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Eventi
La Via Appia, un viaggio tra le meraviglie del Bel Paese
Rumiz e Scillitani a Gravina, per raccontare la loro suggestiva esperienza
Gravina - lunedì 29 agosto 2016
13.04
Paolo Rumiz e Alessandro Scillitani, Sabato 27 Agosto hanno tenuto un incontro presso il rione Fondovito, per presentare il libro e il docufilm sulla via Appia, a Gravina in Puglia in quanto tappa fondamentale del lungo viaggio che i due ospiti hanno affrontato a piedi.
Territorio che nulla ha da invidiare all'Arizona, così ha esordito il giornalista e scrittore Rumiz: "delle tante cose che ho visitato nella mia vita nomade, c'è qualcosa in Gravina che la rende unica. Essa è la sintesi di tutte le civiltà rupestri, una stratificazione della storia dell'uomo. Un luogo il cui coefficiente di magia è ancora più forte di quello di Matera, perché il fondo della gravina è a portata di mano, non è uno strapiombo irraggiungibile."
Nel tragitto da Roma a Brindisi, ripercorrendo con determinazione il difficile sentiero della storica via Romana della lunghezza di 612 km, un problema riscontrato dai due insoliti viaggiatori, è proprio la bassa coscienza del patrimonio paesaggistico e culturale che gli italiani hanno sotto le suole delle loro scarpe. "Meraviglie da mal di testa" che riversano in uno stato di incuria o vittime dell'indifferenza di chi abita e vive quei territori. "La città di Gravina deve essere consapevole del valore dei propri luoghi, onorando gli dei primordiali che si rifugiano in quelle grotte, in quelle tombe, tenendoli in uno stato di conservazione migliore. Non è possibile che la fontana che presidia ai lati del ponte non sia pulita, nel momento in cui presentiamo questa città come il luogo dell'acqua e della pietra; dopotutto lo è davvero".
Un'avventura che si pone controcorrente rispetto ad un mondo che corre, perché non ha più tempo. Un'esperienza di cui i due compagni di viaggio hanno assaporato ogni singolo attimo, riscoprendo la storia, i sapori, i dialetti, le tradizioni, le culture, osservando ogni singola peculiarità e ascoltando quello che era la via stessa a comunicare loro, superando con positività le difficoltà logistiche che si presentavano lungo il cammino.
Un pubblico numeroso pendeva dalle loro labbra, ascoltando attentamente le peripezie e storie di vita comune incontrate in viaggio.
A portare i saluti anche istituzionali, Mariarita Costanza: "Noi gravinesi conosciamo ben poco della nostra città e da presidente del Consorzio turistico ritengo che dobbiamo essere i primi a conoscerne la storia e, di conseguenza, a valorizzarla".
Territorio che nulla ha da invidiare all'Arizona, così ha esordito il giornalista e scrittore Rumiz: "delle tante cose che ho visitato nella mia vita nomade, c'è qualcosa in Gravina che la rende unica. Essa è la sintesi di tutte le civiltà rupestri, una stratificazione della storia dell'uomo. Un luogo il cui coefficiente di magia è ancora più forte di quello di Matera, perché il fondo della gravina è a portata di mano, non è uno strapiombo irraggiungibile."
Nel tragitto da Roma a Brindisi, ripercorrendo con determinazione il difficile sentiero della storica via Romana della lunghezza di 612 km, un problema riscontrato dai due insoliti viaggiatori, è proprio la bassa coscienza del patrimonio paesaggistico e culturale che gli italiani hanno sotto le suole delle loro scarpe. "Meraviglie da mal di testa" che riversano in uno stato di incuria o vittime dell'indifferenza di chi abita e vive quei territori. "La città di Gravina deve essere consapevole del valore dei propri luoghi, onorando gli dei primordiali che si rifugiano in quelle grotte, in quelle tombe, tenendoli in uno stato di conservazione migliore. Non è possibile che la fontana che presidia ai lati del ponte non sia pulita, nel momento in cui presentiamo questa città come il luogo dell'acqua e della pietra; dopotutto lo è davvero".
Un'avventura che si pone controcorrente rispetto ad un mondo che corre, perché non ha più tempo. Un'esperienza di cui i due compagni di viaggio hanno assaporato ogni singolo attimo, riscoprendo la storia, i sapori, i dialetti, le tradizioni, le culture, osservando ogni singola peculiarità e ascoltando quello che era la via stessa a comunicare loro, superando con positività le difficoltà logistiche che si presentavano lungo il cammino.
Un pubblico numeroso pendeva dalle loro labbra, ascoltando attentamente le peripezie e storie di vita comune incontrate in viaggio.
A portare i saluti anche istituzionali, Mariarita Costanza: "Noi gravinesi conosciamo ben poco della nostra città e da presidente del Consorzio turistico ritengo che dobbiamo essere i primi a conoscerne la storia e, di conseguenza, a valorizzarla".