinque stelle - Ciò potrà garantire la necessaria tutela, l'accesso a tutti i procedimenti, benefici e opportunità amministrative di varia natura, alle medesime condizioni riconosciute dall'ordinamento alle coppie sposate e assimilate, per quanto compatibile con le norme. L'unione civile non reca alcun pregiudizio alle famiglie fondate sul matrimonio, ma paradossalmente si rivela una scelta tanto innovativa quanto conservatrice che rafforza l'istituto matrimoniale, come strumento in grado di promuovere l'uguaglianza e la valorizzazione della persona, come è stato in passato quando si è affermata la libertà di scelta del coniuge, la parità tra i coniugi o quando è stato eliminato il divieto di celebrare matrimoni interrazziali".
Del resto come ribadiscono dal Movimento: "È nei princìpi della Costituzione l'affermazione dell'uguaglianza e la pari dignità delle persone, il divieto di discriminazione, la promozione e la tutela dei diritti fondamentali della persona in tutte le formazioni sociali in cui svolge la sua personalità. L'estensione delle categorie di soggetti legittimati a contrarre le unioni civili, possibili anche tra coppie omosessuali, l'affermazione della pari dignità e rilevanza giuridica di tali unioni, il riconoscimento delle forme di convivenza basate su esigenze solidaristiche rappresentano del resto espressioni significative non soltanto del pluralismo su cui si basa necessariamente ogni Stato di diritto, ma anche e soprattutto del principio personalistico che ispira la nostra Costituzione".
A questo punto la parola passa al Municipio per la decisione finale, ovvero riconoscere o meno le unioni civili.