
La città
La scuola Montemurro arriva sul banco della Guardia di Finanza
Denunciati amministratori, tecnici e impresa
Gravina - mercoledì 2 luglio 2014
10.22
La scuola don Eustacchio Montemurro continua a far discutere. Questa volta l'intera vicenda è finita all'attenzione del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza dopo la denuncia presentata dall'avvocato Sergio Casareale e da Nicola D'Ecclesiis.
Nel mirino dei denuncianti sono finiti l'attuale sindaco di Gravina, Alesio Valente insieme a Giovanni Lorusso e Michele Stasi, rispettivamente ex e attuale dirigente dell'ufficio tecnico oltre all'Ati "Loverre- Laico" esecutrice dei lavori di ampliamento della scuola, il progettista e il direttore dei lavori.
Secondo i due autori dell'esposto occorre "verificare le responsabilità penali scaturite nel comportamento dell'attuale sindaco e del dirigente dell'utc relativamente alla inerzia dagli stessi manifestata rispetto ad una situazione gravissima quanto a fessurazioni e crepe appalesate dalla parte del plesso scolastico".
L'istituto Montemurro, nel 2006 è stato oggetto di importanti lavori di ampliamento della struttura che hanno riguardato la ristrutturazione del vecchio complesso e la realizzazione di una nuova ala dove sono allocate aule e laboratori. Lavori realizzati in poco più di 12 mesi e che hanno ottenuto a dicembre 2007 l'attestazione dell'agibilità rilasciata dall'allora dirigente Lorusso.
A distanza di pochi anni, però, cominciano ad arrivare le prime segnalazioni da parte di insegnati e studenti a proposito di alcune preoccupanti crepe apparse sulle pareti di aule e laboratori. Una situazione diventata via via più preoccupante tanto che nel 2011 è lo stesso dirigente scolastico, Angela Amendola, a denunciare pubblicamente al Commissario prefettizio che "sono in atto fenomeni di rotazione di muri di recinzione di questo istituto per effetto di spinta del terreno – giardino interno alle recinzioni murarie. Continuano a persistere fenomeni lesionanti la struttura" e a richiedere "opere di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza ai fini della salvaguardia e della incolumità pubblica".
Opere che ancora oggi attendono di essere realizzate sebbene a gennaio del 2013 l'attuale primo cittadino, dopo una verifica dello stato dei luoghi, ha inibito l'accesso e l'utilizzo della nuova ala dell'istituto imponendo "di liberare da persone e cose la struttura edile per sei mesi occorrenti per eseguire i lavori di manutenzione".
"Da allora – denunciano Casareale e D'Ecclesiis - i sei mesi sono trascorsi invano senza che l'amministrazione ne l'ufficio preposto abbiano approvato alcun atto concreto che prevedesse l'esecuzione dei lavori. Rinunciando inspiegabilmente all'esercizio di un'azione di responsabilità che per i danni appalesati dalla scuola in meno di tre anni dalla consegna dei lavori, evidenziano un danno erariale di enormi proporzioni".
Danni, è oramai certo, provocati dalla natura argillosa del suolo su cui è stata costruita la scuola e a cui l'amministrazione comunale intende rimediare con l'esecuzione di nuovi lavori, per un costo totale di oltre 400.000 euro, finalizzati al rifacimento del muro di cinta e soprattutto alla realizzazione di sotto fondazioni in cemento che dovrebbero limitare il naturale movimento del suolo e rendere la struttura più stabile.
Consapevoli di quanto appena riportato i due cittadini pongono un'altra questione: "le opere per la realizzazione delle sottofondazioni sono opere mai realizzate o le stesse previste nel progetto e regolarmente pagate dal Comune non sono state mai poste in essere?".
Domande a cui ora dovrà, probabilmente, rispondere la magistratura, se e quando sarà avviata un'inchiesta.
Intanto la giunta comunale ha candidato i lavori di ristrutturazione dell'istituto ai finanziamenti regionali, persi, secondo palazzo di città che ha già presentato ricorso, per un cattivo funzionamento della procedura on line richiesta dalla Regione. Lo stesso progetto è stato candidato ad un nuovo bando indetto dal Governo Renzi, per cui, dopo una prima positiva risposta, si aspettano le ultime determinazioni del Governo, sebbene i tempi sono ancora lunghi.
Di mezzo ci sono le legittime richieste di alunni, insegnati e quanti torneranno a settembre a frequentare l'istituto mentre Casareale e D'Ecclesiis chiedono all'autorità giudiziaria di " affidare una consulenza tecnica per accertare l'effettiva staticità della struttura scolastica e di fare chiarezza sui criteri di affidamento dei lavori della stazione appaltante alla associazione di impresa esecutrice degli stessi".
Nel mirino dei denuncianti sono finiti l'attuale sindaco di Gravina, Alesio Valente insieme a Giovanni Lorusso e Michele Stasi, rispettivamente ex e attuale dirigente dell'ufficio tecnico oltre all'Ati "Loverre- Laico" esecutrice dei lavori di ampliamento della scuola, il progettista e il direttore dei lavori.
Secondo i due autori dell'esposto occorre "verificare le responsabilità penali scaturite nel comportamento dell'attuale sindaco e del dirigente dell'utc relativamente alla inerzia dagli stessi manifestata rispetto ad una situazione gravissima quanto a fessurazioni e crepe appalesate dalla parte del plesso scolastico".
L'istituto Montemurro, nel 2006 è stato oggetto di importanti lavori di ampliamento della struttura che hanno riguardato la ristrutturazione del vecchio complesso e la realizzazione di una nuova ala dove sono allocate aule e laboratori. Lavori realizzati in poco più di 12 mesi e che hanno ottenuto a dicembre 2007 l'attestazione dell'agibilità rilasciata dall'allora dirigente Lorusso.
A distanza di pochi anni, però, cominciano ad arrivare le prime segnalazioni da parte di insegnati e studenti a proposito di alcune preoccupanti crepe apparse sulle pareti di aule e laboratori. Una situazione diventata via via più preoccupante tanto che nel 2011 è lo stesso dirigente scolastico, Angela Amendola, a denunciare pubblicamente al Commissario prefettizio che "sono in atto fenomeni di rotazione di muri di recinzione di questo istituto per effetto di spinta del terreno – giardino interno alle recinzioni murarie. Continuano a persistere fenomeni lesionanti la struttura" e a richiedere "opere di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza ai fini della salvaguardia e della incolumità pubblica".
Opere che ancora oggi attendono di essere realizzate sebbene a gennaio del 2013 l'attuale primo cittadino, dopo una verifica dello stato dei luoghi, ha inibito l'accesso e l'utilizzo della nuova ala dell'istituto imponendo "di liberare da persone e cose la struttura edile per sei mesi occorrenti per eseguire i lavori di manutenzione".
"Da allora – denunciano Casareale e D'Ecclesiis - i sei mesi sono trascorsi invano senza che l'amministrazione ne l'ufficio preposto abbiano approvato alcun atto concreto che prevedesse l'esecuzione dei lavori. Rinunciando inspiegabilmente all'esercizio di un'azione di responsabilità che per i danni appalesati dalla scuola in meno di tre anni dalla consegna dei lavori, evidenziano un danno erariale di enormi proporzioni".
Danni, è oramai certo, provocati dalla natura argillosa del suolo su cui è stata costruita la scuola e a cui l'amministrazione comunale intende rimediare con l'esecuzione di nuovi lavori, per un costo totale di oltre 400.000 euro, finalizzati al rifacimento del muro di cinta e soprattutto alla realizzazione di sotto fondazioni in cemento che dovrebbero limitare il naturale movimento del suolo e rendere la struttura più stabile.
Consapevoli di quanto appena riportato i due cittadini pongono un'altra questione: "le opere per la realizzazione delle sottofondazioni sono opere mai realizzate o le stesse previste nel progetto e regolarmente pagate dal Comune non sono state mai poste in essere?".
Domande a cui ora dovrà, probabilmente, rispondere la magistratura, se e quando sarà avviata un'inchiesta.
Intanto la giunta comunale ha candidato i lavori di ristrutturazione dell'istituto ai finanziamenti regionali, persi, secondo palazzo di città che ha già presentato ricorso, per un cattivo funzionamento della procedura on line richiesta dalla Regione. Lo stesso progetto è stato candidato ad un nuovo bando indetto dal Governo Renzi, per cui, dopo una prima positiva risposta, si aspettano le ultime determinazioni del Governo, sebbene i tempi sono ancora lunghi.
Di mezzo ci sono le legittime richieste di alunni, insegnati e quanti torneranno a settembre a frequentare l'istituto mentre Casareale e D'Ecclesiis chiedono all'autorità giudiziaria di " affidare una consulenza tecnica per accertare l'effettiva staticità della struttura scolastica e di fare chiarezza sui criteri di affidamento dei lavori della stazione appaltante alla associazione di impresa esecutrice degli stessi".