
Scuola e Università
Le imprese presentano il conto al Comune
Raccolta firme per chiedere interventi all'amministrazione comunale. Da Palazzo di città ancora nessuna risposta.
Gravina - venerdì 22 marzo 2013
16.45
Il documento è già stato consegnato a Palazzo di città da cui, però, almeno per il momento non è ancora arrivata nessuna risposta.
I commercianti intanto continuano la raccolta firme per chiedere interventi a favore delle imprese e del commercio locale da parte delle istituzioni e soprattutto delle amministrazioni cittadine. E se al futuro governo nazionale si chiede "di procedere a rilevanti tagli della spesa, da destinare all'abbattimento della pressione fiscale che grava su piccole e medie imprese e famiglie", all'attuale amministrazione comunale i commercianti presentano il conto: "Un conto fatto di cifre e numeri - attacca Confesercenti Gravina, guidata da Oronzo Rifino - un conto che è la fotografia del mondo che rappresentiamo; un conto a cui non si può applicare alcuno sconto; che addiziona i sacrifici di tanti imprenditori e che auspichiamo quanto prima, possa essere quanto prima saldato: urge porre al centro dei provvedimenti amministrativi il rilancio del sistema produttivo locale destinandogli molta attenzione, professionalità e risorse. Per questo chiediamo che agli assessorati alle attività produttive e politiche per il commercio siano affiancate specifiche e comprovate competenze politiche che rapporti con le varie istituzioni (università, centri di ricerca) dotato di personale, anche esterno, di elevata professionalità che relazioni costantemente sia al mondo produttivo che politico".
Insomma cambiare metodo, affidandosi ad alcune professionalità capaci di segnare la strada per uscire dalla crisi economica e soprattutto risolvere la crisi occupazionale che flagella il territorio con "progetti di riqualificazione formativa degli addetti e con interventi di sostegno alla specializzazione, all'innovazione di prodotto, di processo e di servizi, di sviluppo della cultura d'impresa e della dignità del lavoro", esercitando "un ruolo attivo nell'ambito dei distretti produttivi regionali per far confluire risorse pubbliche alle nostre imprese".
Nel documento, Confesercenti propone interventi immediati: dalla riduzione delle tasse sino a snellire le pratiche burocratiche "delle procedure, dei regolamenti, che consideriamo ormai obsoleti in virtù delle nuove norme in fatto di liberalizzazioni emanate dal governo nazionale e che rappresentano sprechi insostenibili". Non mancano inoltre i suggerimenti per aiutare il settore commercio, forse il più penalizzato. A tal proposito si chiede di provvedere all'approvazione del nuovo piano commercio che giace nei cassetti del Comune oramai da anni, e che potrebbe essere un valido strumento per combattere l'abusivismo. Inoltre si vuole promuovere la nascita dei centri commerciali naturali, "privilegiando la gestione collettiva, la riqualificazione urbana e la riorganizzazione delle vie e delle piazze commerciali; valorizzando, nel contempo, l'intero tessuto urbanistico della città, migliorando la vivibilità".
I commercianti intanto continuano la raccolta firme per chiedere interventi a favore delle imprese e del commercio locale da parte delle istituzioni e soprattutto delle amministrazioni cittadine. E se al futuro governo nazionale si chiede "di procedere a rilevanti tagli della spesa, da destinare all'abbattimento della pressione fiscale che grava su piccole e medie imprese e famiglie", all'attuale amministrazione comunale i commercianti presentano il conto: "Un conto fatto di cifre e numeri - attacca Confesercenti Gravina, guidata da Oronzo Rifino - un conto che è la fotografia del mondo che rappresentiamo; un conto a cui non si può applicare alcuno sconto; che addiziona i sacrifici di tanti imprenditori e che auspichiamo quanto prima, possa essere quanto prima saldato: urge porre al centro dei provvedimenti amministrativi il rilancio del sistema produttivo locale destinandogli molta attenzione, professionalità e risorse. Per questo chiediamo che agli assessorati alle attività produttive e politiche per il commercio siano affiancate specifiche e comprovate competenze politiche che rapporti con le varie istituzioni (università, centri di ricerca) dotato di personale, anche esterno, di elevata professionalità che relazioni costantemente sia al mondo produttivo che politico".
Insomma cambiare metodo, affidandosi ad alcune professionalità capaci di segnare la strada per uscire dalla crisi economica e soprattutto risolvere la crisi occupazionale che flagella il territorio con "progetti di riqualificazione formativa degli addetti e con interventi di sostegno alla specializzazione, all'innovazione di prodotto, di processo e di servizi, di sviluppo della cultura d'impresa e della dignità del lavoro", esercitando "un ruolo attivo nell'ambito dei distretti produttivi regionali per far confluire risorse pubbliche alle nostre imprese".
Nel documento, Confesercenti propone interventi immediati: dalla riduzione delle tasse sino a snellire le pratiche burocratiche "delle procedure, dei regolamenti, che consideriamo ormai obsoleti in virtù delle nuove norme in fatto di liberalizzazioni emanate dal governo nazionale e che rappresentano sprechi insostenibili". Non mancano inoltre i suggerimenti per aiutare il settore commercio, forse il più penalizzato. A tal proposito si chiede di provvedere all'approvazione del nuovo piano commercio che giace nei cassetti del Comune oramai da anni, e che potrebbe essere un valido strumento per combattere l'abusivismo. Inoltre si vuole promuovere la nascita dei centri commerciali naturali, "privilegiando la gestione collettiva, la riqualificazione urbana e la riorganizzazione delle vie e delle piazze commerciali; valorizzando, nel contempo, l'intero tessuto urbanistico della città, migliorando la vivibilità".