
Scuola e Università
L'Istituto "Ingannamorte" sogna un mondo senza bullismo
1 su 10 è vittima di bullismo. Occorre denunciare tali episodi prima che sia troppo tardi
Gravina - giovedì 13 aprile 2017
Bullismo. Ovvero l'emergenza che serpeggia nella scuola italiana e che resta ancora senza soluzione.
La cronaca quotidianamente racconta storie di ragazzini offesi, umiliati, isolati e derisi dal branco. Ragazzini troppo deboli e troppo soli per denunciare e che a volte scelgono strade estreme per mettere fine al disagio.
Come Andrea, il ragazzino che circa due anni fa preferì lanciarsi nel vuoto per mettere fine ai continui soprusi subiti dai compagni di classe, la cui storia ha dato il via ad un convegno organizzato presso l'Istituto Compensivo "Nunzio Ingannamorte", per dire NO al bullismo.
A dare il benvenuto ai presenti - ragazzi, genitori, autorità civili e militari - è stata la Dirigente scolastica Angela Amendola, che ha introdotto l'argomento specificato: "Secondo le statistiche, un individuo su 10 è vittima di bullismo. La scuola, a volte, deve essere inattuale, deve invitare a riflettere e perché no, ad andare controcorrente. Tuttavia, non può fare a meno delle famiglie, a cui si chiede collaborazione, perché solo insieme si possono raggiungere dei risultati concreti".
E' seguito poi l'intervento dell'artista gravinese Lorenzo Ciaccia, autore di una mostra fotografica realizzata con l'aiuto di alcuni studenti: 21 scatti che invitano alla non violenza, alla soppressione del fenomeno chiamato Bullismo. "Negli scatti - aggiunge l'artista - c'è sempre la presenza del Diario. Quel diario che conserva segreti, riflessioni, alcune volte la vita…".
Decisivo l'intervento del Luogotenente Giovanni Morisco, Comandante della Stazione Carabineri di Gravina: "Bisogna denunciare tali eventi. Solo un caso è stato denunciato ufficialmente nel nostro paese. Occorre vigilare costantemente sui propri figli, controllarli, sapere con chi escono, dove vanno. Ci vuole grande impegno da parte dei genitori".
Dello stesso avviso, il primo cittadino di Gravina, Alesio Valente, che ha sottolineato "La famiglia è il luogo principale per dare un futuro ai nostri ragazzi. Siate più umili voi ragazzi e più autorevoli voi genitori e voi docenti".
Dopo lunghe e intense riflessioni, la serata è proseguita con una toccante poesia raccontata dalla poetessa Maria Del Vecchio, ed una serie di citazioni sul tema con riferimenti a personaggi letterari, tra cui i bravi dei Promessi Sposi di Manzoni, Rosso Malpelo di Verga, Oliver Twist di Dickens, a cura di Maria Dibattista, che ha affermato: "La letteratura è la forma di sapere più bella è più nobile che si caratterizza per la sua utilità. Utilizzatela come Legittima Difesa" e ha poi concluso la manifestazione con un meraviglioso monologo "Mi chiamo Giancarlo Catino e credo nell'amicizia…".
La cronaca quotidianamente racconta storie di ragazzini offesi, umiliati, isolati e derisi dal branco. Ragazzini troppo deboli e troppo soli per denunciare e che a volte scelgono strade estreme per mettere fine al disagio.
Come Andrea, il ragazzino che circa due anni fa preferì lanciarsi nel vuoto per mettere fine ai continui soprusi subiti dai compagni di classe, la cui storia ha dato il via ad un convegno organizzato presso l'Istituto Compensivo "Nunzio Ingannamorte", per dire NO al bullismo.
A dare il benvenuto ai presenti - ragazzi, genitori, autorità civili e militari - è stata la Dirigente scolastica Angela Amendola, che ha introdotto l'argomento specificato: "Secondo le statistiche, un individuo su 10 è vittima di bullismo. La scuola, a volte, deve essere inattuale, deve invitare a riflettere e perché no, ad andare controcorrente. Tuttavia, non può fare a meno delle famiglie, a cui si chiede collaborazione, perché solo insieme si possono raggiungere dei risultati concreti".
E' seguito poi l'intervento dell'artista gravinese Lorenzo Ciaccia, autore di una mostra fotografica realizzata con l'aiuto di alcuni studenti: 21 scatti che invitano alla non violenza, alla soppressione del fenomeno chiamato Bullismo. "Negli scatti - aggiunge l'artista - c'è sempre la presenza del Diario. Quel diario che conserva segreti, riflessioni, alcune volte la vita…".
Decisivo l'intervento del Luogotenente Giovanni Morisco, Comandante della Stazione Carabineri di Gravina: "Bisogna denunciare tali eventi. Solo un caso è stato denunciato ufficialmente nel nostro paese. Occorre vigilare costantemente sui propri figli, controllarli, sapere con chi escono, dove vanno. Ci vuole grande impegno da parte dei genitori".
Dello stesso avviso, il primo cittadino di Gravina, Alesio Valente, che ha sottolineato "La famiglia è il luogo principale per dare un futuro ai nostri ragazzi. Siate più umili voi ragazzi e più autorevoli voi genitori e voi docenti".
Dopo lunghe e intense riflessioni, la serata è proseguita con una toccante poesia raccontata dalla poetessa Maria Del Vecchio, ed una serie di citazioni sul tema con riferimenti a personaggi letterari, tra cui i bravi dei Promessi Sposi di Manzoni, Rosso Malpelo di Verga, Oliver Twist di Dickens, a cura di Maria Dibattista, che ha affermato: "La letteratura è la forma di sapere più bella è più nobile che si caratterizza per la sua utilità. Utilizzatela come Legittima Difesa" e ha poi concluso la manifestazione con un meraviglioso monologo "Mi chiamo Giancarlo Catino e credo nell'amicizia…".