
Scuola e Università
L’importanza dell’educazione alimentare
Il divertimento vien mangiando. Il progetto pensato per i bambini disabili
Gravina - sabato 16 giugno 2012
16.00
Come rendere i bambini disabili più autonomi e attenti a ciò che mangiano, introducendoli alla "cultura della buona e sana cucina"?
La dott.ssa Paternoster Maria Stefania, biologa nutrizionista in collaborazione con l'associazione Upendi, nelle persone del presidente dott. Mario Iacovelli e della dott.ssa Caterina Valerio, entrambi educatori professionali, hanno elaborato il progetto "Il divertimento vien mangiando".
E i risultati si sono visti tutti.
Tre mesi di incontri con gli studenti disabili di ben 9 istituti scolastici gravinesi, tra scuole elementari e medie, per aiutare i ragazzi ad approcciarsi all'alimentazione in un modo diverso e aiutandoli a distinguere i gusti genuini e dai gusti svantaggi dei "fast food".
La festa conclusiva, svoltasi giovedì 7 giugno presso la scuola elementare San Giovanni Bosco, ha coinvolto anche i genitori che hanno accompagnato i figli portando con sé alimenti preparati personalmente, all'insegna della buona tavola che parte proprio dalla famiglia.
Un plauso agli esperti per gli obiettivi raggiunti, è stato rivolto dalla dirigente dell'istituto "San Giovanni bosco" prof.ssa Lucia Pallucca e dagli insegnanti di sostegno degli alunni partecipanti, questa volta spettatori del progetto.
"La soddisfazione più grande è avere notato nei ragazzi il piacere di gustare con semplicità il pane con il pomodoro e la frutta proposti in alcuni incontri. La via di comunicazione è giusta. Si spera prossimamente nella partecipazione più congrua dei genitori", ha commentato la dott.ssa Paternoster.
"Obiettivo del progetto era riuscire a trasferire il concetto della "corretta alimentazione" mettendo al centro dell'attenzione il bambino come persona con le sue risorse e i suoi limiti. Siamo soddisfatti del lavoro svolto e della risposta che giorno dopo giorno abbiamo ricevuto dai bambini, le conquiste sono state quotidiane. I bambini hanno potuto sperimentare il gusto, inseriti nel contesto gruppale dove i compagni fungevano da stimolo. ", hanno aggiunto il dott. Mario Iacovelli e la dott.ssa Caterina Valerio.
La volontà è quella di riproporre il progetto il prossimo anno e magari allargandolo alla partecipazione di tutti gli altri studenti.
Questa la speranza dei tre esperti.
La dott.ssa Paternoster Maria Stefania, biologa nutrizionista in collaborazione con l'associazione Upendi, nelle persone del presidente dott. Mario Iacovelli e della dott.ssa Caterina Valerio, entrambi educatori professionali, hanno elaborato il progetto "Il divertimento vien mangiando".
E i risultati si sono visti tutti.
Tre mesi di incontri con gli studenti disabili di ben 9 istituti scolastici gravinesi, tra scuole elementari e medie, per aiutare i ragazzi ad approcciarsi all'alimentazione in un modo diverso e aiutandoli a distinguere i gusti genuini e dai gusti svantaggi dei "fast food".
La festa conclusiva, svoltasi giovedì 7 giugno presso la scuola elementare San Giovanni Bosco, ha coinvolto anche i genitori che hanno accompagnato i figli portando con sé alimenti preparati personalmente, all'insegna della buona tavola che parte proprio dalla famiglia.
Un plauso agli esperti per gli obiettivi raggiunti, è stato rivolto dalla dirigente dell'istituto "San Giovanni bosco" prof.ssa Lucia Pallucca e dagli insegnanti di sostegno degli alunni partecipanti, questa volta spettatori del progetto.
"La soddisfazione più grande è avere notato nei ragazzi il piacere di gustare con semplicità il pane con il pomodoro e la frutta proposti in alcuni incontri. La via di comunicazione è giusta. Si spera prossimamente nella partecipazione più congrua dei genitori", ha commentato la dott.ssa Paternoster.
"Obiettivo del progetto era riuscire a trasferire il concetto della "corretta alimentazione" mettendo al centro dell'attenzione il bambino come persona con le sue risorse e i suoi limiti. Siamo soddisfatti del lavoro svolto e della risposta che giorno dopo giorno abbiamo ricevuto dai bambini, le conquiste sono state quotidiane. I bambini hanno potuto sperimentare il gusto, inseriti nel contesto gruppale dove i compagni fungevano da stimolo. ", hanno aggiunto il dott. Mario Iacovelli e la dott.ssa Caterina Valerio.
La volontà è quella di riproporre il progetto il prossimo anno e magari allargandolo alla partecipazione di tutti gli altri studenti.
Questa la speranza dei tre esperti.