
Eventi
Lori Goldston al Free Flow Festival
Tra improvvisazione e sperimentazione con gli studenti del workshop.
Gravina - martedì 5 novembre 2013
11.10
Lori Goldston stupisce la platea delle Officine Culturali Peppino Impastato di Gravina.
La famosa violoncellista di Seattle, porta ancora con sé un po' di grunge nell'aspetto e tanta sperimentazione nelle corde del suo violoncello. Il concerto che ha tenuto lunedì sera, con gli studenti di conservatorio che hanno partecipato al workshop del festival della creatività "Free Flow Festival", ha aperto nuovi orizzonti e dimostrato come sia possibile ottenere sonorità particolari e inedite utilizzando qualunque tipo di oggetto (un pannello di forex staccato dalle pareti e sventolato con vigore ad esempio). Atmosfere oniriche, a volte grottesche, nella voce del tedesco Mik Quantius, cantante e performer, attivo sulla scena musicale di Seattle in qualità di supporter dei Melvins, che con il loro sound influenzarono notevolmente i Nirvana; ma non solo, tante altre importanti collaborazioni, con L-Dopa, Embryo, e con il chitarrista Michael Karoli, tanto per citarne alcune.
Tra gli italiani, due veterani dell'improvvisazione non idiomatica: il batterista Marcello Magliocchi e il musicista creativo Carlo Mascolo, che oltre a suonare il trombone, è un compositore di musica elettroacustica. Tantissime collaborazioni celebri anche per loro e le partecipazioni a progetti musicali legati all'improvvisazione.
La Goldston invece scrive, compone, insegna e soprattutto, sperimenta. All'attivo una lunga serie di collaborazioni con compositori, registi, coreografi e musicisti: David Byrne dei Talking Heads, Earth, Ellen Fullman, Natacha Atlas, Christian Rizzo, Marisa Anderson e tantissimi altri. Senza dimenticare quella con i Nirvana nel famoso Unplugged del 1993, nello stesso anno realizzava la colonna sonora per "La passione di Giovanna D'Arco" di Dreye.
Nel 2013 è uscito il suo primo lavoro da solista dal titolo "Film scores" e la voce del suo violoncello sia acustica che amplificata, che sia pizzicata o accarezzata dall'archetto, richiama mondi lontani, sconosciuti o semplicemente ben nascosti, visibili solo ad occhi chiusi.
La famosa violoncellista di Seattle, porta ancora con sé un po' di grunge nell'aspetto e tanta sperimentazione nelle corde del suo violoncello. Il concerto che ha tenuto lunedì sera, con gli studenti di conservatorio che hanno partecipato al workshop del festival della creatività "Free Flow Festival", ha aperto nuovi orizzonti e dimostrato come sia possibile ottenere sonorità particolari e inedite utilizzando qualunque tipo di oggetto (un pannello di forex staccato dalle pareti e sventolato con vigore ad esempio). Atmosfere oniriche, a volte grottesche, nella voce del tedesco Mik Quantius, cantante e performer, attivo sulla scena musicale di Seattle in qualità di supporter dei Melvins, che con il loro sound influenzarono notevolmente i Nirvana; ma non solo, tante altre importanti collaborazioni, con L-Dopa, Embryo, e con il chitarrista Michael Karoli, tanto per citarne alcune.
Tra gli italiani, due veterani dell'improvvisazione non idiomatica: il batterista Marcello Magliocchi e il musicista creativo Carlo Mascolo, che oltre a suonare il trombone, è un compositore di musica elettroacustica. Tantissime collaborazioni celebri anche per loro e le partecipazioni a progetti musicali legati all'improvvisazione.
La Goldston invece scrive, compone, insegna e soprattutto, sperimenta. All'attivo una lunga serie di collaborazioni con compositori, registi, coreografi e musicisti: David Byrne dei Talking Heads, Earth, Ellen Fullman, Natacha Atlas, Christian Rizzo, Marisa Anderson e tantissimi altri. Senza dimenticare quella con i Nirvana nel famoso Unplugged del 1993, nello stesso anno realizzava la colonna sonora per "La passione di Giovanna D'Arco" di Dreye.
Nel 2013 è uscito il suo primo lavoro da solista dal titolo "Film scores" e la voce del suo violoncello sia acustica che amplificata, che sia pizzicata o accarezzata dall'archetto, richiama mondi lontani, sconosciuti o semplicemente ben nascosti, visibili solo ad occhi chiusi.