progetto alimentare disabili
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Scuola e Università

L’importanza dell’educazione alimentare

Il divertimento vien mangiando. Il progetto pensato per i bambini disabili

Come rendere i bambini disabili più autonomi e attenti a ciò che mangiano, introducendoli alla "cultura della buona e sana cucina"?

La dott.ssa Paternoster Maria Stefania, biologa nutrizionista in collaborazione con l'associazione Upendi, nelle persone del presidente dott. Mario Iacovelli e della dott.ssa Caterina Valerio, entrambi educatori professionali, hanno elaborato il progetto "Il divertimento vien mangiando".
E i risultati si sono visti tutti.

Tre mesi di incontri con gli studenti disabili di ben 9 istituti scolastici gravinesi, tra scuole elementari e medie, per aiutare i ragazzi ad approcciarsi all'alimentazione in un modo diverso e aiutandoli a distinguere i gusti genuini e dai gusti svantaggi dei "fast food".

La festa conclusiva, svoltasi giovedì 7 giugno presso la scuola elementare San Giovanni Bosco, ha coinvolto anche i genitori che hanno accompagnato i figli portando con sé alimenti preparati personalmente, all'insegna della buona tavola che parte proprio dalla famiglia.
Un plauso agli esperti per gli obiettivi raggiunti, è stato rivolto dalla dirigente dell'istituto "San Giovanni bosco" prof.ssa Lucia Pallucca e dagli insegnanti di sostegno degli alunni partecipanti, questa volta spettatori del progetto.

"La soddisfazione più grande è avere notato nei ragazzi il piacere di gustare con semplicità il pane con il pomodoro e la frutta proposti in alcuni incontri. La via di comunicazione è giusta. Si spera prossimamente nella partecipazione più congrua dei genitori", ha commentato la dott.ssa Paternoster.

"Obiettivo del progetto era riuscire a trasferire il concetto della "corretta alimentazione" mettendo al centro dell'attenzione il bambino come persona con le sue risorse e i suoi limiti. Siamo soddisfatti del lavoro svolto e della risposta che giorno dopo giorno abbiamo ricevuto dai bambini, le conquiste sono state quotidiane. I bambini hanno potuto sperimentare il gusto, inseriti nel contesto gruppale dove i compagni fungevano da stimolo. ", hanno aggiunto il dott. Mario Iacovelli e la dott.ssa Caterina Valerio.

La volontà è quella di riproporre il progetto il prossimo anno e magari allargandolo alla partecipazione di tutti gli altri studenti.
Questa la speranza dei tre esperti.
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