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Scuola e Università

Lettera di un'insegnate al mondo degli adulti

L'appello di Pina Lombardi

Costretta a casa!
È questa la giusta risposta alle sbeffeggiate in auge nelle nostre scuole?
Ritengo di no, eppure...
Costretta a casa, ma non a riposo.

Scrivo non per dar voce ad una vicenda per certi versi irrisoria, ma a ciò che essa dice e insegna. Ciò è cosa molto seria.
Metto a tacere la mia vicenda personale, per dar voce a quanto la sottende e di più forte mi sta a cuore.
Per un educatore che vive il proprio ruolo con onestà intellettuale e passione, allora, anche il 'forzato riposo' diventa luogo di 'lavoro' per una riflessione propositiva.
Cari amici, il mio sguardo é rivolto ai nostri giovani, ai giovani che le Famiglie ci affidano, ai giovani che Noi insegnanti aiutiamo a crescere...
Un luminare, a seguito di un grave episodio ad opera dei giovani, ha detto: i giovani non hanno il senso del limite...
Certo, lo sappiamo un po' tutti e tale affermazione sembrerebbe essere la classica 'scoperta dell'acqua calda'. NON È COSÌ.
Non é così perché la consapevolezza di certi comportamenti dei ragazzi, in realtà, prima che loro, riguarda Noi adulti.

Sono certa che anche questo sappiamo.
Allora, se sappiamo, perché parlarne? Perché?

Cari amici, perché non basta sapere, ma agire!
Ahi! Anche questo sappiamo!
Sappiamo tutto, vediamo tutto...
Che si fa, allora? Ci fermiamo!
Sì, ci fermiamo, ma RIFLETTIAMO: quale qualità di vita inseguiamo noi e quale qualità di vita trasmettiamo ai nostri figli?
Noi 'adulti' giochiamo a darci addosso. La scuola alle famiglie. Le famiglie alla scuola. È uno 'scarica barile' interminabile e intanto i ragazzi crescono... Ma, come???
Spesso, come adulti, ci fermiamo a guardare e a giustificare: sono giovani, diciamo! E ogni cosa la reputiamo essere una ragazzata (la TV insegna).
Agire costa! Ci è forse comodo dimenticare che i ragazzi hanno bisogno di Padri e di Madri, di punti di riferimento 'autorevoli' per la loro crescita.
Sono in tanti, per grazia di Dio, a ricordarcelo, ma una certa letteratura è per lo più ignorata, non ha successo, pena il fallimento educativo delle giovani generazioni.
Torniamo, carissimi, ad essere ciò che dobbiamo essere per i nostri figli. Le loro bravate come pure le loro ribellioni chiedono una sapiente lettura. I giovani hanno bisogno di comprensione sì, ma di una comprensione profonda, una comprensione che non ci limiti nel ruolo che ci è dovuto a loro beneficio.

Spesso reputiamo comprensione ciò che invece offusca occhi, mente e cuore... Un buonismo ad oltranza è la strada scivolosa che porta al peggio e il peggio è già ciò che va accadendo...
Concludo: da diversi mesi (da tanto durano le stupide sbeffeggiate all'interno della scuola e non solo), mi vado chiedendo il perché di tale esperienza. E ancora: perché, una persona che, per la mamma morente e poi deceduta, non ha mai preso un sol giorno di permesso scolastico, oggi invece è costretta a casa per rinfrancarsi dal ronzio di stupidate giovanili...
Non ho risposta, o meglio una risposta me la sono data, ma la taccio per rispetto altrui... Dico invece la cosa certa: Il tutto mi ha portata a parlare con Voi che ora leggete e spero deciderete, se ancora non ne facciate parte, a unirvi alla cordata di chi, disposto a pagare di persona, fa dell'entusiasmante avventura educativa la sua passione.
È questa la passione che vivo da sempre e, vi assicuro (sebbene per questa, oggi, io sia 'costretta a casa') che è impagabile la riconoscenza che vi verrà.
A proposito, ringrazio i miei studenti che stanno 'sopportando' con me...

Un caro saluto,
Prof.ssa Pina Lombardi
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