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presentazione libro "Jupiter IRBM"
Eventi

“Jupiter IRBM”: un libro di racconti tra le atmosfere del passato

Un insieme di vicende narrate e intrise di ricordi, stati emotivi, tributi, che parlano di umanità.

L'arte di raccontare assomiglia a un viaggio che consente di attraversare i luoghi, gli anni, gli eventi. Il libro "Jupiter IRBM" di Beppe Stallone rievoca fatti e sensazioni di epoche lontane, che però non sembrano così distanti.

L'autore dialoga con la docente di Pedagogia interculturale e di Didattica e Metodologie innovative all'Università di Reggio Calabria, Laura Marchetti, durante la presentazione del testo presso l'aula della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi a Gravina in Puglia. Presente anche il vice presidente della Fondazione, Nicola Cornacchia.
Il libro è un insieme di racconti che favoriscono interessanti riflessioni, per esempio quella sulla guerra vista attraverso gli occhi di un bambino di quegli anni. Il bambino può essere visto come una metafora in un testo che presenta altri interessanti personaggi, come le forti figure femminili accennate nel corso dell'incontro.
Tra le vicende narrate, una è collegata a quanto accaduto in Ungheria nel '56, in cui i fatti storici sembrano intrecciati a quelli personali. Poi alcuni fatti di cronaca hanno fornito spunti per altri racconti, tipo le storie di "Ada e i suoi bambini" o quella narrata nel racconto "U' bliz", la vicenda di un pentito e della sua famiglia. Si elencano anche due omaggi a San Nicola e alla Madonna della Madia.

Beppe Stallone, nel parlare del libro, sottolinea: "Jupiter IRBM è innanzitutto il racconto che dà il titolo alla raccolta di racconti, che sono in tutto dodici. Jupiter IRBM è un acronimo di questi missili che furono piazzati effettivamente nei primi anni '60 anche qui, in una postazione a Gravina, nei pressi del Bosco Difesa Grande. Ci furono altre otto postazioni in Puglia e un'altra a Matera, in Basilicata. In tutto dieci. Questi missili fungevano un po' da deterrente, rivolti verso l'Unione Sovietica." Poi ha aggiunto a proposito della storia: "Ovviamente è romanzata, perché poi la storia è vista dagli occhi di un bambino di dieci anni di Gravina, che si ritrova così improvvisamente nel suo bosco, nella sua terra, questi mostri. E poi tutta una storia che non anticipo, che intercorre tra lui e uno dei soldati che fa parte di questa base."


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